Ciclismo, Pidcock: "Precedenza alla strada: sogno una Classica Monumento"
Il britannico, anche ciclocrossista e mountain biker, con tanto di titolo olimpico nel cross country, fissa le priorità per il 2025: "Insieme alla Ineos Grenadiers vogliamo cancellare questo anno nero"
Roma, 21 novembre 2024 - Del Tom Pidcock del 2024 si è parlato di più a bocce ferme che durante una stagione tutt'altro che memorabile a livello personale e di Ineos Grenadiers. Prima la mancata convocazione per il Giro di Lombardia 2024, con tanto di lamentale via social, e poi, quasi in contemporanea, i rumor di un passaggio al Q36.5 Pro Cycling Team. Poi è arrivata una fase di calma apparente, anche se il diretto interessato ci ha tenuto a ribadire che i problemi con la squadra britannica non sono tutti andati via. Anzi. Nonostante tutto, però, Pidcock, oro olimpico nel cross-country, sogna un 2025 di ben altri colori.
I dettagli
"Vincere nella mountain bike per certi versi è stato un sollievo, ma allo stesso tempo mi sono sentito come se avessi solo rispettato le aspettative. Inoltre, su strada ho ottenuto poco e quindi l'anno è stato agrodolce". Queste le parole del classe '99 a Rouleur tramite le quali si evince una voglia di accantonare le altre discipline per concentrarsi di più proprio sulla strada, pur senza rinnegare quanto fatto finora. "Voglio lasciare un'eredità importante nel ciclismo in generale. Penso che cambiare disciplina aiuti: mi viene in mente anche Thibau Nys, uno dei migliori nel ciclocross che può diventare un nome importante anche su strada". Strada dove nel 2024 ha dominato Tadej Pogacar. "Sta diventando tutto un po' monotono: lui è di un altro livello e tutti staranno provando a capire come fare per ridurre il gap, ammesso che ciò sia possibile in un solo anno. Ha fissato dei paletti importanti per questo sport e gli altri ora sono chiamati a eguagliarli. E tutti ora, tra corridori, squadre e staff, stanno lavorando sodo per riuscirci". Magari anche lo stesso Pidcock, che nelle corse di un giorno potrebbe creare qualche grattacapo al fuoriclasse sloveno. "Quest'anno non cambierò allenamento. Magari darò la precedenza alla strada a scapito della mountain bike, che nel 2024 ho curato con vista sulle Olimpiadi. Sento di avere un potenziale ancora inesploso e, insieme alla Ineos Grenadiers, stiamo lavorando sodo per superare quest'anno complicato. Voglio fare bene nelle corse di un giorno, la mia specialità: le Classiche, ma anche i Mondiali, che in Africa saranno spettacolari. Non voglio scegliere un obiettivo, ma se potessi direi una Monumento".
Il piano dell'Uci per la Coppa del Mondo di ciclocross
Lo stesso Pidcock diventa il simbolo di quei corridori che stanno accantonando il ciclocross e soprattutto la Coppa del Mondo: Peter Van Den Abeele, direttore sportivo dell'UCI, ai microfoni di Het Nieuwsblad, ha spiegato ampiamente la questione. "Vogliamo coinvolgere maggiormente i corridori in Coppa del Mondo. Per questo, in accordo con il detentore dei diritti Flanders Classics, abbiamo deciso di organizzare un minor numero di gare e di accorciare il periodo in cui si svolgono le manche. Se questa tendenza andasse avanti, allora possiamo giocare ancora più duro e varare qualche sanzione. Ma in tutta onestà, non voglio pensare che sia necessario arrivare a questo".
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