Freccia per l’Europa. Moro, un bronzo che brilla: "Sul podio in pochi mesi. Punto a quello Mondiale»

Alla rassegna continentale di ciclismo su pista spicca l’exploit nel keirin "Ho iniziato a fare velocità a fine 2022 e non mi aspettavo questo risultato. Parigi? Quasi certamente non ci sarò ma questo è un punto di partenza".

di MATTIA TODISCO -
19 gennaio 2024
Moro, un bronzo che brilla: "Sul podio in pochi mesi. Punto a quello Mondiale"

Moro, un bronzo che brilla: "Sul podio in pochi mesi. Punto a quello Mondiale"

Quattordici mesi per prendersi una medaglia europea. Da ottobre 2022 fino a pochi giorni fa, quando Stefano Moro, trevigliese, classe 1997, ha conquistato un bronzo europeo ad Apeldorn, in Olanda, nella specialità del keirin. Una gara che si gioca su poco più di due minuti, nei quali i corridori superano i 60 km orari. L’azzurro, che solo un anno e mezzo fa ha cominciato a prepararsi nella sua attuale specialità, ha recitato il ruolo dell’outsider con due rimonte straordinarie in semifinale e finale, sfruttando lo spazio all’esterno per conquistare prima la partecipazione all’atto conclusivo e poi il gradino più basso del podio.

Che sensazioni lascia questo risultato?

"Faccio i salti mortali dalla felicità. Ero al mio primo Europeo nel keiring, fino al 2022 facevo Endurance e poi su consiglio dei tecnici ho cominciato col settore velocità per giocarmi le mie chance. Per cui pensavo fosse un periodo di transizione, non mi aspettavo di raggiungere un risultato del genere in così poco tempo".

Come mai ha scelto di cambiare settore?

"Quando ero nelle giovanili ho vinto i primi titoli italiani nella velocità, ma in quel periodo non c’era un settore specifico nelle categorie maggiori e quindi mi sono spostato nell’Endurance. Grazie ai risultati raccolti sono entrato nelle Fiamme Azzurre, a ottobre 2022 ero riserva ai Mondiali e Ivan Quaranta mi ha proposto questa possibilità per rifondare il settore. Ho accettato, sono sempre stato molto veloce anche su strada, dove ho raccolto un po’ di vittorie nel dilettantismo pur senza mai passare professionista".

Con che aspettative si presentava a questi Europei?

"Volevo migliorare le mie prestazioni per capire se fossi sulla strada giusta o meno. Mi sonoconcentrato solo sul correre al meglio e fare delle ottime prove, anche perché era una vetrina importante. Volevo far vedere le mie qualità. Ora questo bronzo mi dà grande fiducia e mi fa capire che siamo sulla strada giusta, io come singolo e tutto il settore. Dobbiamo solo avere pazienza, affrontare determinati step perché nulla arriva subito".

Quali sono i prossimi appuntamenti?

"Ora avremo tre date di Coppa del Mondo tra febbraio, marzo e aprile. Alla prima non ci sarò, mafarò sicuramente la terza e forse la seconda, dipende dalla mie condizioni".

Per i Giochi Olimpici, invece, è un po’ tardi...

"È complicato perché iniziando l’anno scorso a fare le prime gare non ero al livello in cui sono ora e mi mancano tanti punti di qualifica. Nell’unica tappa di Coppa del Mondo a cui ho partecipato sono caduto. C’è una percentuale minima, diciamo che ora guardo di più all’obiettivo dei Mondiali. Bisogna essere nelle prime 24 posizioni del ranking per andarci e io sono attorno alla trentesima. Devo rimontare".

Oltre al suo risultato, come vede la squadra azzurra del ciclismo su pista?

"Bene perché anche in Under 23 e nella Juniores ci sonos tati tanti risultati di recente. La Federcicismo sta facendo un grande lavoro per la pista e sia Ivan Quaranta, responsabile del settore velocità, che il commissario tecnico Marco Villa ci stianno mettendo nelle condizioni di ottenere questi risultati, sorprendenti anche per me ma che sono frutto di un lavoro. Nessuno di noi della velocità fa anche strada, siamo tutti esclusivamente concentrati sugli sforzi brevi".

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