Il Giro dell’Emilia 2024 è di Pogacar: prima vittoria da iridato a San Luca
Nell'emozionante prova femminile della 11ma Donne elite, Italia batte Francia 2 a zero, con la campionessa tricolore Longo Borghini
Bologna, 5 ottobre 2024 - Ancora una volta il Giro dell'Emilia ha dato spettacolo con un arrivo che fin dalla mattina si è presentato epico, con pioggia a tratti e nebbia a creare un'atmosfera decisamente particolare. Situazione meteo che non ha scoraggiato i tanti appassionati che hanno iniziato a raggiungere la vetta di San Luca già dalle 10 del mattino, percorrendo la storica salita che mostra ancora le scritte a terra del passaggio del Tour de France.
Il podio femminile
Nell'emozionante prova femminile della 11ma Donne elite, Italia batte Francia 2 a zero, con la campionessa tricolore Longo Borghini che scattando in solitaria alla seconda ascesa, si prende la sua 4a vittoria all'Emilia imponendosi sulle francesi Music e Labous.
Pogacar: prima vittoria da iridato
È storia per la prova professionisti con la già scritta vittoria del campione del mondo Pogacar (Uae) che arrivato sulle rampe, come ormai fa sempre vedere, ha aperto il gas agli esordi della prima delle 5 ascese al San Luca, salutato gli avversari e in una cronometro saliscendi, arrivare a traguardo. Prova di forza che ha acceso il pubblico e ha portato Pogacar a un nuovo primato e cioè di essere il 5° corridore nella storia a vincere la prima corsa dopo la conquista della maglia iridata pareggiando Boonen, Olano, Moser e Maertens. Un copione ormai ben conosciuto e rodato che Pogacar sta utilizzando da tempo e che ormai i tifosi conoscono, lasciando la sorpresa, poca, invece a ciò che succede alle sue spalle. Uno scatto facendo il largo che è stato una vera sentenza per tutti. Il tedesco Lipowitz ha cercato di lanciarsi all'inseguimento, cedendo nel finale. Secondo posto per Pidcock (INEOS Grenadiers) davanti a Davide Piganzoli (Team Polti Kometa). Pogacar che, nonostante la pioggia, a traguardo è stato aspettato da tantissimi tifosi per foto e autografi. L'ultimo campione del mondo a vincere l'Emilia è stato nel 1992 e dopo Bugno, a distanza di 32 anni, ecco il giovane campione sloveno.
"Avevamo le idee chiare di mantenere regolare e poi accumulare tutto per le ultime rampe ma l'approccio della Trek e stato molto aggressivo e la gara è cambiata”, ha dichiarato Pogacar. “Remco Evenepoel ha iniziato a provocare nella prima salita al San Luca, poi un attacco da Astana e Jorgenson (Visma) è partito e io dietro. Ho pensato fosse la mossa. Anche con la pioggia e una tratta così breve da fare. Non c'era molto da aspettare e quindi ho fatto anche io, non mi sarei aspettato questo risultato. Ero arrivato due volte secondo al Giro dell'Emilia e oggi sono soddisfatto. Oggi ero in gran forma e anche con questo meteo solitamente performo bene, questa volta con la pressione della maglia iridata ma sono riuscito a vincere. Qualè il significato di vincere con la maglia arcobaleno oltre che vincere la mortadella? Eh i primi giorni ho provato a vivere normalmente provando di non pensarci e poi arrivi qua e ti danno maglia, bici, tutti gli sponsor vogliono vederti e questo crea pressione. Ma devi raggiungere le aspettative. Io la penso così e per questo oggi ho dato tutto per sfoggiate la maglia iridata, mi sentivo veramente bene e ringrazio tutti i fan che nonostante la pioggia erano lì a farmi forza”.
La partenza a Vignola
La giornata è cominciata a Vignola che per la prima volta ha dato i natali al Giro dell'Emilia. Tanto pubblico a gremire piazza dei Contrari e immancabile l'applauso al campione del mondo Pogacar che già sa ieri mostrava alcune immagini di lui a Bologna, nuovamente ambasciatore nel mondo, dunque, della cittadina emiliana, parlandone ai sui due milioni di follower. Ricca la presenza di pubblico alla curva delle orfanelle, tanto ripida quando però riscaldata dal tifo soprattutto del fans club Pantani e dalle immagini del maxischermo posizionato come al Tour. E poco più su, veri e propri appassionati irriducibili che armati di seggiolino, ombrello e panino hanno aspettato la corsa tra i ciclamini sotto gli alberi nonostante la pioggia e la nebbia.
La prova femminile
A scaldare l'atmosfera è per prima la prova femminile. Protagoniste di giornata le compagne Chiara Reghini e Marta Pavesi, un tandem Top Girl in fuga dall'inizio che raggiungono un gap massimo di 2'20 ma che si presentano all'arco del Meloncello con 1' sul gruppo che guadagna terreno velocemente e acchiappa le due lepri a pochi metri dalla linea del traguardo dove le donne arrivano alla spicciolata. Ma la novità di quest'anno è la doppia ascesa e dunque ora la corsa è riaperta al suono della campana. L'allungo solitario della Longo Borghini agli ultimi 5 km, in maglia tricolore, fa infiammare il pubblico, scatenata e seguita da una ventina di ragazze. All'ultimo km la campionessa d'Italia pedala con 16" mettendo il suo nome nell'albo d'oro per la 4a volta. Al secondo posto, Evita Music (fdj) e terza Juliette Labous, campionessa nazionale francese. È invece Silvia Zanardi la vincitrice di entrambi i traguardi volanti.
Giro dell’Emilia: la cronaca
Movimentata la 107ma edizione del Giro dell'Emilia professionisti che alla fine del primo giro del circuito iniziale, a Castelvetro vede subito una fuga di 6 uomini: Benjamin Thomas (Cofidis), Dimitri Peyskens (Bingoal WB), Roberto Carlos Gonzalez (Team Corratec-Vini Fantini), Ander Ganzabal (Euskaltel-Euskadi), Alessio Martinelli (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè) e José Ramón Muñiz (Petrolike). Tra salite e tratti piani, riescono a racimolare fino a 6 minuti ma il colpo di scena è a Vergato quando la corsa è costretta a fermarsi per il transito di un treno che ha portato il passaggio a livello a chiudersi prima dell'arrivo dei fuggitivi, uno stop forzato che è costato ben 3' alla fuga. A 45 km dalla fine, dopo la salita inedita di Montechiaro il gruppo dei big annulla la sortita e in via Saragozza a Bologna si presentano compatti. Sull’inizio delle rampe verso San Luca è subito Pogacar, alla sua prima corsa in maglia iridata, ad allungare e in uno schiocco di dita guadagnare 8" su Jorgenson e 13" sul gruppo. Al traguardo ha 26", il gruppo a 34" un quartetto a 52" e via via gruppi arrivare a rosario. Il gap aumenta come da copione già conosciuto mentre, a questo punto, si attende la sorpresa di cosa possa succedere alle sue spalle. Una corsa bagnata, con la pioggia che a tre giri dalla fine torna a scendere copiosa. A inseguire Pogacar, annunciato dagli applausi della gente, Lipowitz (Bora) avvistato a 1'10 e poi, al traguardo a 2 giri dalla fine allontanato ancora a 1'42" incitato dal pubblico e con la faccia di chi sta facendo penitenza sulle rampe, come il gruppo a 2'07". Alla campana, 2'19 per il primo degli umani, il tedesco Lipowitz e dietro, gruppetti che ormai possono solo aspirare ad arrivare a traguardo. Lo sloveno prosegue e a braccia aperte taglia il traguardo solitario, bagnato ma facendo splendere l'iride, il tedesco cede e a salire sul secondo gradino del podio è Pidcock (INEOS Grenadiers) davanti a Davide Piganzoli (Team Polti Kometa). Un San Luca che Pogacar ben conosce, che ha dominato al Tour e che ha affrontato subito come fosse una dolce cunetta e non quel mostro che tutti sentono nelle gambe già alle prime pedalate, scattando subito dopo il Meloncello e scrivendo immediatamente la sua sentenza.
Ordine d'arrivo professionisti
POGACAR Tadej PIDCOCK Thomas, INEOS GRENADIERS a 1'54 PIGANZOLI Davide, Team Polti a 1'54 WOODS Michael Russell, Israele a 1'54" YATES Simon Philip, Jaiko a 2'02 ADRIA OLIVERAS Roger, Red Bull a 2'04 KELDERMAN Wilco, Visma a 2'04 MAS NICOLAU Enric, Movistar a 2'08 RYAN Archie, EF a 2'13 FORTUNATO Lorenzo, Astana a 2'15
162 partenti e 109 abbandoni, 210 km alla media dei 40,034 kmh
Ordine d'arrivo donne elite:
LONGO BORGHINI Elisa, Lidl Trek MUZIC. Evita, Fdj a 9" LABOUS Juliette, Dsm a 9" ŽIGART Urška, Alula a 16" MELIERING Mareilin, Movistar a 24" VINKE Nienke, Dsm a 36" TRINCA COLONEL Monica, Bepink a 36" AALERUD Katrine, Uno X a 36" SQUIBAN Maeva, Areka a 41" KERBAOL Cedrine, Ceratizit a 41" 120 partenti e 21 abbandoni, 113.8 km alla media dei 39.392 kmh
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