Quando offrirono Riva alla Regia per 35 milioni
Con la morte del campione, fioccano gli aneddoti. Uno riguarda il club granata e risale all’estate del 1963: il bomber era al Legnano
Gigi Riva in maglia granata? Con la sua morte riemergono tanti aneddoti, tra cui uno che riguarda la Reggiana. Si tratta di una ipotesi di mercato di oltre sessant’anni fa. Un ingaggio che avrebbe potuto concretizzarsi ma non è stato, forse sfumato nei labirintici percorsi del calcio.
A rafforzare la voce, i ricordi di chi ha vissuto con intensità il mondo del pallone di quel periodo. "Consigliai Gigi Riva alla Reggiana, che non lo prese. Rombo di Tuono fu una mia scoperta". La voce era quella di Mauro Aigotti (1924-2008), mediatore del calcio, quando questa figura era in anticipo di decenni rispetto a quella degli odierni procuratori. Aigotti si era dedicato a questa attività a partire dagli anni ‘50, dopo aver calcato i campi di gioco, sino a diventare una delle figure di riferimento del calciomercato.
La memoria di Aigotti sembra indicare l’estate 1963 per il mancato arrivo di Riva in granata. Il calciomercato si svolge in un hotel esclusivo di Milano, le trattative sono febbrili, gli sportivi sognano.
Il nostro obiettivo si sposta nel frattempo a Legnano, a pochi chilometri dai riflettori, dove un giovane attaccante ha disputato un buon numero di partite insaccando alcuni gol in C. Calcia prevalentemente di sinistro, si muove mostrando potenza e tecnica: è Gigi Riva. "Consigliai Riva, che costava 35 milioni. Del Grosso disse no, così lo portai a Cagliari. Ho trattato centinaia di giocatori, di cui molti hanno giocato in nazionale", ricordava Aigotti, come evidenziato da Ezio Fanticini e Andrea Ligabue nella "Storia della Reggiana" (il Resto del Carlino, 1993). Forse 35 milioni per un giovane, anche se talentuoso, sono una cifra al di là delle possibilità. I granata vincono comunque il campionato, salgono in B. Di quel periodo fa parte Alessio Badari di Luzzara, centrocampista che va al Cagliari: "Sono cresciuto nel periodo di Del Grosso, è stato Aigotti a portarmi in Sardegna. Ricordo con tanto affetto Gigi Riva, perché ancora prima di essere un asso, è stata una brava persona. E’ stata un’esperienza magnifica, che mi è rimasta nel cuore". Un altro ex granata che ha affiancato Rombo di Tuono è l’attaccante Corrado Nastasio, al Mirabello nel 1964/65. "Ho fatto parte della squadra che nel 1970 ha vinto lo scudetto. Un sogno, una cosa incredibile. Tra le doti di Riva c’era l’umiltà, non si sentiva più in alto degli altri nonostante avesse un grande talento. Io ero la sua riserva, ho giocato qualche partita, ho fatto gol", rievoca Nastasio con nostalgia. "Era un gruppo unito, sano. Con Riva l’anno dopo ho avuto un’altra soddisfazione, il debutto in Coppa Campioni, che emozione. L’ultima volta che ci siamo visti è stato due anni fa, quando è uscito il film ‘Nel nostro cielo un rombo di tuono’, a lui dedicato. C’erano i compagni di squadra, è stata una festa". Riva in granata: fantacalcio? Piuttosto è l’imprevedibilità del pallone, dove altre parole di Aigotti svelano il mancato arrivo di Rombo di Tuono: "A quei tempi la Reggiana non aveva grandi entrate". E Riva andò al Cagliari per arpionare uno scudetto leggendario.
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