Scheldeprijs 2025, Merlier concede il bis. A Balsamo la gara femminile

Il belga replica il successo di un anno fa, migliorando ulteriormente i numeri del suo 2025 da sogno: "Questa è una di quelle vittorie da ricordare"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
9 aprile 2025
Scheldeprijs 2025, il podio (Ansa)

Scheldeprijs 2025, il podio (Ansa)

Roma, 9 aprile 2025 - Le occasioni dedicate ai velocisti stanno per terminare e Tim Merlier sfrutta al meglio una delle ultime aggiudicandosi lo Scheldeprijs 2025 battendo in volata Jasper Philipsen e Matteo Moschetti, che a livello di podio spezza così un digiuno che durava dal 2020, quando Niccolò Bonifazio arrivò terzo: a far festa nell'edizione femminile è stata invece Elisa Balsamo, che si è imposta su Charlotte Kool e Chiara Consonni.  

Le dichiarazioni di Merlier

  Per il campione europeo quello sul traguardo di Schoten è un bis immediato dopo il successo del 2024, nonché la vittoria numero 57 in carriera e la settima di un inizio di stagione da urlo. Praticamente, si può dire che sia stato quasi esclusivamente solo il belga a reggere le sorti di una Soudal Quick-Step finora alla ribalta più che altro per le cadute e le sfortune dei suoi beniamini. "La vittoria di oggi è una di quelle da ricordare. Nel finale non mi ero neanche accorto che ci fosse stato un incidente e che il gruppo si fosse spezzato. Qualcuno me lo ha detto alla radio e io l'ho riferito a Bert Van Lerberghe, che mi ha suggerito di rimanere calmo. E' stato lui a portarmi davanti al cartello dell'ultimo chilometro prima di farmi segno con il braccio di trovarmi una buona ruota da seguire per la volata finale. Ho preso troppo vento per i miei gusti, ma alla fine ho trovaro il varco giusto". In effetti, la ruota buona che ha - suo malgrado - lanciato la volata al campione continentale è stata quella di Danny Van Poppel, a sua volta scampato all'incidente capitato negli ultimi 10 km che ha di fatto stravolto i piani di diverse squadre.

I sospetti del Team TotalEnergies su Pogacar

  Intanto, Jean-René Bernaudeau, direttore generale del Team TotalEnergies, ha parlato di Tadej Pogacar e lo ha fatto riportando in auge quella politica del sospetto sul fronte doping che purtroppo nel ciclismo non manca mai, retaggio dei tempi passati. "Al momento questo sport vive di due mondi, con livelli nettamente diversi. Un tempo, se non davi cambi, potevi comunque rimanere a ruota dei migliori, mentre ora non succede più. Pogacar è un atleta eccezionale, ha una bella faccia ed è un bel personaggio, ma da lui, proprio per queste sue qualità, vorrei ancora di più". Il dirigente francese, sempre ai microfoni di RMC Sport, spiega meglio il suo concetto. "Vorrei che ci desse delle garanzie, perché nel ciclismo viviamo con il sospetto. Abbiamo avuto lo scandalo Festina e non siamo immuni a un altro che potrebbe arrivare e al quale questo sport potrebbe non sopravvivere. Non ho dubbi su Pogacar, ma è un peccato che non tutte le squadre aderiscano all'MPCC (il Movimento per un Ciclismo Credibile, ndr). Il ciclismo spende tantissimo e l'MPCC vieta l'uso di alcuni prodotti. Io devo dare credibilità al mio lavoro e agli sponsor e vorrei che lo facessero tutti. Non voglio insinuare, ma vorrei che Pogacar rendesse pubblici tutti i suoi parametri. Infine - conclude Bernaudeau - bisognerebbe conservae i campioni del suo sangue per 10 anni e rivalutarli in base ai progressi scientifici fatti nel frattempo".

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