Ciclismo, il ritorno di Stannard. Ma l'Uci bacchetta la Bahrain Victorious

L'australiano, scontata la squalifica retroattiva per anomalie nel passaporto biologico, riparte dalla formazione bahreinita, criticata dalla Federazione Internazionale: "Da parte loro dichiarazioni false e fuorvianti"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
24 agosto 2024
Robert Stannard (Ansa)

Robert Stannard (Ansa)

Roma, 24 agosto 2024 - Il nome non dirà molto ai più, ma nel destino di Robert Stannard sembrano esserci sempre polemiche e controversie varie. Stavolta sembrava tornato il sereno per l'australiano, ingaggiato dalla Bahrain Victorious a quasi un anno esatto dallo stop alla sua carriera causato da presunte anomalie al suo passaporto biologico.

I fatti

All'epoca il classe '98 correva nell'Alpecin-Deceuninck, ma il provvedimento emesso dall'Uci faceva riferimento a fatti accaduti tra il 2018 e il 2019, quando la squadra di appartenenza era l'allora Mitchelton, poi diventata BikeExChange prima di trasformarsi nell'attuale Team Jayco AlUla. Il caso Stannard fin dall'inizio aveva diviso opinione pubblica e addetti ai lavori per due motivi. Il primo è che la lettera dell'Uci appariva vaga sulla presunta infrazione e la sua reale portata: detto in soldoni, non si è mai capito, almeno pubblicamente, se le anomalie riscontrate nell'australiano attenessero a sostanze proibiti o a metodi proibiti. Il secondo riguarda la difesa dello stesso Stannard, teoricamente molto dettagliata e precisa ma comunque reputata non abbastanza solida per smantellare il castello delle accuse. La conseguenza in questi casi è di default nel ciclismo: sospensione e licenziamento ancora prima delle sentenze. Sentenza che è arrivata lo scorso 4 giugno: squalifica di 4 anni, con valore retroattivo decorrente dal 17 agosto 2018, giorno della comparsa della prima anomalia, e sanzione pecuniaria corrispondente al 70% della retribuzione media annua percepita tra il 2018 e il 2019. Dunque, il caso Stannard si è arricchito di un'altra peculiarità tutta sua: quella di aver scontato la squalifica ben prima della sua esistenza. Una sentenza che a molti, proprio alla luce dell'impianto accusatorio non molto forte, ha dato l'idea di una presa di posizione morbida rispetto alla fiammata dell'estate scorsa, quella che aveva tolto di mezzo Stannard proprio a ridosso dell'appuntamento iridato di Glasgow.

Il ritorno e la polemica Uci-Bahrain Victorious

Il calvario dell'australiano è finito con la firma con la Bahrain Victorious fino a fine 2025, con il debutto atteso per il Tour of Britain, in programma dal 3 al 9 settembre. Finite qui, dunque, le polemiche intorno a Stannard? Macché. Stavolta torna alla carica l'Uci, che ha criticato aspramente la formazione bahreinita per le parole utilizzate nel comunicato stampa che annunciava l'ingaggio dell'oceanico. "Da parte della Bahrain Victorious è stato scritto che non è mai stato specificato se il corridore sia stato accusato di aver usato sostanze proibite o metodi proibiti e che attraverso le nostre analisi interne non abbiamo trovato alcuna traccia di comportamenti sbagliati. Sono frasi errate e fuorvianti - continua l'Uci - ed è spiacevole dover correggere dichiarazioni da parte di una formazione World Tour su un tema importante come la lotta al doping". Infine, la spiegazione (vaga) della squalifica inflitta a giugno. "Il nostro tribunale ha appurato la violazione delle regole da parte del corridore, con decisione finale a fronte delle prove fornite dallo stesso, rigettate. Altri commenti in merito non saranno fatti". Insomma, il mistero Stannard proseguirà.

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