Napoli, Gilmour o Anguissa? Il dilemma dello squalificato Conte per Bologna

Il tecnico salentino, lunedì sera in tribuna al Dall'Ara, deve sciogliere un solo nodo per la formazione, intorno al quale ruoterà l'intero approccio tattico degli azzurri

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
4 aprile 2025
Billy Gilmour (Ansa)

Billy Gilmour (Ansa)

Napoli, 4 aprile 2025 - L'abbondanza, il (finto) problema che ogni allenatore vuole. Dopo settimane di emergenza infortuni, Antonio Conte riabbraccia gran parte della sua rosa, con l'eccezione del solo Leonardo Spinazzola ancora in dubbio per la gara contro il Bologna. Al Dall'Ara il tecnico salentino sarà in tribuna per squalifica, e per lo stesso motivo rinuncerà alla consueta conferenza stampa della vigilia, ma per il resto altri cambi di programma non sono previsti, specialmente in merito all'impegno che ci metteranno i suoi azzurri in un match indicato da molti come il possibile snodo chiave dell'intero campionato. I partenopei infatti sfideranno il Bologna sapendo già del risultato che l'Inter avrà ottenuto a Parma sabato pomeriggio: qualsiasi sarà l'esito, a maggior ragione se fausto per la capolista, chiamerà il Napoli a provare a violare un campo dove finora in campionato è passato solo l'Hellas Verona, curiosamente la squadra che aveva aperto nel peggiore dei modi il nuovo ciclo targato Conte. Tra cabala, pressione a distanza e lotta di nervi prima di una partita complicatissima da guardare dalla tribuna, l'allenatore salentino dovrà anche sciogliere diversi ballottaggi figli dell'uscita in massa dall'infermeria, con uno in particolare che si gioca all'altezza della mediana, la zona del campo dove notoriamente si decidono le partite, se non interi campionati.  

Ballottaggio tra Gilmour e Anguissa

  L'ennesimo ribaltone sul piano del modulo, stavolta dal 3-5-2 al 4-3-3, riduce un po' le cartucce da poter sparare a centrocampo, e lunedì sera potrebbe farne le spese uno tra Billy Gilmour e André-Frank Zambo Anguissa. In teoria, questa lotta per un posto al sole al Dall'Ara potrebbe sembrare un semplice ballottaggio pre-partita magari, alla peggio, da risolvere con una sostituzione a gara in corso, un rischio quasi calcolato per ogni allenatore nell'era dei cinque cambi a partita. Invece, di fronte al Napoli ci sarà la squadra che recupera più palloni in alto e che concede all'avversario meno tocchi prima del recupero della sfera. Questo è 'soltanto' l'aspetto tattico. Poi c'è quello della forma, che vede il Bologna nel 2025 secondo solo alla Roma e davanti a Inter e appunto Napoli. Dunque, sbagliare l'approccio su un campo storicamente ostico e nell'ultimo biennio un po' per tutti per gli azzurri potrebbe diventare un errore difficile da correggere a gara in corso nonostante le tante alternative in panchina. Le opzioni, parlando della mediana, sono due e, mai come stavolta, rischiano di influenzare l'intera formazione e forse le sorti dello stesso match. Si parte da Gilmour. Sbarcato nel capoluogo campano con l'aura di essere una semplice alternativa a Stanislav Lobotka in cabina di regia, lo scozzese ha invece di recente dimostrato di poter coesistere con il titolarissimo, formando insieme una validissima cerniera di doppio play ottima a impostare l'azione palla a terra con un palleggio con pochi eguali in Serie A. Ha decisamente meno bisogno di presentazioni Anguissa, uscito dalle rotazioni solo a causa dell'acciacco fisico con il quale è tornato dalla spedizione con il suo Camerun. Il numero 99 garantirebbe più esperienza, ma anche più fisicità per provare a vincere quei duelli in mezzo al campo che si riveleranno forse decisivi se si vuole avere la meglio di una squadra che fa degli uno contro uno il proprio punto di forza ma, al contempo, anche il proprio tallone d'Achille. Con Anguissa il Napoli limiterebbe i rischi ma, forse, perderebbe anche i benefici di una (doppia) costruzione dal basso al cospetto di chi come il Bologna spesso presta il fianco alle ripartenze altrui ma che, proprio con quest'arma, può essere letale. Un bel rebus che Conte proverà a risolvere nei prossimi giorni, magari sfruttando anche questa lunga vigilia 'silenziosa'.

I 'vantaggi' della squalifica di Conte

  Per molti l'assenza per squalifica dell'allenatore potrebbe segnare un altro punto a favore dei rossoblù e, a distanza, dell'Inter. Ma sarà proprio così? In realtà, il vice Cristian Stellini, tra Serie A e Premier League, si è rivelato un talismano: con lui in panchina e con Conte in tribuna, le squadre di appartenenza hanno sempre vinto. Poi c'è il dettaglio, che tanto dettaglio non è, chiamato conferenza stampa, un appuntamento di cui spesso molti allenatori farebbero volentieri a meno specie quando c'è da preparare una partita potenzialmente cruciale per la propria formazione. Non potendo commentare quanto accadrà al Dall'Ara, quasi per una questione di coerenza Conte ha scelto di tirarsi fuori dai giochi anche per la consueta chiacchierata della vigilia davanti a microfoni e taccuini, quella nella quale spesso arrivano domande scomode. Domande che, in questa fase della stagione, vertono di norma su due capisaldi: il presente della squadra, con i suoi obiettivi che entrano nel vivo, e il futuro della stessa e di chi la guida. Due quesiti che, manco a dirlo, Conte oggi si evita volentieri. Difficile stabilire quando l'esito del match del Dall'Ara possa influenzare ciò che accadrà o meno l'anno prossimo sulla panchina azzurra: per qualcuno il sogno scudetto potrebbe rinsaldare il legame nato la scorsa estate, mentre per qualcun altro, sulla scorta di quanto accaduto con Luciano Spalletti, potrebbe valere la teoria opposta. La verità è che oggi nessuno sa cosa ci sia nella testa di Conte: neanche Aurelio De Laurentiis, il presidente 'maniaco' del controllo che però, mai come quest'anno, ha capito che vivere alla giornata dopo aver dato avvio la scorsa estate al nuovo progetto sia la scelta giusta. E il prossimo porto dove approdare possibilmente senza riportare danni si chiama Bologna. La marcia di avvicinamento procede bene e senza intoppi, con la ritrovata abbondanza come unica complicanza. Il ballottaggio più rovente alberga a centrocampo. Gilmour o Anguissa? Chi la spunterà al 'televoto' indetto da Conte non solo si guadagnerà la nomination buona per giocare dall'inizio, ma di conseguenza indirizzerà la scelta tattica varata dall'intero Napoli e il suo approccio al match.

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