Pogacar e il trionfo al Giro di Lombardia: "Vittoria speciale. La squadra ha lavorato benissimo”
Lo sloveno ringrazia la sua UAE Team Emirates: “Tutti i miei compagni hanno lavorato sodo per farmi ottenere questi risultati"
Como, 12 ottobre 2024 – Fausto Coppi il suo poker di fila lo aveva firmato tra il 1946 e il 1949: Tadej Pogacar lo mette a referto tra il 2021 e il 2024, ma per ora il Campionissimo è ancora avanti nel conteggio grazie alla cinquina calata nel 1954, come mai riuscito a nessuno. Lo sloveno prende appunti e dà appuntamento al futuro per la caccia a quest'ennesimo primato, godendosi intanto la chiusura nel migliore dei modi di una stagione straordinaria vincendo il Giro di Lombardia 2024. La modalità è ormai la solita, da definire 'alla Pogacar': scatto a 48,5 km dal traguardo e vittoria su Remco Evenepoel e Giulio Ciccone, i primi degli 'umani' arrivati comunque a distanze siderali (rispettivamente 3'16'' e 4'31'').
Le dichiarazioni di Pogacar
Nessuna scorpacciata sembra saziare il nuovo cannibale del ciclismo, che stavolta deve ringraziare anche la sua UAE Team Emirates per una condotta di gara eccellente nella prima parte, quando una maxi fuga con nomi molto interessanti al suo interno pareva poter beffare il favorito numero uno. "Ogni vittoria è speciale e lo è anche quella di oggi. La squadra ha lavorato duramente per farmi ottenere tutti questi successi. Oggi, in particolare, la corsa è stata lunga e dura, ma tutto dipendeva da noi. Ci siamo mossi bene - continua Pogacar - e sono felicissimo di aver vinto con e per la squadra". Il campione iridato si addentra nello specifico spiegando il piano gara studiato nei dettagli dall'UAE Team Emirates e in particolare dal diretto interessato, che notoriamente fa il bello e il cattivo tempo di ogni gara. "Avevo pensato di attaccare sulla Colma di Sormano perché sapevo che negli ultimi 40 km ci sarebbe stata una battaglia uomo su uomo nella quale avrei potuto avere la meglio se avessi messo precedentemente in carniere un bel vantaggio. Dopo la discesa c'erano tanti saliscendi, sui quali ho dovuto spingere per cercare di far aumentare il vantaggio, scoraggiando i rivali". Rivali, per la verità, che si scoraggiano appena vedono la sagoma di Pogacar, oggi in look total white, partire in solitaria. Ancora una volta lo sloveno ha fatto il vuoto, sfruttando anche la paura degli avversari di provare a tenere un passo insostenibile per tutti: al calvario degli 'umani' ha fatto da contraltare il tripudio di folla del campione iridato, che ha vissuto gli ultimi chilometri letteralmente in paradiso. "Mi sono goduto la folla e il pubblico, pensando già alla fine della stagione". Stagione forse irripetibile (o forse no) per un Pogacar che però rimanda la consegna delle sue imprese alla storia. "Vedremo a che punto sarò a fine carriera". Per il ciclo: di vittorie all'orizzonte da aggiungere al palmares ce ne sono ancora così tante che sarebbe vano e superfluo tracciare bilanci già ora.
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