Ciclismo, Moscon a un passo dalla Red Bull-Bora-Hansgrohe

Per il trentino è vicina a chiudersi la breve esperienza alla Soudal Quick-Step: poco il feeling con la squadra di Lefevere nonostante il gran lavoro al servizio di Evenepoel al Tour

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
9 ottobre 2024
Gianni Moscon (Ansa)

Gianni Moscon (Ansa)

Roma, 9 ottobre 2024 - Il ciclomercato continua a fari spenti a spostare corridori in vista del 2025 ancor prima della fine della stagione in corso. Tra ufficialità e trattative nel tourbillon è finito anche Gianni Moscon, vicino a chiudere la sua esperienza alla Soudal Quick-Step e altrettanto a un passo dalla firma con la Red Bull-Bora-Hansgrohe.  

I dettagli

  In realtà, pare che la stessa firma sia stata già apposta, con l'annuncio atteso quindi a giorni. Una trattativa veloce, quella tra Moscon e la Red Bull-Bora-Hansgrohe, ma anche un addio altrettanto rapido con la Soudal Quick-Step, squadra notoriamente molto particolare nella sua gestione. Tutto ruota infatti intorno a Patrick Lefevere e ai suoi gradimenti, spesso legati più che altro a sensazioni personali che ai risultati della strada. Pare infatti che il feeling tra il trentino e la formazione nella sua totalità non sia scattato nonostante una sola stagione di militanza e un buon lavoro al Tour de France 2024 al servizio di Remco Evenepoel. Il ruolo di Moscon, nonostante le premesse e le aspettative di inizio carriera, sembra infatti ormai relegato al semplice luogotenente: mansione che in casa Red Bull-Bora-Hansgrohe lo vedrebbe (il condizionale è ancora d'obbligo) al servizio di Primoz Roglic. In realtà Moscon ha anche ottime doti da uomo da Classiche. Memorabile l'amarissimo quarto posto alla Parigi-Roubaix 2021, quella vinta da Sonny Colbrelli e dunque rimasta in casa Italia, ma ottimo anche il terzo posto al Giro di Lombardia 2017, oltre a diversi altri piazzamenti con la maglia della Nazionale. La carriera del classe '94 è stata sacrificata dal ruolo spesso riservatogli dalle squadre di appartenenza ma anche da proprie intemperanze e da un carattere particolare: nel 2018 infatti il trentino, all'epoca in forza alla Ineos Grenadiers e al servizio di Chris Froome e Geraint Thomas, fu squalificato dal Tour de France al termine della tappa 15 per aver tentato di colpire Élie Gesbert. Sbagliare alla Grande Boucle, il palcoscenico più prestigioso del ciclismo, sa quasi di marchio a fuoco, ma Moscon ha saputo appunto rialzarsi, dimostrandosi un ottimo uomo squadra sia nei club sia in Nazionale. In quella stessa stagione, non a caso, Moscon raccolse 5 vittorie, mentre ora il digiuno va avanti dal 2021, l'anno appunto del grande rimpianto della Parigi-Roubaix, quando prima una foratura e poi una caduta misero fine al sogno di regalarsi un'impresa in solitaria dai contorni epici. Ora, a 30 anni, in attesa delle firme e dell'ufficialità, il trentino è vicino a vivere un'altra avventura in una realtà prestigiosa in cui però, chissà, magari lo spazio per andare a caccia di una gioia in prima persona uscirà lo stesso nonostante la presenza del totem Roglic e degli altri capitani.

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