Roma, Mourinho: "Huijsen dovrebbe essere disponibile, Paredes in dubbio"
Le parole dello Special One alla vigilia della sfida contro l'Atalanta
Roma 6 gennaio 2024 - Prima partita di Serie A del 2024 per la Roma, seconda dell'anno nuovo, dopo aver vinto a fatica contro la Cremonese in Coppa Italia. Giallorossi a caccia di un successo per migliorare la propria classifica e dimostrarsi capace di poter battere le dirette concorrenti per un posto in Champions League. La sfida di domani contro l'Atalanta sarà l'ultima del girone d'andata e i capitolini puntano a tenere saldo il proprio fortino, dopo averlo visto espugnato solo nella sfida contro il Milan. Per un match così importante è intervenuto in conferenza stampa José Mourinho a presentare l'incontro che potrebbe valere il sesto posto solitario in classifica ai giallorossi. Ecco le sue parole.
Ci sono dei recuperi, ci può fare il quadro della situazione? Ora c'è un giocatore in più, può darci un giudizio su Huijsen? "Nessun recupero, Mancini è disponibile, ma non si può dire che sia recuperato. Tutti gli altri lo sappiamo, sono fuori a lungo, Smalling, Abraham. Si è infortunato anche Renato. Perciò nessun altro recupero. La partita è di alto livello, l'avversario è di alto livello, ci sono tanti giocatori bravi, un'ottima squadra. La partita è difficile come quella contro il Napoli, la Juventus e poi Lazio e Milan, il livello degli avversari non si abbassa mai. Di Huijsen penso che tutti sappiamo chi sia. È un ragazzo di 18 anni, che ha 10 minuti di Serie A, però che è uno dei prospetti di maggiore qualità nel calcio europeo della sua età. In futuro sarà un grandissimo calciatore. La nostra situazione è difficile su tutti i livelli: non abbiamo giocatori disponibili e abbiamo le limitazioni del financial fair play. Huijsen verrà qui e dovrà crescere e noi dobbiamo avere la consapevolezza che lui resta però un giocatore non nostro, ma della Juventus".
L'Atalanta è una squadra che ha qualità ed esperienza, sarà un avversario duro... "Hanno tutto. Qualità, esperienza, opzioni, sono tanti anni con lo stesso allenatore, con la stessa filosofia e lo stesso modo di giocare. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che capisce l'allenatore a occhi chiusi, che ha interpreti ideali per il loro modo di giocare. Due anni fa abbiamo vinto, l'anno scorso abbiamo perso, giocando una delle più belle partite in casa. Con loro sarà sempre complicato, però noi siamo questi, siamo tosti, non siamo facili per nessun avversario, troviamo forza nelle nostre difficoltà, e anche loro sanno che non sarà facile contro di noi".
Vorrei chiedere una valutazione di questi due anni e mezzo insieme a Tiago Pinto. Il prossimo direttore sportivo va preso anche in base alle caratteristiche del tecnico della Roma? "Per un allenatore, fare le considerazioni su un direttore non è per me. Sono molto rispettoso delle gerarchie, io sono qui, sopra c'è il direttore e più in alto la proprietà. Ho esperienza, ma non sono nessuno per commentare il lavoro di un superiore, non sono capace di farlo. Posso però dire che mi auguro il meglio per il direttore. Lui lo sa perché siamo amici, è stata una decisione sua che deve essere rispettata, ovunque saremo nel futuro, io tiferò perché tutto gli vada bene. Valutare non è corretto, è lui che deve valutare me, non il contrario. Per il futuro è la stessa situazione. Se viene fatta questa domanda internamente alla squadra e c'è fiducia nella mia interpretazione ed esperienza, siamo in famiglia e tutti possono dare un'opinione. Pubblicamente però mi rifiuto totalmente di entrare in un campo che non è il mio. Io rimango in basso e non esco".
Nelle ultime settimane hai detto che, pur non parlando mai del rinnovo, hai un rapporto costante con la proprietà. Ti sei fatto delle domande sul perché non si parli del rinnovo? Io ho tre opzioni: i Friedkin sono diventati esperti di calcio e amano un altro tipo di gioco, per la mancanza di risultati oppure per i consigli di qualcuno esterno. Di queste tre, quali possono vere, tutte e tre o una più dell'altra? "L'interpretazione è tua, sei un giornalista, è il tuo lavoro, io non voglio entrare in questo campo. Non voglio. A me stesso mi sono certamente fatto qualche domanda, ma non ho nessuna risposta oggettiva e chiara al 100%".
Quando sarà a disposizione Huijsen? In questa considerazione sul ragazzo c'è un pensiero sul futuro? Poi chiedo anche se c'è qualche aggiornamento su Smalling? "Non c'è aggiornamento su Smalling. Non spero di vederlo neanche allenarsi con me nel mese di gennaio. Se succede che torna in gruppo a gennaio per me sarà una sorpresa positiva. Al momento non penso a Smalling, piuttosto penso a Mancini che gioca oggi, non gioca domani, si fa male, salta allenamenti per scendere in campo. Ora è lui a occuparmi i pensieri. Paredes può giocare domani? Non lo so, ha preso una botta incredibile con la Cremonese, non si è allenato e avevamo temuto una frattura, per fortuna non ce l'ha. Questi sono i giocatori che ci occupano i pensieri, non sono Tammy e Smalling. Huijsen penso che dal punto di vista legale sarà disponibile per giocare, ma è un ragazzo che è arrivato ieri sera in hotel, che si è allenato oggi un'oretta, che ha fatto una riunione di introduzione per cercare di entrare nelle nostre filosofie. Se mi chiedi se è preparato per giocare, se deve giocare gioca. È un ragazzo che ha grande fiducia in se stesso, non ha esperienza di Serie A, ma ha la fiducia tipica dei giocatori che hanno potenziale. Sarà praticamente un debutto in Serie A, 10 minuti contro il Milan sono stati poca cosa. Difensori centrali per domani abbiamo Llorente, Mancini e Huijsen. Quello che possiamo avere da Bryan o da Çelik sono tutti giocatori adattati".
Al di là della difesa, c'è emergenza anche a centrocampo, con le assenze di Sanches, Aouar e Paredes. Pellegrini in che condizioni è? I tre centrocampisti sono in grado di giocare queste tre partite così intense che si prospettano? "Angelo (Mangiante, ndr) sa che ho un grande rapporto con il tennis. Ho parlato con uno dei più grandi della storia, uno di quei tre (Federer, Nadal o Djokovic ndr), e mi diceva che sono poche le partite durante la stagione in cui gioca al 100% senza un piccolo dolore, senza una piccola cosa. E parliamo di uno dei più grandi. Ieri parlavo con un altro, che non è uno dei più grandi, ma è un bravo giocatore di tennis, che mi diceva che la stanchezza è solo mentale, non è fisica. Ovvio è anche fisica, è dura. Se dici a un centrocampista che deve giocare 90' contro l'Atalanta, 90' o 120' contro la Lazio, 90' contro il Milan... Per fortuna dopo il Milan c'è una settimana vuota in cui possiamo recuperare, ma possiamo dire che è un accumulo molto difficile. Davanti in questo momento Lukaku, Belotti, Azmoun, Dybala, El Shaarawy, abbiamo diverse possibilità. A centrocampo e in difesa siamo in difficoltà, la Coppa d'Africa ci ha complicato la vita, questo infortunio interminabile di Smalling dal punto di vista personale rovina la stagione, il fatto che Renato non è mai stato disponibile è una situazione difficile. Le situazioni di Pellegrini e Dybala sono diverse perché sappiamo che tornano dopo 2-3 settimane. Per noi è complicato, per loro invece Lookman va in Coppa d'Africa e hanno alternative. Lavoriamo partita per partita, daremo tutto quello che abbiamo, con uno stadio che spinge. Andiamo con tutto, è una partita dura per noi, una settimana dura per noi, ma non sarà facile per l'Atalanta, per la Lazio e per il Milan. Noi non siamo facili per nessuno".
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