"Spal, adesso la palla passa in mano a noi"

Petrovic e Ghiringhelli si presentano: "Ha pagato il mister, ma è colpa nostra". L’attaccante: "Finora ho segnato sette reti, l’obiettivo è la doppia cifra". .

8 febbraio 2024
"Spal, adesso la palla passa in mano a noi"

"Spal, adesso la palla passa in mano a noi"

Il mondo Spal ha presentato ieri pomeriggio due dei nuovi acquisti del mercato invernale biancazzurro, l’esterno difensivo Luca Ghiringhelli, per il quale si tratta di un ritorno dopo la sfortunata stagione 2011/12, e la punta Tomi Petrovic, arrivata negli ultimi giorni della finestra di riparazione dal Trento. Entrambi hanno già debuttato nella trasferta di Lucca, che è costata il posto a Leonardo Colucci, e la sensazione è che per loro ci sarà spazio pure nel decisivo scontro salvezza di domani sera al "Mazza" contro la Recanatese, partita che segnerà il ritorno in panchina di mister Di Carlo. "I miei obiettivi personali passano da quelli di squadra – le prime parole di Ghiringhelli –, sapevo della situazione difficile già prima di firmare per la Spal. Ora per noi diventa fondamentale non pensare troppo in là, altrimenti rischiamo di perderci: pensiamo una partita alla volta a cominciare da quella di domani con la Recanatese. Similitudini con la mia prima esperienza con questa maglia? Sono due situazioni diverse, in quel caso c’era una società in difficoltà, eravamo stati tanti mesi senza stipendi mentre ora i presupposti sono differenti. Tocca a noi, questo è un gruppo di ragazzi perbene e intelligenti, sappiamo che quando le cose non vanno bene a pagare è l’allenatore, ma la responsabilità è tutta di noi giocatori".

A Petrovic la Spal chiede gol e qualità negli ultimi metri: "Finora ho segnato sette reti, l’obiettivo è arrivare in doppia cifra – spiega l’ex attaccante del Trento –, mi reputo più una seconda punta che un centravanti, al fisico preferisco la tecnica. Posso giocare anche da esterno, nel complesso sono un giocatore duttile che si mette a disposizione della squadra. Per me non è una novità essere in una squadra che lotta per la salvezza, quando non vinci il morale ne risente e l’unica soluzione è lavorare a testa bassa per fare in modo che le cose cambino. La trattativa? Ero concentrato sul Trento, poi negli ultimi giorni si è presentata questa opportunità: la Spal ha una grande storia alle spalle, non potevo rifiutare".

Anche Ghiringhelli torna sulla trattativa che lo ha riportato in maglia biancazzurra, smentendo l’ipotesi circolata già un paio di anni fa su un suo ritorno con Venturato in panchina: "Penso che le voci che mi accostavano alla Spal in quel periodo erano dettate proprio dal fatto che con mister Venturato avevo lavorato e mi ero trovato molto bene, ma in realtà non ci fu nulla di concreto. In questo caso la trattativa è stata rapida, da subito ho pensato che la Spal sarebbe stata la soluzione giusta per me, anche perché a Bolzano non stavo trovando molto spazio. Ci ho ragionato giusto 24 ore, considerato che ho un figlio di due anni e non è facile spostarsi a stagione in corso, ma poi ho dato piena disponibilità al direttore Fusco, che mi aveva cercato poco prima".

Jacopo Cavallini

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