Parigi-Roubaix 2025, Girmay al debutto: "Sono felice e voglio fare bene"

L'eritreo, che domenica prossima sarà anche al Giro delle Fiandre 2025, ha già assaggiato il pavé dell'Inferno del Nord: "Era la corsa riservata agli Under-23 e ricordo che è stata durissima"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
4 aprile 2025
Biniam Girmay (Ansa)

Biniam Girmay (Ansa)

Roma, 4 aprile 2025 - Il Giro delle Fiandre 2025 perde un potenziale protagonista ma ne acquista un altro, che poi la domenica successiva vivrà pure un debutto assoluto: Julian Alaphilippe dice di no alla corsa fiamminga per concentrarsi sulle Ardenne, mentre Biniam Girmay è pronto a sognare di scrivere un'altra pagina di storia prima di mettere nel mirino, e sarà una prima volta assoluta, la Parigi-Roubaix 2025.  

Le dichiarazioni di Girmay

  L'eccitazione dell'eritreo è ovviamente palpabile. "Essere al via per la prima volta di questa corsa mi rende felice: assieme alla Milano-Sanremo e al Tour de France, è la gara più seguita nel mio Paese e da piccolo ho sognato spesso di esserci". In realtà, esiste un precedente del corridore dell'Intermanché-Wanty nell'Inferno del Nord. "Sei anni fa ho partecipato alla gara riservata agli Under-23 e ricordo bene quanto fosse logorante, tra forature, cadute e ovviamente il pavé. Non può essere paragonata a nessun'altra corsa: nemmeno alle Classiche nelle Fiandre". Nonostante la presa di coscienza, Girmay non punta solo al debutto: alla prossima Parigi-Roubaix, in programma domenica 13 aprile, l'eritreo ha voglia di fare cose importanti a dispetto di una concorrenza serratissima. "Con la squadra abbiamo deciso il momento buono per il mio esordio. In questa primavera ci sono tutte le circostanze ideali: la mia forma è buona, la gara cade bene nel mio programma e le condizioni meteo dovrebbero essere ottimali. Voglio fare bene e so che questa potrebbe essere un'esperienza importante per il mio futuro. Inoltre, la Parigi-Roubaix è una gara importante per la squadra, che ha raccolto risultati notevoli negli ultimi anni".

Fraile si ritira a fine anno

  Il classe 2000 conosce bene l'importanza dei gregari nell'economia del successo di un capitano: tra essi, in casa Ineos Grenadiers, c'è Omar Fraile, che ha annunciato sui propri profili social il ritiro per la fine di questa stagione. "E' tempo di salutare la mia vita da ciclista professionista. Lo sono stato per 14 anni, di cui 10 nel World Tour. Di questo periodo porto con me dolci ricordi e molte persone meravigliose. Questa decisione arriva nel momenti più bello della mia vita, soprattutto dal punto di vista familiare. Negli ultimi anni era diventato sempre più difficile lasciare la mia casa e viaggiare". Non solo le motivazioni soggettive: Fraile, come molti corridori della cosiddetta vecchia leva, accusa i cambiamenti di un ciclismo sempre più frenetico. "Questo sport sta diventando sempre più impegnativo, anche per l'alimentazione e gli allenamenti. Tutto questo ha complicato le cose per me, che avevo già realizzato il mio sogno entrando nella Ineos Grenadiers, la squadra migliore al mondo in cui mi sono sentito il benvenuto fin dalla prima pedalata. Dai miei compagni ho imparato molto, ad esempio il nuovo ruolo di gregario e posso dire - conclude lo spagnolo - che andare in pensiero correndo per una squadra così sia un privilegio non da tutti".

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