Cade in discesa nella scarpata. Tragedia in Austria, muore Drege

Il giovane norvegese è finito fuori strada scendendo dal Grossglockner, come capitò a Mader in Svizzera

di ANGELO COSTA
7 luglio 2024
Cade in discesa nella scarpata. Tragedia in Austria, muore Drege

Cade in discesa nella scarpata. Tragedia in Austria, muore Drege

Un anno dopo la tragica scomparsa di Gino Mader, il ciclismo piange un altro giovane: anche lui morto in corsa, anche lui cadendo in discesa. Andrè Drege, norvegese, aveva 25 anni. Ha perso la vita al giro dell’Austria, nella quarta e penultima tappa, finendo fuori strada nella lunga e pericolosa discesa del Grossglockner: sull’incidente stanno cercando di far luce le autorità tirolesi, ma la dinamica è molto simile a quello risultato fatale al povero Mader in Svizzera.

Velocista, professionista da un paio di stagioni con la Coop Repsol, team Professional del suo Paese, quest’anno Drege (foto d’archivio) aveva vinto sette corse di seconda fascia e stava per fare il salto in un grande team: ad attenderlo c’era la Jayco Alula, la formazione di Matthews, Groenewegen e Simon Yates. In Austria era partito bene, chiudendo nei dieci migliori sia la prima che la seconda frazione ed era 38esimo in classifica.

Dopo l’incidente, in località Heiligenblut, la tappa è proseguita fino al traguardo di Kals, dove a imporsi è stato Pippo Ganna davanti al leader della classifica Ulissi: dopo qualche minuto di incertezza, l’organizzazione ha confermato la tragica fine di Drege, sospendendo le cerimonie di premiazione e riservandosi di annullare l’ultima tappa, in programma oggi. "Siamo tutti sotto shock", ha detto Pogacar al Tour apprendenod la notizia.

È l’ennesima tragedia per il ciclismo, è un altro luglio tragico in Austria: un anno fa, in una gara a tappe per juniores, in una caduta in discesa ha perso la vita Jacopo Venzo, promessa vicentina di 17 anni. Ultimo di un elenco purtroppo lungo che, prima di Mader, ha visto morire in corsa, per restare ai professionisti, il talento belga Bjorg Lambrecht, schiantatosi contro un ponte in cemento al Giro di Polonia 2019, lo statunitense Chad Young, coinvolto in una maxicaduta al Tour of Gila 2017, il belga Antoine Demoitiè, investito da una moto alla Gand-Wevelgem 2016, il belga Wouter Weylandt, caduto nella discesa del Bocco al Giro d’Italia 2011, e il kazako Andrei Kivilev, finito contro le transenne alla Parigi-Nizza 2003.

Prima ancora il ciclismo aveva pianto il nostro Fabio Casartelli nel 1995 (caduta in discesa al Tour), Emilio Ravasio nel 1986 (caduta al Giro), il portoghese Agostinho nel 1984 (caduta provocata da un cane al giro dell’Algarve), lo spagnolo Santisteban nel 1976 (caduta al Giro), il campione del mondo belga Monserè nel 1970 (scontro con un’auto in una corsa in Belgio) e Serse Coppi, fratello di Fausto, nel 1951 (caduta sui binari del tram alla Milano-Torino), per restare ai casi più noti.

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