"Spal, deve essere la stagione del riscatto"

L’ex Gasparetto: "Nel 2015 l’arrivo di Semplici diede la spinta alla promozione dell’anno dopo. Qui Di Carlo ha saputo ridare entusiasmo" .

di Redazione Sport
13 maggio 2024

"Spal, deve essere la stagione del riscatto"

I tifosi spallini più ottimisti hanno associato il rush finale di Antenucci e compagni a quello della squadra di Semplici nella stagione 2014-15. Naturalmente si tratta di una forzatura, perché la situazione e il contesto sono diversi, e quella Spal ottenne nove vittorie e un pareggio nelle ultime 10 giornate, ma sono in molti a pensare che ci sia molto da salvare della squadra di Di Carlo che ha raggiunto la salvezza con una giornata di anticipo sfiorando i playoff. Daniele Gasparetto era uno dei pilastri della Spal di Semplici che inanellò quell’incredibile striscia positiva gettando le basi per la doppia promozione delle stagioni successive.

L’ex difensore biancazzurro sorride pensando all’ipotetico parallelismo tra i due gruppi, ma da tifoso spallino e ferrarese acquisito naturalmente spera che quell’impresa possa ripetersi. "Qualche analogia in effetti tra le due stagioni ci può stare – osserva Gasparetto –, ma in realtà penso che ci siano soprattutto delle differenze. A partire dalla continuità del progetto tecnico, che a quei tempi era garantita dal direttore sportivo Vagnati, mentre in questo caso il responsabile dell’area tecnica cambierà per l’ennesima volta. Inoltre, l’arrivo di mister Semplici rappresentò una novità assoluta, un cambiamento radicale rispetto a quello a cui eravamo abituati in precedenza, mentre Di Carlo è stato richiamato dopo l’esonero avvenuto qualche mese prima. Detto questo, il finale di campionato è stato promettente, quindi speriamo che la prossima stagione si possa ripartire da dove si è lasciato".

Dica la verità, da tifoso spallino al momento prevale ancora la delusione.

"Conosco bene la serie C: è un campionato difficile, che tante società blasonate impiegano tanti anni per riuscire a vincere. Dopo la retrocessione era necessario ripartire bene, invece le cose non sono andate come ci si aspettava. Onestamente non pensavo che la Spal arrivasse prima perché il Cesena era superiore e lo ha confermato, ma la squadra era costruita per disputare un torneo da primi cinque posti e ha fallito l’obiettivo".

Dopo aver deluso le aspettative iniziali, mister Di Carlo ha avuto il merito di condurre la squadra alla salvezza.

"Nel momento più difficile, è riuscito a ricompattare la squadra e l’ambiente. Motivando un gruppo che non era certo abituato a lottare per non retrocedere. Non va dimenticato che sono arrivati giocatori importanti e altri di un certo livello sono rientrati da lunghi infortuni. E alla fine resta pure l’amaro in bocca, perché con qualche giornata in più si poteva davvero arrivare ai playoff, e poi chissà come sarebbe andata a finire".

E adesso cosa succederà?

"Arriverà un nuovo direttore sportivo e inevitabilmente cambieranno tanti interpreti. A quanto pare invece si ripartirà da Di Carlo, che evidentemente è riuscito a convincere la società a confermarlo a prescindere dal profilo del nuovo responsabile dell’area tecnica. Significa che oltre a riportare entusiasmo e farsi apprezzare dai tifosi ha creato un clima positivo anche all’interno del club. Se le cose stanno così è giusto andare avanti con lui, del resto era stato preso per essere un valore aggiunto, il suo curriculum parla per lui e l’esperienza non gli manca: speriamo che il prossimo possa essere l’anno del riscatto spallino".

Stefano Manfredini

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