Capolavoro del sestetto Affini, Cattaneo, Maestri, Cecchini, Guazzini e Masetti. La staffetta mista vale oro: euro trionfo azzurro

L'Italia vince l'oro ai Campionati Europei di ciclismo a cronometro con la squadra mista, confermando il successo individuale. Una vittoria importante dopo il passato rimpianto, con una prestazione impeccabile sotto la pioggia. Prossimo obiettivo: le prove su strada.

di ANGELO COSTA -
13 settembre 2024
La staffetta mista vale oro: euro trionfo azzurro

L'Italia vince l'oro ai Campionati Europei di ciclismo a cronometro con la squadra mista, confermando il successo individuale. Una vittoria importante dopo il passato rimpianto, con una prestazione impeccabile sotto la pioggia. Prossimo obiettivo: le prove su strada.

Non solo con i singoli: agli Europei vinciamo l’oro a cronometro anche con la squadra. Meglio, con la staffetta mista, la cosiddetta team relay, tre uomini e altrettante donne in ordine di apparizione: è la seconda volta che succede in cinque edizioni, la prima nel 2021. Gara striminzita, ancor più rispetto a quella individuale: appena sei le nazioni al via, e nemmeno con l’argenteria di casa in mostra. Non è colpa dei presenti: chi c’è il proprio dovere lo fa, l’Italia meglio di tutti.

Al secondo oro in altrettante giornate arriviamo con i due finiti sul podio il giorno prima, il neocampione continentale Edoardo Affini e Mattia Cattaneo, scortati da un debuttante di quasi 33 anni, il reggiano Mirco Maestri, raro esempio di continuità che gli è valsa la maglia azzurra a un’età in cui per molti inizia il declino. Con loro due azzurre note, Elena Cecchini e Vittoria Guazzini, e un’esordiente di 22 anni, Gaia Masetti, anche lei emiliana, di Fiorano. A loro, come vuole il copione della gara, il compito più impegnativo: difendere il vantaggio accumulato a metà gara dai colleghi. Soprattutto dopo quanto accaduto un anno fa, quando le ragazze furono rimontate e superate dalla Francia, che ci tolse l’oro.

Stavolta non succede: sotto la pioggia, immancabile in Limburgo, le tre azzurre contengono la rimonta della Germania, lasciandola a 17 secondi in un ordine d’arrivo dove chi conquista il bronzo, il Belgio orfano di pezzi grossi come Evenepoel e Van Aert, è lontano un minuto e mezzo. Peggio fanno Polonia, Ucraina e Bulgaria, le altre tre invitate a un ballo ristretto dai calendario, perché il pensiero di molti Paesi è già al Mondiale, in arrivo fra un paio di settimane.

"Abbiamo fatto una buona crono: avevamo le idee chiare, visto il meteo ce la siamo presi con la giusta calma per non rischiare", la soddisfazione di Affini, che spende una parola di elogio per Maestri "che all’esordio in maglia azzurra è stato perfetto". Sorride anche Elena Cecchini, felice per come le azzurre hanno reso in una prova anomala rispetto a quelle affrontate in stagione. "Dovevamo questa vittoria ai ragazzi dopo quanto accaduto in passato, sono la più anziana e orgogliosa di tutte. E sono orgogliosa anche di quanto ha fatto Gaia Masetti, che al debutto ha fatto un lavoro eccezionale". Lavoro che adesso ci si attende nelle prove su strada, in particolare domenica, dove l’Italia proverà a spingere verso l’oro un altro signore della velocità, Jonathan Milan.

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