Giro d’Italia 2023, pagelle tappa 19: Buitrago da 10 sulle Tre Cime di Lavaredo. Roglic e Thomas si marcano

Il colombiano ha firmato l’impresa nella frazione più dura della corsa. Lo sloveno ha rosicchiato 3 secondi alla maglia rosa

di ANGELO COSTA -
26 maggio 2023
Santiago Buitrago

Santiago Buitrago

E’ il colombiano Santiago Buitrago il trionfatore della tappa 19 del Giro d’Italia, Longarone-Tre Cime di Lavaredo. Sulla cima Coppi di questa edizione, il colombiano ha preceduto il canadese Derek Gee. Per quanto riguarda la classifica generale, Primoz Roglic ha rosicchiato 3 secondi alla maglia rosa Geraint Thomas. Ecco le pagelle.

10 a SANTIAGO BUITRAGO. In un Giro dove si corre sulla difensiva si prende la tappa regina andando all’attacco. Gioca benissimo le sue carte e non sbaglia il finale, saltando nell’ultimo chilometro e mezzo Gee. Seconda vittoria di tappa sulle strade rosa in due anni, dopo il terzo posto all’ultima Liegi: a 23 anni ha tutto per diventare primattore.

9 a DEREK GEE. Non si tira mai indietro, affronta ogni tappa con la baionetta, lotta anche quando sa che con lui in fuga ci sono avversari più forti di lui. E’ secondo per la quarta volta, meglio lui di tanti che non ci provano neanche.

9 a LAURENT DE PLUS. Fa squadra da solo, trainando Thomas su e giù per le Dolomiti. Mette la faccia davanti a tutti per più di un passo, col suo ritmo cancella la voglia di scappare dei rivali del suo leader, ammesso che ce ne sia: finisce per diventare simbolo di una tappa che ci si aspettava diversa.

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6,5 a PRIMOZ ROGLIC. Fa uno scattino a un chilometro e mezzo dal traguardo, rischia di patire la replica di Thomas, poi si riprende prodigiosamente e guadagna tre secondi sul rivale. Cambiando bici ai piedi del Giau aveva lasciato presagire ben altre intenzioni, ma in questo Giro col braccino corto arriva alla crono finale come sperava.

6,5 a GERAINT THOMAS. Molto con la squadra (bravo anche Arensman) e un po’ con le sue gambe, fa ciò che ci si aspetta: difende la maglia. Prova persino a guadagnare, spedendo un messaggio di salute al rivale Roglic. Va alla crono finale in rosa, con la prospettiva di entrare nella Storia come il vincitore più vecchio del Giro.

6 a JOAO ALMEIDA. Gli manca qualcosa rispetto ai primi due della classifica e lo conferma anche nel secondo tappone sulle Alpi. Scivola a un minuto dai rivali, ritardo che rende ancora più impegnativa la sua ultima sfida: per ribaltare il Giro la sua esemplare tenacia potrebbe non bastare.

6 a DAMIANO CARUSO. Resta incollato al vagone di prima classe più che può, pagando solo le accelerazioni finali di Roglic e Thomas: gli basta per risalire al quarto posto, la posizione giusta per fa della regolarità e della determinazione il suo timbro.

5 a EDDIE DUMBAR. Il giorno più duro del Giro per lui si rivela anche il più difficile: pur contando sulla generosità di Zana (voto 7), non tiene le ruote dei primi della classe. L’ultimo sforzo adesso sarà tenere il quinto posto in classifica, fin qui meritato più di Pinot che glielo insidia.

4 ai TIFOSI DI STRADA. Non bastasse il popolo dei mascherati che non perde l’occasione di esibirsi in favore di telecamera, ecco quello dei maniaci del selfie, che nel finale invade la strada, costringendo il povero Mattia Bais, in fuga dal mattino, a un inusuale slalom per evitare di finire in terra.

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