Il commento: il pari sarebbe stato giusto. Poco coraggio nella ripresa. Qualcosa di meglio si è intravisto. La Pianese martedì dirà la verità
La Spal incassa terza sconfitta consecutiva ad Arezzo: analisi della partita e prospettive future per la squadra di Tacopina.
Piove sul bagnato, e ad Arezzo la Spal incassa la terza sconfitta consecutiva, confermando di dover penare per la quarta stagione sulle quattro di Joe Tacopina per doversi salvare. Detto ciò, esistono due modi di commentare questa partita. O si dà addosso a oltranza a questi ragazzi per umiliarli facilitando l’attuale deriva, o si prova a capire guardando dentro questa singola prestazione, compromessa da un avvio di ripresa troppo timoroso e da due dormite difensive, ma anche più che sfortunata, con due deviazioni a decidere il risultato. Sul secondo gol dell’Arezzo il tiro di Goddini ha centrato il palo e di qui la schiena di un Melgrati a dire il vero un po’ sorpreso, mentre sul quasi 2-2 di Rao al 94’ un casuale intervento ha alzato il tiro contro la traversa negando alla Spal un pari che sarebbe stato meritato. Ognuno scelga l’interpretazione che preferisce. E’ evidente che alla luce di quanto esibito sino a Campobasso, la tentazione di picchiare ancora su quel cane può essere forte. Al tempo stesso, contro il Pescara e soprattutto ad Arezzo, la Spal è stata in campo meglio risultando più equilibrata. Certo, il risultato non cambia e si capisce che non sia granché per consolarsi. Ma dal momento che fra tre giorni incombe un’altra partita in casa contro la Pianese, è forse più produttivo concedere una ulteriore prova del nove. La Spal continua a beccare gol, ed è un altro bel problema. Col 3-5-2 sembrano trovarsi meglio i tre centrali difensivi che han lasciati meno spazi, però si è riusciti a incassare due reti da giocatori che salivano da dietro senza opposizione al limite dell’area: la seconda situazione è nata poi da un 4 contro 4 su palla lunga, e qui la Spal doveva rientrare con più uomini. La grana complessiva è modesta, la squadra è mal costruita e incompleta, ma ad Arezzo la Spal ha disputato un buon primo tempo chiudendo in vantaggio. Non ha avuto il coraggio di continuare nella ripresa, questo sì: ha iniziato a contrarsi e rattrappirsi sperando di arrivare indenne al 90’ senza giocare. Però ad Arezzo allo svantaggio la squadra ha reagito, e la reazione sembra dire che è più la testa delle gambe a girar male. Qualcosa di meglio si è visto: alla Pianese si chiederà se sia questo un motivo di speranza, oppure solo un’oretta di falsa gloria. A martedì. E metterci più coraggio, che può pagare.
m. m.
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