Ciclismo, la voglia di riscatto di Jakobsen: "Stagione negativa, ma ora sogno il Tour"

L'olandese ha chiuso il 2024 con una sola vittoria e tante amarezze, ma ora guarda avanti: "Dovevo adattarmi alla nuova squadra, ma da novembre sto lavorando per tornare al top"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
18 dicembre 2024
Fabio Jakobsen (Ansa)

Fabio Jakobsen (Ansa)

Roma, 18 dicembre 2024 - Tra i principali delusi della stagione alle spalle c'è Fabio Jakobsen, uno di quei corridori a non aver mai trovato la condizione dalla fine all'inizio dell'anno: a referto c'è una sola vittoria, ottenuta nella tappa 4 del Giro di Turchia, ma è decisamente troppo poco per soddisfare colui che è stato a lungo considerato tra i migliori velocisti della sua generazione.  

Le dichiarazioni di Jakobsen

  Chissà che a spezzare l'incantesimo non possa arrivare anche il cambio di nome della sua squadra, che nel 2025 passerà da Team DSM-Firmenich PostNL a Picnic PostNL. Intanto, ai microfoni di Daniel Benson, per l'olandese è tempo di leccarsi le ferite per quanto fatto (o non fatto) nel 2024. "Mi sento responsabile della posizione in cui mi trovo: sono il finisher e quindi sono l'uomo deputato a ottenere il risultato finale. L'ho fatto in passato e voglio rifarlo in futuro. Sto lavorando da novembre e continuerò a farlo fino a marzo e poi fino al Tour de France, che è il mio nuovo grande obiettivo: nel mezzo dovrò fare tanti progressi e migliorare e sono motivato a farlo". L'autocritica non manca a Jakobsen, uno che nella sua carriera ha dovuto fare i conti con infortuni e cadute molto gravi: anche il classe '96 si concede però qualche attenuante. "Quest'anno non è stato il massimo, ma con l'arrivo in una nuova squadra bisogna sempre adattarsi e trovare la propria strada. Ci aspettavamo tutti di più, ma non siamo andati lontano dal risultato. Volevamo solo essere a un livello successivo e competere ovunque per vincere, invece di inseguire solo i risultati. Comunque, mi sono dovuto adattare ai nuovi materiali e al nuovo programma di allenamento. Ho avuto qualche piccola battuta d'arresto che negli sport di alto livello può diventare qualcosa di più, ma penso che anche il livello generale del ciclismo sia salito. Tutti sono migliorati e dovrò farlo anch'io, oltre a guidare i più giovani". Oggi però le cose vanno meglio. "La situazione è progredita a fine anno, ma possiamo ancora crescere. Do sempre tutto ma non sempre basta, ma posso dire, guardandomi allo specchio, di essermi speso al massimo". Eppure, le difficoltà di Jakobsen, anche sul piano della forma fisica, sono apparse chiare fin dall'alba del 2024. " Quest'anno ci è mancato un po' l'inizio. Avevo cominciato bene ma senza riuscire a vincere. Poi al Giro d'Italia non ero al meglio: sono sempre stato tra i primi a mollare e mai in lotta per la vittoria. Al Tour de France invece ho fatto progressi: ho cambiato allenamento, perso peso e guadagnato concentrazione e per l'anno prossimo dovrò ripartire da lì". Nonostante tutto, Jakobsen crede ancora di poter tornare quello dei giorni d'oro. "Partecipo alle gare sempre pensando di vincere, ma devo arrivare al finale in buona condizione e posizione. Per farlo, voglio cominciare bene la prossima stagione e poi vincere al Tour de France, l'apice in questo sport".

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