Grieco mette in guardia la Reggiana: "A Spezia c’è grandissimo entusiasmo"
Vito è un doppio ex: "I granata segnano poco? Niente allarmismi, ci sono momenti così. Vergara super, ma un calo ci sta"
Due stagioni e mezzo alla Reggiana, tra il 2007 e il 2009: 83 presenze con 4 reti e 9 assist da mediano, e la vittoria della C2 nel 2008.
Parliamo di Vito Grieco (53 anni, pugliese di Molfetta), oggi allenatore in attesa di una chiamata, che vive a Lerici e ha legato il suo nome anche allo Spezia (ci ha giocato dal 2005 al 2007 in C1 e in B, e poi dal 2009 fino al ritiro nel 2011 in Lega Pro).
In Liguria (dove ha anche iniziato la carriera da allenatore nel 2010-11 come collaboratore di Alessandro Pane) 61 presenze con 1 gol e 5 assist.
Un grande doppio ex della prossima sentita sfida.
Mister Vito Grieco, sabato la Reggiana andrà a Spezia. Liguri favoriti?
"Vivendo qui percepisco l’entusiasmo di una piazza che ha fame e voglia, con una società che sta lavorando benissimo. L’operato del direttore sportivo Stefano Melissano merita applausi. Lo Spezia sta andando forte, e ha un allenatore top come D’Angelo che l’anno scorso ha fatto un miracolo sportivo, ma attenzione: la B è imprevedibile e questa Reggiana può giocarsela".
Cosa pensa del momento dei granata? Faticano a segnare.
"Non è il caso di preoccuparsi. Ricordiamoci che la Reggiana ha cambiato tecnico e serve tempo per assimilare le indicazioni".
Viali è un profilo che le piace? "Lo stimo, è un mister che trasmette un credo preciso alle sue squadre: a Cosenza l’anno scorso fece strabene. Chiaro che bisogna rispettare i tempi".
Vede una Reggiana salva?
"Assolutamente sì. Seguo la B e le prestazioni della Reggiana ci sono, anzi per me meritava qualche punto in più. A volte si esagera con l’allarmismo: ripeto, Viali ha bisogno di tempo per trasmettere l’identità che ha sempre dato alle sue squadre".
La sterilità in attacco, quindi, è solo frutto di un momento? "Esatto, ma la storia parla per Viali. Ha sempre espresso un calcio propostivo. A volte capita di non concretizzare, di creare poco, e quando succede ti tieni stretto anche il punticino come nelle ultime due con Salernitana e Carrarese".
Qualche singolo in particolare l’ha stupita in questo avvio? "Stupito no: per esempio conoscevo già Vergara. L’ho sfidato in Primavera quando giocava al Napoli, e non ci volevo di certo io per capire che avesse qualità sopra la media. Anche qui, però, serve calma e pazienza: arriva da una stagione quasi da fermo per un bruttissimo infortunio. Quando rientri da questi lunghi stop di solito giochi le prime partite di slancio, poi è fisiologico un calo. Piano piano si rimetterà in pista".
Tra i più esperti chi può fare bene?
"Beh, c’è Paolino (Rozzio, ndr), un grande. L’ho avuto quando ero mister in seconda a Pisa. Era giovane, ma già adulto".
Chi vince la B?
"Domandona…di solito si danno favorite le retrocesse dalla A, ma poi vedi il Frosinone che fa fatica. Credo che il Sassuolo darà fastidio a tutti, e occhio alla sorpresa Pisa. All’inizio avrei puntato sulla Sampdoria: con Tutino e Coda ha un attacco da 40 gol, però ora deve fare un bel filotto per riprendersi".
Per restare in tema: lo Spezia?
"Lo scorso anno rischiò grosso. Alcuni esempi come Crotone e Benevento ci hanno insegnato che se non ti adatti alla B, retrocedere due volte dalla A alla C è un passo molto veloce. Ora lo Spezia c’è, lo vedo nei playoff".
È stato a Reggio di recente?
"A maggio per il derby col Modena vinto 1-0".
Ha portato fortuna, visto che in casa non si vince molto.
"Vero (ride, ndr). Tornerò nella vostra città, sto girando e curiosando, e sto vedendo un calcio interessante in giro, però…".
Le manca allenare.
"Indovinato, sono un animale da campo, sto aspettando la chiamata dopo l’ultima esperienza chiusa a giugno con la Primavera della Spal".
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