L’Uci annuncia: “No alle cicliste trans nelle gare femminili”

La federazione mondiale del ciclismo esclude dalle competizioni femminili tutte le atlete transgender “che hanno effettuato la transizione dopo la pubertà: è una questione di equità sportiva”

14 luglio 2023
Il presidente dell'Uci David Lappartient

Il presidente dell'Uci David Lappartient

Aigle, 14 luglio 2023 _ E’ destinata a fare discutere la decisione dell’Unione Ciclistica Internazionale che ha annunciato l’esclusione dalle gare femminili delle “atlete transgender che hanno effettuato la transizione dopo la pubertà (maschile)” nelle gare del calendario internazionale Uci in tutte le categorie e discipline. Le nuove regole entreranno in vigore il 17 luglio, l’Uci annuncia anche che "potrebbero cambiare in futuro con l'evolversi delle conoscenze scientifiche”, e anche per questo l’ente che governa il ciclismo parteciperà a ricerche scientifiche che spieghino il cambiamento delle prestazioni sportive in base ai livelli ormonali.

Il blog di Doriano Rabotti: Atleti trans, e lo sport va in tilt

"Il comitato direttivo dell'Uci ha preso atto dello stato delle conoscenze scientifiche, che non confermano che almeno due anni di terapia ormonale di affermazione del genere con una concentrazione target di testosterone plasmatico di 2,5 nanomoli siano sufficienti per eliminare completamente i benefici del testosterone”. E ancora: “Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, è anche impossibile escludere la possibilità che fattori biomeccanici come la forma e la disposizione delle ossa degli arti possano costituire un vantaggio duraturo per le atlete transgender". Per il presidente dell’Uci, il francese David Lappartient, lo scopo è quello di garantire l'equità sportiva.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su