Ciclismo, Merckx su Van Looy: “Un grandissimo avversario”
Il Cannibale commenta la scomparsa di uno dei suoi più grandi rivali: "Sapevo che le cose non stavano andando bene. Il destino ha deciso così, a pochi giorni dal suo compleanno"
Roma, 19 dicembre 2024 - Rivali, mai amici e forse a tratti anche nemici sportivi, ma con il massimo rispetto possibile: intercettato dai microfoni di Belga Press, Eddy Merckx ha parlato del suo rapporto con Rik Van Looy, scomparso ieri dopo una breve malattia.
Le dichiarazioni di Merckx
"E' stato un grande campione. Sapevo che ultimamente non stava bene e mi dispiaceva. E' stato uno dei migliori corridori del Belgio e per me è stato un grande avversario": queste le prime parole del Cannibale, che insieme al compianto 'Imperatore di Herentals' e a Roger De Vlaeminck ha vinto tutte le Classiche Monumento. "Se dovessi gareggiare oggi contro Rik, saprei che non è un rivale come gli altri. La sua forza e la sua volontà di vincere sono doti che mi rimarranno sempre impresse. Era molto difficile correre contro di lui. All'inizio della mia carriera - continua Merckx - era un avversario formidabile e ho dovuto lottare duramente per batterlo. Ma tutto sommato sono contento di aver avuto la possibilità di confrontarmi con un rivale simile". Nel frattempo, neanche Merckx se la passa bene a causa di una caduta in bici che ha causato la frattura dell'anca: per fortuna però il più grande di tutti i tempi se l'è cavata con un'operazione e la successiva degenza, mentre il sipario sulla vita di Van Looy è calato nelle ultime ore. "Già un paio di settimane fa avevo avuto la notizia che le cose non stavano andando bene e che la direzione presa era quella sbagliata. Avrebbe compiuto 91 anni in questi giorni, ma il destino ha deciso in maniera diversa. La sua morte - conclude Merckx - mi fa veramente male".
Il 2024 di Lemmen
Da una favola finita a una che, chissà, potrebbe dire ancora tanto nel mondo del ciclismo: il protagonista è Bart Lemmen, ex militare e oggi corridore della Visma-Lease a Bike sorpreso dal suo stesso rendimento nel 2024. "Alla vigilia di questa stagione ero emozionato all'idea di vedere come sarebbero andate le cose a livello World Tour. Posso dire, guardando indietro, che è andata molto meglio di quanto mi aspettassi. Ho esordito al Tour Down Under e mi sono sentito subito a casa. E' stato un viaggio speciale, dall'altra parte del mondo, dove non ero mai stato, con un gruppo nuovo. Non avevo aspettative, ma volevo solo dare il meglio di me. Alla fine sono riuscito a competere per la classifica generale e questa è stata una grande sorpresa. E' stato bello dimostrare subito a me stesso di poter appartenere a questo livello e lo è stato anche essere competitivo dall'inizio alla fine della stagione". A coronamento di queste parole è arrivata l'inattesa convocazione al Tour de France a causa del forfait di Sepp Kuss. "Quando l'ho saputo è stato un momento incredibile. Mi sono goduto tre settimane ad altissimo livello e a volte facevo pure fatica a crederci. Mentre stavo scalando il Col du Galibier mi sono ricordato di essere stato lì in vacanza con mia moglie: all'epoca, nel 2016, non correvo, quindi mai avrei pensato di tornarci da professionista".
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