Ciclismo, rottura tra Pidcock e la Ineos Grenadiers

Il britannico non ha gradito l'esclusione dal Giro di Lombardia, mentre la squadra pare non aver digerito le voci che lo vedono vicino al Q36.5 Pro Cycling Team

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
13 ottobre 2024
Tom Pidcock (Ansa)

Tom Pidcock (Ansa)

Roma, 13 ottobre 2024 – Mentre per qualcuno il Giro di Lombardia 2024 è stato l'occasione di far chiudere la stagione nel migliore dei modi, per qualcun altro l'epilogo è stato decisamente più amaro e, tra l'altro, senza neanche avere la possibilità di correre l'ultima Classica Monumento dell'anno: è il caso di Tom Pidcock, che suo malgrado assisteva dalla tv all'ennesima impresa di Tadej Pogacar senza poter neanche sognare il clamoroso colpo di scena.

I dettagli

Il perché è stato spiegato dal diretto interessato con un post sulla propria pagina Instagram che non ha nascosto l'amarezza, seppur velata da una linea di ironia. "Giusto per far finire male le cose dopo un anno turbolento, sono stato deselezionato per il Giro di Lombardia. Sono in ottima forma e non vedevo l'ora. Buona fortuna ai ragazzi. Penso che per me il periodo off-season cominci presto. Grazie per il supporto di tutti anche nei momenti difficili": a corredo del tutto, giusto per aggiungere sale sulla ferita, il podio del Giro dell'Emilia 2024, con il britannico alla destra del vincitore Pogacar quasi a voler ricordare alla sua Ineos Grenadiers di essere stato il primo degli 'umani'. L'acredine tra le parti, probabilmente di vecchia data, è stata accentuata dalle voci che vedono Pidcock a un passo dal Q36.5 Pro Cycling Team: con lui, secondo radio mercato, potrebbe approdare nella formazione svizzera anche Michal Kwiatkowski. Seppur a fronte di entrate interessanti, apparentemente la Ineos Grenadiers perde pezzi, ma non per il direttore sportivo Zak Dempster, che ha provato a spiegare quanto sta accadendo in seno a una (ex?) superpotenza del ciclismo. "Quello è uno sfogo di Tom, ma la verità è che la squadra ha tutto il diritto di scegliere la composizione del roster per ogni gara. In questo caso, è stata una decisione della dirigenza che ovviamente può scontentare qualche corridore: accade sempre, se pensiamo a quante esclusioni ci sono per ogni corsa". Insomma, nessun nesso con le voci di ciclomercato. O forse no. "Leggiamo la stampa ed è strano che certe indiscrezioni escano a ridosso di una Classica Monumento. Per me è difficile commentare queste voci: il mio compito - conclude il dirigente australiano - è solo mettere in sella i ragazzi per far ottenere alla squadra il miglior risultato possibile".

La preoccupazione di Hubert per il ciclismo francese

Anche in casa Arkéa-B&B Hotels c'è fermento per le dichiarazioni rilasciate dal general manager Emmanuel Hubert, preoccupato da una possibile retrocessione della sua squadra dalla categoria World Tour a fine 2025 e dallo stato di salute generale del ciclismo francese. "Tanti dipendenti sarebbero a rischio qualora uno sponsor andasse via. Non so cosa potrà accadere oltre il 31 dicembre 2025, ma so che questo modello non è più sostenibile. In meno di 5 anni il 60% delle squadre francesi scomparirà, come sta già accadendo a livello amatoriale. Serve l'aiuto dal professionismo, che a sua volta versa in gravi condizioni".

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