Dal virus al successo al fotofinish Dainese racconta una bella favola
Il vincitore: "Domenica è stata la giornata più terribile della mia vita. Valeva la pena resistere per una gioia così".
di Angelo Costa
"La realtà è che ci vogliono le gambe. La tappa del Bondone è stata onesta, ha messo ognuno al proprio posto". Damiano Caruso, uno dei più esperti in Giro, alza la testa dal suo quarto posto e non si fa troppe illusioni: sa che il terzetto che lo precede in classifica pedala un piano sopra rispetto agli altri. Non è un segno di resa, ma sano realismo: il siculo sa che di spazio per sognare, nel suo caso il podio, ne è rimasto poco.
E’ rimasta tanta montagna, in ogni caso: da oggi in poi, si sale e basta. Non troppo oggi verso Zoldo Alto, dove ci sono pur sempre cinque colli da scalare, tantissimo domani, nel tappone sulle Dolomiti con ben cinque passi. E anche sabato, nell’arrampicata a cronometro verso Monte Lussari, in Friuli: è il menu che tocca a Thomas, Almeida e Roglic per giocarsi il Giro, ma anche a chi spera di vederli andare in tilt.
C’è aria che ci si metta all’opera fin da subito: il primo piatto presenta salite corte, come predilige Roglic, quello dei tre che è uscito peggio dal primo round sui monti. Battuto, ma non piegato: per non essere in giornata, si è difeso alla grande, con l’aiuto del fedelissimo Kuss. Se è stata vera crisi, si scoprirà presto: in salita è difficile mentire.
Aspettando gli esami verità, strada ai velocisti. E all’Italia: la terza vittoria tricolore la firma Alberto Dainese, 25 anni. Non vinceva da un anno: l’ultima volta era stata sempre al Giro, tappa di Reggio Emilia. Successo più speciale di altri, anche per come nasce: per via di un virus intestinale, Dainese domenica ha passato la tappa di Bergamo in coda al gruppo, fermandosi spesso, col medico di corsa come unica compagnia e il tempo massimo come unico obiettivo. "La giornata più terribile della mia vita, ma è valsa la pena andare avanti: vincere in casa è spettacolare", racconta. Dopo lo sprint pensava di aver fatto secondo. A convincere Dainese è il fotofinish, ancora crudele con Milan: la maxirimonta del gigante friulano, partito troppo indietro rispetto ai rivali, si ferma a mezza gomma della gioia.
Ordine d’arrivo 17ª tappa Pergine Valsugana-Caorle: 1) Alberto Dainese (Dsm) km 197 in 4h 26’08’’ (media 44,41), 2) Milan st, 3) Matthews (Aus).
La classifica: 1) Geraint Thomas (Gbr, Ineos) in 71h 58’43’’, 2) Almeida (Por) a 18’’, 3) Roglic (Slo) a 29’’, 4) Caruso a 2’50’’, 5) Dunbar (Irl) a 3’03’’, 6) Kamna (Ger) a 3’20’’, 7) Armirail (Fra) a 3’22’’, 8) Leknessund (Nor) a 3’30’’.
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