Baby granata. Sassuolo, rimonta servita. La svolta grazie alla difesa
Scalate ben 12 posizioni in tre mesi soprattutto grazie alla porta blindata. Più della metà dei 12 gol subiti risalgono ad agosto, nelle prime gare stagionali. .
‘Difesa blindata, vetta conquistata’. La rima non è granchè, è vero, ma dice molto del primato del Sassuolo. Perché si, lo sappiamo che ‘la miglior difesa è l’attacco’, ma dietro alla ‘svolta’ che ha portato il Sassuolo dal tredicesimo posto dei primi di settembre al primo ci sono sì i fantasisti al soldo di Fabio Grosso, in grado di realizzare quei 29 gol in 14 partite che fanno di quello neroverde il miglior attacco del campionato, ma c’è in egual misura una fase difensiva che, dopo la prima sosta stagionale, ha chiuso la porta. Spieghiamo, e diciamo che il Sassuolo delle prime 4 giornate, che chiuse con 5 punti, segnava sempre, e subiva altrettanto. Quello che dalla quinta alla quattordicesima si è invece arrampicato dal 13° al primo posto in due mesi e mezzo segna ancora, ci mancherebbe – e la media è passata dall’1,25 delle prime 4 giornate al 2,4 delle altre 10 – ma è in difesa che i neroverdi hanno fatto il salto di qualità. Le reti subite fin qua sono 12 – solo lo Spezia meglio, con 8 – ma più delle metà di quelle 12 il Sassuolo le ha subite ad agosto, quando, appunto, prendeva sempre gol. Dopo la prima pausa, il miracolo: la media di reti subite a partita è passata da 1,75 a 0,5, e in 7 occasioni su 10 la porta neroverde è rimasta inviolata, tra l’altro a prescindere da chi ci fosse in porta, dove si sono alternati l’ex granata Giacomo Satalino (foto) e Moldovan, e a prescindere da quelle che fossero, volute o forzate, le scelte di Grosso in ordine all’allestimento della linea difensiva. Che, vale la pena ricordarlo, al netto dell’alternanza tra i due portieri, sta facendo a meno da più di due mesi di Matteo Lovato, ovvero uno dei centrali dato per titolare sui ‘campetti’ estivi, e di Josh Doig, ai box anche lui come Lovato per infortunio, da più di 20 giorni. Problemi? Zero: Grosso ha ruotato tutti gli interpreti ottenendone le risposte attese e se per Doig c’è Pieragnolo, o Paz, per Lovato ci sono Romagna, Muharemovic o Odenthal.
La sintesi? Anche se cambiano i fattori, il risultato non cambia. Il Sassuolo ha chiuso la porta – ultima rete subita il 29 ottobre, minuto 60 di Juve Stabia Sassuolo – e i risultati si vedono. Nei numeri che luccicano ma anche, e soprattutto, in una classifica che spende. Grazie all’attacco-mitraglia, è vero, ma non soltanto grazie all’attacco. Quasi che blindare sia il viatico giusto per, sempre a proposito di rime, brindare.
Stefano Fogliani
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