Armirail riporta la Francia in rosa
L’ultimo leader d’oltralpe era stato Jalabert 24 anni fa. Il gruppo arriva a 21 minuti, oggi si sale a Bergamo
di Angelo Costa
Con un’aria da commedia americana sta finendo anche questa settimana: i versi di Lucio Dalla si adattano a un Giro che, dopo due terzi, è ancora al punto di partenza. Via Evenepoel, l’unico a farsi un po’ di dote nelle due crono, sprecati due tapponi, uno per scarsa combattività e l’altro per capricci sul meteo, la classifica dei big è un fazzoletto, con i tre migliori in 22 secondi alle spalle del nuovo leader, il francese Armirail, rosa in prestito. Chissà che a dare una scossa non provveda oggi la tappa di montagna in città, a Bergamo: percorso da grande classica, con i colli del Lombardia, l’ideale per cominciare almeno a farsi i dispetti.
Dispettoso continua a essere il tempo: dalla Svizzera al Varesotto pioggia forte e continua, temperatura rigida e vento. Clima ben più cattivo del giorno precedente, quando a sollevare la bufera sono stati i corridori, facendo ridurre la tappa per molto meno: memori della figuraccia, stavolta tutti zitti e pedalare. Chissà se è servito da lezione: per essere credibili, le proteste devono anche essere fondate. Lo ricorda Enrico Della Casa, presidente dell’Unione europea del ciclismo, che ha sede in Svizzera: "Noi eravamo lì e non siamo stati interpellati. Ho sentito il leader del sindacato, Salvato, sparare contro tutto e tutti: si può discutere di ogni cosa, ma a bocce ferme, così si fa solo il male del nostro sport".
A far del bene a se stesso è ancora Nico Denz, già vincitore a Rivoli: è lui a chiudere l’intirizzita fuga di trenta coraggiosi iniziata sul Sempione, riassorbendo negli ultimi metri i nostri Oldani e Ballerini e il lettone Skujins, usciti dal branco a una cinquantina di chilometri dal traguardo, prima di battere il solito Gee e un afflitto Bettiol ("Colpa mia, ho sbagliato la volata", dice il toscano, giunto surgelato). Più della terza vittoria tedesca in quattro giorni, conta che cambi il primato, per gentile concessione di Thomas e compagni: a beneficiare dell’omaggio è il fuggitivo messo meglio in classifica, Bruno Armirail, che restituisce la maglia rosa alla Francia 24 anni dopo Jalabert. "Non me l’aspettavo: cercavo la vittoria di tappa e mi ritrovo in testa", racconta il leader per caso, che oggi a Bergamo, se l’aristocrazia di classifica si darà una svegliata, potrebbe trasformarsi in leader per una notte.
Ordine d’arrivo 14ª tappa: 1) Nico Denz (Ger, Bora) km 194 in 4h 37’30’’ (media 41,946), 2) Gee (Can) st, 3) Bettiol st, 4) Rex (Bel) a 1’’, 5) Ballerini st, 6) Skujins, 15) Armorial (Fra) a 53’’, 33) Thomas (Gbr) a 21’11’’.
La classifica: 1) Bruno Armirail (Fra, Groupama) in 56h 17’ 01’’, 2) Thomas (Gbr) a 1’41’’, 3) Roglic (Slo) a 1’43’’, 4) Almeida (Por) a 2’03’’, 5) Leknessund (Nor) a 2’23’’, 6) Caruso a 3’09’’, 7) Kamna (Ger) a 3’33’’.
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