Europei 2024, a Wiebes la gara femminile. Balsamo argento

L'olandese si impone in volata davanti all'azzurra, ripetendo così lo scenario della rassegna continentale del 2022

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
14 settembre 2024
Lorena Wiebes (Ansa)

Lorena Wiebes (Ansa)

Hasselt (Belgio), 14 settembre 2024 - La prova in linea femminile degli Europei di ciclismo 2024 è lunga 162 km che coprono la distanza da Heusden-Zolder ad Hasselt. Come da previsioni, la prima parte di gara è di puro controllo (e quasi di noia) tra le Nazionali di punta, Olanda e Italia, attente solo a non farsi beffare da qualche 'fagianata' stimolata dai tanti tratti in pavé, ai quali aggiungere qualche strappo più o meno complicato, prima di arrivare alla tanto agognata volata, l'epilogo naturale di un tracciato del genere. In effetti, a parte qualche attacco più o meno interessante (su tutti quello della spagnola Sara Martin), tutto va secondo i piani delle big e in particolare delle orange, che prima controllano la gara e poi lasciano gli oneri finali alle azzurre, forse fin troppe numerose e impegnate a dare tutto nell'ultimo chilometro: il treno al servizio di Elisa Balsamo sbaglia e deraglia da solo e così quest'ultima viene bruciata da Lorena Wiebes, forse comunque imbattibile quando c'è lo spunto dei giorni migliori, come quello ammirato oggi. Per l'Italia arriva comunque un argento di consolazione: probabilmente un bottino molto magro per il lavoro svolto nel corso della giornata dalle azzurre e per i sacrifici fatti da Balsamo per essere al via di un appuntamento sulla carta molto propizio dopo una stagione sfortunata e ricca di cadute. Per Wiebes è invece un bis, dopo il titolo già ottenuto nel 2022 a Monaco di Baviera: curiosamente, quasi come un beffardo deja-vu che rende il tutto più indigesto, anche quel giorno a Balsamo toccò la piazza d'onore alle spalle della fortissima olandese. Dunque, si arricchisce il medagliere dell'Italia in Limburgo, già piuttosto corposo, ma stavolta con un bel pizzico di amaro in bocca che domani, passando alla gara maschile, può spazzare via Jonathan Milan, a sua volta non proprio il favorito numero uno quando in gara ci sono elementi del calibro di Mathieu Van Der Poel e Jasper Philipsen. Probabilmente la gara maschile potrà vedere anche uno scenario diverso dalla volata e, nel caso, all'Italia toccherà il compito di non farsi sorprendere grazie a una squadra di tutto rispetto. Oggi, paradossalmente, le azzurre hanno pagato proprio l'abbondanza, con Chiara Consonni che nel momento di lanciare lo sprint della propria capitana ha smesso di pedalare anche per evitare il contatto con un'altra ruota: semplici dettagli, vero, che però a questi livelli fanno la differenza, specialmente quando in gara c'è un missile come Wiebes, che ringrazia il lavoro delle proprie compagne ma anche quello dell'Italia, perfetta fino all'ultimo chilometro e forse fin troppo generosa.

La cronaca

  Dopo una fase iniziale di controllo, Nikola Noskova (Repubblica Ceca) evade dal gruppo in solitaria, continuando nella sua azione anche dopo una scivolata in curva e un problema meccanico: alla sua caccia si lancia Rotem Gafinovitz (Israele), che resta a bagnomaria, mentre il precedente attacco di Jesse Vandenbulcke (Belgio) viene spento subito sul nascere. Anche Gafinovitz si arrende poco prima del Printhagendreef, il primo tratto in pavé. Il secondo tratto in pavé, il Manshove, è fatale per Noskova, ripresa dal gruppo, che si spezza in due tronconi: complice un problema meccanico, Vittoria Guazzini (Italia) resta intruppata nel secondo plotoncino. Le Nazionali più attese provano a sfruttare l'inatteso vantaggio: scatta Mireia Benito (Spagna), ma in realtà è un fuoco di paglia perché i due drappelli proprio in questa fase si avvicinano. La spagnola intanto prosegue nella sua azione sullo Zammelenberg (0,8 km con una pendenza media del 4%) e sul Kolmentberg (700 metri con una pendenza media del 4,6%). Scatta poi Gladys Werhulst (Francia) e quest'azione finisce con il ricompattare ancora il gruppo. Seguono poi altre fiammate: ci provano Valerie Demey (Belgio) e Gladys Verhulst-Wild (Francia), ma Elise Chabbey (Svizzera) chiude tutto, perché lo spazio per gli attacchi dalla distanza non sembra esserci più. Invece sul Kolmentberg ci prova proprio Chabbey: ad agganciarla sono Amber Kraak (Olanda) e Barbara Guarischi (Italia), ma a 40 km dal traguardo anche quest'azione viene sventata. La conseguenza però di ogni accelerata è che il gruppo perde unità gradualmente, con una cernita che fa ovviamente il gioco delle Nazionali favorite, che contano nella volata finale per sprigionare i propri cavalli. In realtà Sara Martin (Spagna) parte comunque, provando a beffare le varie Olanda e Italia, in pieno controllo della situazione. Il plotone la lascia sottotiro e la spagnola ci mette tanto del suo piantandosi prima di ritrovare vigore. Alle sue spalle si accende un'altra bagarre che vede lo stesso copione: le altre ci provano e Italia e Olanda fanno da stopper. A godere di questa situazione è Martin, che torna a guadagnare sul plotone prima che proprio l'Olanda si incarichi di chiudere il buco. L'Italia fa un'altra scelta: stare a ruota, tutte compatte, nella pancia del gruppo per provare a risparmiare energie prima di risalire la china. La Svizzera si inserisce nella lotta e rischia di sparigliare i piani soprattutto delle azzurre, guidate in questa fase da Guazzini e Guarischi: il treno dell'Italia funziona alla perfezione in funzione di Elisa Balsamo (Italia), finché non spunta la sagoma a tutta velocità di Lorena Wiebes (Olanda), che con una volata potentissima beffa le azzurre e si prende il titolo europeo.

Ordine d'arrivo prova in linea femminile Europei 2024

  1) Lorena Wiebes (NED) in 3h56'34'' 2) Elisa Balsamo (ITA) st 3) Daria Pikulik (POL) st 4) Clara Copponi (FRA) st 5) Ingvild Gaskjenn (NOR) st 6) Kathrin Schweinberger (AUT) st 7) Emma Cecilie Norsgaard Bjerg (DEN) st 8) Kata Blanka Vas (HUN) st 9) Rasa Leleivyte (LTU) st 10) Christine Majerus (LUX) st  

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