Amadei spinge sul gas
"Un pensierino ad andare oltre metà classifica ce l’ho" .
di Francesco Pioppi
Un’immersione totale nel quartier generale di Immergas, a Brescello, per vedere da vicino una parte dell’impero costruito da Romano Amadei, il patron della Reggiana. Un uomo capace di inventare le prime caldaie nel garage di casa e di arrivare poi ad esportarle fino ai confini del mondo. Un imprenditore di successo che lascia sempre di stucco gli interlocutori per la sua autoironia, sinonimo di grande intelligenza oltre che di sensibilità e umiltà. Un modo di essere che fa sempre breccia anche nei calciatori che, dopo un iniziale periodo di smarrimento, lo guardano con una curiosità che poi si trasforma in sincera ammirazione. "Sarò breve, meno male direte voi (risata generale, ndr). Insomma Immergas è il marchio che avete sulla maglia, certo quando il pallone arriva a Varela la scritta si vede in maniera un po’ confusa, perché lui si muove molto. A parte gli scherzi: voi calciatori ci rappresentate e questo per noi accade da decenni. Prima col Brescello, poi a Modena e poi c’è stata la chiamata di Reggio Emilia, con i soci che hanno tentato di far risorgere la Reggiana. Per me è una passione, forse un difetto, non so cos’è, ma siamo soddisfatti… Ovviamente non dal punto di vista economico (ride, ndr) però pensiamo di aver fatto delle cose positive per tutta la provincia reggiana e adesso mi manca solo di andare a Parma… Scherzo! Anzi, grazie per aver raccolto un pareggio. Dico meno male, perché io abito a Sorbolo, ma ho sempre lavorato qui in questa zona che è più parmigiana".
Poi il patron passa a qualche consiglio: "Mai stare fermi, mai stare lì a guardarsi. Abbiamo pareggiato però adesso dobbiamo vincere qualche partita. Io non ho dubbi che ci salveremo per come vi ho visto. Credo che ci sia il materiale umano giusto per salvarsi e dico anche che un pensierino ad andare oltre la metà della classifica ce l’ho. Lo dico, ma non l’ho detto. Credo possiate puntare oltre e ho bevuto solo caffè, non pensiate che sia ubriaco. Ve la giocherete. Vi ringrazio e spero che la Immergas vi ispiri, concludo dicendo che molti giocatori dopo il ritiro sono diventati nostri collaboratori, quindi se volete fatevi avanti…".
Efficace davanti ai microfoni, indiscusso protagonista sul finire del pranzo, quando il patron ha passato in rassegna ogni tavolo per salutare e conoscere i nuovi calciatori. Al timidissimo Vergara è toccato alzarsi in piedi per la prova altezza: "Ah però! In realtà non sei così basso (siamo appena sotto i 180 cm, ndr)". Poi gli elogi a capitan Rozzio e Cigarini: "Siete persone con valori, saggi e bravissimi a trasmetterli ai compagni oltre che ottimi calciatori".
E dopo un abbraccio quasi paterno a Portanova, a cui il patron ha parlato sottovoce, ecco il momento ‘scommessa’. "Al primo calciatore che farà gol di punta, ovviamente non da mezzo metro, regalerò personalmente qualcosina".
Immancabile poi l’hip hip urrà per la Reggiana, evocato anche dal vicepresidente Fico che ha avuto parole lusinghiere sull’amico e socio Amadei: "Per me è un onore frequentare lo chalet di Romano e poter andare a cena con lui. I miei dipendenti mi avevano sempre parlato bene di lui, ma fino a qualche anno fa non lo conoscevo: ora posso dire che è anche meglio di come me l’avevano descritto. Alla Reggiana stiamo provando a fare il massimo per le tematiche del sociale, del settore giovanile e femminile. Per quanto riguarda la prima squadra Goretti ha fatto un ottimo lavoro, la società ha investito veramente tanto e credo sia una rosa da metà classifica in su. Il mister poi è una persona speciale: ha calcato palcoscenici importanti, ma è rimasto umile". Come accade solo ai fuoriclasse.
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