Pogacar è immenso, poker al Giro di Lombardia: eguagliato Coppi. L'ordine d'arrivo

Lo sloveno si impone per la quarta volta di fila nella Classica delle Foglie Morte. Completano il podio Evenepoel e un sorprendente Ciccone nel giorno del ritiro di Pozzovivo

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
12 ottobre 2024
Tadej Pogacar festeggia la vittoria al Giro di Lombardia

Tadej Pogacar festeggia la vittoria al Giro di Lombardia

Como, 12 ottobre 2024 – Il Giro di Lombardia 2024 propone 255 chilometri da Bergamo a Como, sede d'arrivo comunque nonostante la modifica in extremis di parte del tracciato a causa dell'esondazione del lago. Qualcosa cambia, ma quello che non cambia è il copione: Tadej Pogacar fa il bello e il cattivo tempo di tutte le corse e ormai da stabilire c'è solo il chilometro in cui il neo campione iridato scatta. Nell'ultima Classica Monumento della stagione lo sloveno parte a 48,5 km dal traguardo ed è un'azione come sempre inesorabile che porta al poker di vittorie di fila nella Classica delle Foglie Morte che era riuscito solo a Fausto Coppi. L'altra corsa, quella degli 'umani', vede il podio completarsi con Remco Evenepoel e Giulio Ciccone: se per il belga il sapore è quello amaro dell'ennesimo ko nel testa a testa con il suo rivale, per l'abruzzese il risultato è a sorpresa nella giornata in cui l'Italia si era illusa con la presenza in fuga di Antonio Tiberi, poi presto in crisi. E, soprattutto, nella giornata che segna la fine della carriera di Domenico Pozzovivo e Dario Cataldo.

La cronaca

Il primo scatto vede protagonisti Michael Gogl (Alpecin-Deceuninck), Giulio Masotto (Team Corratec-Vini Fantini) e Connor Swift (Ineos Grenadiers), inseguiti da un drappello aperto da Attila Valter (Visma-Lease a Bike): questo attacco viene ripreso dal gruppo sulla prima salita di giornata, il Forcellino di Bianzano (6,3 km con una pendenza media del 5,1%). Tocca poi a Wilco Kelderman (Visma-Lease a Bike) e Rémy Rochas (Groupama-FDJ) allungare in discesa: sulla salita del Selvino (11,4 km con una pendenza media del 5,5%) a loro si aggiungono Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Brandon Smith Rivera (Ineos Brenadiers), Julien Bernard (Lidl-Trek) e Martijn Tusveld (Team DSM-Firmenich PostNL). Il drappello dei fuggitivi si ingrossa e accoglie anche Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Daniel Felipe Martinez (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla), Einer Rubio (Movistar Team), Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan Team), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) e Matteo Fabbro (Team Polti Kometa): alle loro spalle, a distanza di quasi 1', ci sono Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), Gregor Muhlberger (Movistar Team), Kevin Vermaerke (Team DSM-Firmenich PostNL), Tiesj Benoot (Visma-Lease a Bike) e Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility). Per tutti la strategia è chiara: provare a sfiancare l'UAE Team Emirates, non a caso a tutta fin dall'inizio per curarsi dell'inseguimento. I due plotoni si ricongiungono sul Colle di Berbenno (4,5 km con una pendenza media del 6,2%), ma paradossalmente il vantaggio scende proprio in questa fase di gara sulla carta favorevole. Si torna a salire verso Valpiana (10,4 km con una pendenza media del 6,1%), sulle cui prime rampe a sorpresa davanti perde contatto Tiberi. Su un tratto piuttosto semplice, senza grosse salite, il vantaggio dei battistrada torna a crescere. Si torna a fare sul serio sulla Sella di Osigo (5 km con una pendenza media del 5,7%) e sulla salita della Madonna del Ghisallo (6,3 km con una pendenza media del 4,1%): si tratta di due ascese che segnano la fine dei sogni di gloria di Lopez, Johannessen e Caruso, vittima di crampi nel giorno del suo compleanno, mentre Fabbro rientra subito dopo un guaio meccanico. Dopo Arensman è Molard a provare ad andare via in discesa: il francese torna a scattare sulle prime rampe della Colma di Sormano (13,1 km con una pendenza media del 6,5% e massima del 13%), portandosi dietro il compagno Rochas e Dunbar, ma poco dopo è ben più interessante è la sparata di Meurisse. Dal gruppo principale perdono contatto Aleksandr Vlasov, Jai Hindley, Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike) e Jakob Fuglsang (Israel-Premier Tech): merito del forcing dell'UAE Team Emirates, che via via si è giocato le carte Jan Christen, Finn Fisher-Black, Marc Hirschi e Adam Yates. Davanti resta solo Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), che a 48,5 km dalla fine lancia lo scatto di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates): alle sue spalle Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) ed Enric Mas (Movistar Team) provano a salire del loro passo. La scelta si rivela saggia per evitare un fuorigiri, ma non per stare al passo di Pogacar, che insiste nella sua azione in dicesa, dove Evenepoel si libera della compagnia di Mas e Van Eetvelt. Il belga prova a recuperare qualcosa nel tratto in pianura, sulla carta favorevole: in effetti Pogacar mostra qualche accenno di fatica a 21 km dalla fine, quando la strade sale leggermente, ma dalla sua c'è un vantaggio di 1'30''. Vantaggio che continua a salire al punto che lo sloveno si presenta sulle prime rampe della salita di San Fermo della Battaglia (5 km con una pendenza media del 7%) con un margine di 2'30'' su Evenepoel. Quest'ultimo si consola con il secondo posto mentre Pogacar, arrivato oltre 3' prima, va a raccogliere l'ennesimo trionfo di questa sua stagione strepitosa arrivata oggi alla fine. All'appello del podio manca solo il terzo gradino, che va a Giulio Ciccone (Lidl-Trek), bravo a rinvenire dalle retrovie sull'ultimo strappo e a regalare all'Italia un sorriso per certi versi inatteso.

Ordine d'arrivo Giro di Lombardia 2024

1) Tadej Pogacar (UAD) in 6h04'58''

2) Remco Evenepoel (SOQ) +3'16''

3) Giulio Ciccone (LTK) +4'31''

4) Ion Izagirre (COF) +4'34''

5) Enric Mas (MOV) +4'34''

6) Pavel Sivakov (UAD) +4'34''

7) Lennert Van Eetvelt (LTD) +4'34''

8) Neilson Powless (EFE) +4'58''

9) Davod Gaudu (GFC) +4'58''

10) Xandro Meurisse (ADC) +4'58''

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