Giro dell'Emilia 2024, altra impresa di Pogacar. L'ordine d'arrivo

Lo sloveno scatta a 37 km dal traguardo, sul primo passaggio a San Luca, e fa subito il vuoto, trovando la prima vittoria con la maglia iridata conquistata domenica scorsa: sul podio anche Pidcock e Piganzoli

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 ottobre 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Bologna, 5 ottobre 2024 - Il Giro dell'Emilia 2024, nonostante una startlist da urlo, resta incredibilmente una corsa solo di livello ProSeries a causa della ritrosia dell'Uci di aumentare il numero di gare World Tour in Paesi come Italia, Francia e Belgio. Poco male, perché lo spettacolo non manca e a fornirlo, manco a dirlo, è il solito Tadej Pogacar, che quasi come un copione che si ripete in loop, scatta a 37 km dal traguardo, fa il vuoto e va a prendersi una delle (poche) corse in cui non aveva ancora vinto: tra l'altro nella prima uscita con la maglia iridata, sfatando quindi subito il tabù di vittorie spesso legato a questo simbolo. E dire che la giornata dello sloveno, tra freddo, pioggia e la sua UAE Team Emirates presto smembrata dalle azioni di disturbo dei rivali, sembrava cominciata non proprio sotto i migliori auspici, subendo tra l'altro anche lo scatto in faccia di Remco Evenepoel: quella del belga si rivelerà una fiammata estemporanea, seguita da una crisi e dal ritiro (in lacrime). L'azione di Pogacar è invece una progressione costante, partita tra l'altro sul primo dei 5 passaggi in programma sulla salita di San Luca: appunto un'azione alla Pogacar, che manda anche un bel segnale in vista del Giro di Lombardia 2024, prima ancora portandosi a casa l'iconica mortadella premio. Il salume di consolazione va a Tom Pidcock e Davide Piganzoli, i primi degli 'umani' che completano il podio. Niente da fare anche per Primoz Roglic, il dominatore delle ultime edizioni del Giro dell'Emilia che oggi praticamente non si vede mai, al punto che in casa Red Bull-Bora-Hansgrohe ha il via libera Florian Lipowitz, che però si pianta inesorabilmente sull'ultimo passaggio a San Luca. La medesima gara al femminile ha precedentemente visto il successo di Elisa Longo Borghini, protagonista di uno strepitoso scatto sulla salita di San Luca quando al traguardo mancavano 1,4 km: per la piemontese, fresca di annuncio di passaggio a partire dall'anno prossimo all'UAE Team ADQ, si tratta del quarto sigillo al Giro dell'Emilia dopo quelli del 2015, 2016 e 2022 , con Evita Muzic e Juliette Labous a completare il podio. Podio dal quale per poco non sale Urska Zigart: poco dopo il suo compagno avrebbe infatti fatto il vuoto, come ormai da copione consueto in quasi ogni gara.

La cronaca

  Tra i primi veri tentativi interessanti di fuga c'è quello di Dimitri Peyskens (Bingoal WB), subito ripreso dal gruppo. A ridosso del secondo passaggio per Vignola il belga, che ha annunciato il ritiro a fine anno, ci riprova e questa è la volta buona perché riesce a inserirsi nell'attacco che vede protagonisti anche Benjamin Thomas (Cofidis), Roberto Carlos Gonzalez (Team Corratec-Vini Fantini), Ander Ganzabal (Laboral Kutxa-Fundacion Ciclista Euskadi), Alessio Martinelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e José Ramon Muniz (Petrolike). La prima vera difficoltà di giornata è la salita di Zocca (13,5 km con una pendenza media del 4% e massima dell'8%), sulle cui rampe la prima vittima è Peyskens. A complicare ulteriormente i giochi della fuga, poco prima della salita di Grizzana Morandi, ci si mette un passaggio a livello chiuso che di fatto fa dimezzare il margine dei battistrada, che era arrivato a oltre 6'. Il resto lo fa l'ascesa di Montechiaro (3,3 km con una pendenza media del 9,1%): perdono contatto Muniz e Gonzalez, con Thomas, Ganzabal e Martinelli come unici superstiti dell'attacco del mattino e a loro volta ripresi a 45 km dalla fine. Proprio in questa fase di ricongiungimento il gruppo si spezzetta e si allunga, con diversi big che restano momentaneamente isolati prima che, a 40 km dal traguardo, la situazione rientri. Come da previsioni, la corsa esplode sulle prime rampe del primo dei 5 passaggi sulla salita di San Luca (2,1 km con una pendenza media del 10,9% e massima del 18%): la prima rasoiata è di Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), ma si tratta di una breve fiammata, mentre sulla Curva delle Orfanelle, il tratto più duro a 37 km dalla fine, parte Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), rincorso invano e sempre più a distanza da Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike). Il neo campione iridato, apparso anche un po' sofferente per la pioggia, per il freddo e per il precoce isolamento in seno al gruppo a causa della rapida sparizione dei compagni di squadra, guadagna presto 35'', dopo aver completato la prima scalata al San Luca in 5'32'': alle sue spalle prova a incaricarsi dell'inseguimento Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-Hansgrohe), imitato poi da Davide Piganzoli (Team Polti Kometa) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). Si tratta di fiammate che servono più che altro a scremare il drappello, dal quale perde clamorosamente contatto Evenepoel, che poi si ritira (in lacrime): il vantaggio di Pogacar invece arriva presto a 1'10''. Alle sue spalle torna a uscire dal gruppo Lipowitz: ancora più dietro c'è Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), prima del gruppo dei migliori. Il migliore, in assoluto, è invece ancora Pogacar, che va a vincere subito in maglia iridata: alle sue spalle, a distanza siderale, va in crisi Lipowitz, con i giochi per gli altri gradini del podio che si riaprono e che premiano Pidcock e Piganzoli.

Ordine d'arrivo Giro dell'Emilia 2024

  1) Tadej Pogacar (UAD) in 5h14'23'' 2) Tom Pidcock (IGD) +1'54'' 3) Davide Piganzoli (PTK) +1'54'' 4) Michael Woods (IPT) +1'54'' 5) Simon Yates (JAY) +2'02''  

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