La cronometro dei mondiali di ciclismo va a Evenepoel. Ganna e Affini sul podio
Altro trionfo iridato del belga, già campione olimpico. Doppia festa azzurra: sorride a metà il piemontese, indietro di appena 6'', mentre per il campione europeo è il bronzo della consacrazione
Zurigo (Svizzera), 22 settembre 2024 - Dopo l'esordio ieri del paraciclismo, con l'Italia seconda nella mixed relay, i Mondiali di ciclismo di Zurigo 2024 entrano nel vivo con la cronometro maschile élite, che per quanto riguarda i primi due posti rispecchia i pronostici della vigilia: primo Remco Evenepoel e secondo Filippo Ganna. Per il belga, già campione olimpico, arriva doppietta iridata dopo il trionfo di Glasgow di un anno fa: il tutto dopo un avvio tinto di giallo per una pedalata all'indietro che rischia di mandare ko il bolide dorato sul quale avrebbe poi scritto il 53'01'' finale. Per Top Ganna arriva un argento agrodolce: ottimi i riscontri dopo un'estate difficile sul piano fisico che aveva già portato al forfait dagli Europei, oltre a mettere a rischio la stessa presenza a Zurigo praticamente fino a pochi giorni fa, ma con qualche rimpianto per gli appena 6'' lasciati sull'asfalto nel confronto con Evenepoel, che per sua stessa ammissione ha terminato in apnea dopo aver speso tutto sul tratto in salita, quello che invece teoricamente avrebbe dovuto favorirlo. Chiude il podio un eccellente Edoardo Affini: per il campione europeo, attardato di 54'' dal neo campione iridato, un bronzo che sa di consacrazione ulteriore dopo i fasti in Limburgo. La precedente gara femminile ha invece visto il trionfo di Grace Brown, la favorita numero uno che non tradisce le attese e si regala così un altro acuto dopo quello nella prova a cronometro delle Olimpiadi di Parigi: l'australiana, che dovrebbe ritirarsi a fine stagione, ha chiuso la sua gara in 39'16'', con una media di 45.687 km/h, riuscendo a battere Demi Vollering (prima fino all'ultimo intermedio) e Chloé Dygert rispettivamente per 16'' e 56''. Nessun acuto invece da parte dell'Italia: Vittoria Guazzini chiude al 19esimo posto, mentre Gaia Masetti termina addirittura 40esima.
La cronaca
La cronometro è lunga 46,1 km, nei quali come difficoltà altimetrica, nel contesto dei 400 metri di dislivello, spicca la salita di Uetikon am See (2,4 km con una pendenza media del 4,9% e massima dell'8,5%): potrebbero complicare la vita agli specialisti pure gli strappi di 500 metri al 7% e di 300 metri all'8%. Il primo tempo di rilievo al primo intermedio è quello di Kasper Asgreen (Danimarca), che passa in 14'23'', presto superato dal 14'14'' di Magnus Sheffield (Stati Uniti): al comando vola poi Edoardo Affini (Italia) grazie al suo 14'09''. Al secondo intermedio continuano a battere forte Asgreen e Sheffield, che transitano rispettivamente dopo 33'30'' e 33'16'': lo stesso fa Affini, che al secondo rivelamento piazza un grande 32'56''. Intanto, scendono in strada anche i nomi più attesi: via alle cronometro di Primoz Roglic (Slovenia), Filippo Ganna (Italia) e Remco Evenepoel (Belgio), che poco prima di scattare, nelle pedalate di riscaldamento, vede la catena della sua bici saltare. Intanto il primo tempo interessante all'arrivo è quello di Soren Waerenskjold (Norvegia), che chiude in 55'42'': al terzo intermedio invece Nelson Oliveira (Portogallo) scrive un 45'28''. Cambia anche il miglior tempo al primo intermedio: il crono diventa di 14'01'' e a metterlo è referto è Jay Vine (Australia), a sua volta subito soppiantato dal 14'00'' di Stefan Kung (Svizzera) e dallo strepitoso 13'51'' di Joshua Tarling (Gran Bretagna). Affini vola al terzo intermedio: per il neo campione europeo un ottimo 44'16'': al primo intermedio intanto è in difficoltà Roglic, a 25'' da Tarling. Proprio questo parziale cambia quando passa Ganna: per l'azzurro un eccellente 13'45'', superato dal 13'39'' di Evenepoel. Intanto Asgreen arriva in 54'32'' prima che Affini termini in 53'56'': Vine scrive un buon 32'37'' al secondo intermedio, nel quale paga dazio Kung, che ha sofferto il tratto in salita. Ganna vola in testa al secondo intermedio, passato in 32'18'': Evenepoel, più scalatore dell'azzurro e quindi teoricamente favorito in questo tratto, transita in 32'09'', quindi forse peggio di quanto auspicato. Al terzo intermedio Top Ganna passa in 43'31'', spazzando via il precedente tempo di Vine, nel frattempo caduto in discesa: all'arrivo l'australiano, che vede così scivolare via le chance di medaglia, è una maschera di sangue. Evenepoel guadagna 19'' su Ganna al terzo intermedio: i giochi per l'oro, come da pronostico, sembrano ormai ridotti a loro due. In ballo però c'è anche il bronzo, che vede Affini sperare in un cattivo tempo di Tarling: le speranze dell'azzurro vengono premiate dal crono finale del britannico, indietro di 23''. Ganna mette nel mirino Roglic e scrive il nuovo miglior tempo: un 53'08'' che certifica il bronzo matematico di Affini. Per Ganna invece arriva l'argento, perché l'oro, nonostante un calo finale, va Evenepoel e al suo 53'01''. Per il belga arriva così la doppietta iridata dopo il trionfo di Glasgow di un anno fa e l'ennesimo acuto dopo quello (doppio) alle Olimpiadi di Parigi: meglio di così forse non era possibile, se non mettendo in carniere anche il titolo europeo, non disputato e invece andato ad Affini, la sorpresa più bella di una giornata a tinte miste per l'Italia.
Ordine d'arrivo cronometro maschile élite Mondiali Zurigo 2024
1) Remco Evenepoel (BEL) in 53'01'' 2) Filippo Ganna (ITA) +6'' 3) Edoardo Affini (ITA) +54'' 4) Joshua Tarling (GBR) +1'17'' 5) Jay Vine (AUS) +1'24'' 6) Kasper Asgreen (DEN) +1'30'' 7) Tobias Svendsen Foss (NOR) +1'44'' 8) Stefan Kung (SUI) +1'48'' 9) Victor Campenarts (BEL) +1'55'' 10) Brandon McNulty (USA) +1'58''
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