Il Giro d’Italia 2023: a Fossombrone vincono Ben Healy e le Marche

L’irlandese primo al traguardo: alle sue spalle Derek Gee e Filippo Zana. Leknessund resta ‘rosa’. E per il paese in provincia di Pesaro è stata festa grande sin dal mattino

di LAURA GUERRA -
13 maggio 2023

Fossombrone (Pesaro-Urbino), 13 maggio 2023 – Nel suo lungo viaggio tra l'Italia e gli italiani, il Giro d'Italia oggi per la prima volta ha dato il suo bacio a Fossombrone, in una giornata a dir poco spettacolare nonostante le nuvole, che ha visto i corridori misurarsi e alla fine, premiare la tenacia e l'ardire dell'irlandese Ben Healy (Ef).

Dopo una cavalcata solitaria, coi muri marchigiani nel finale, ha messo la sua firma in una Fossombrone che ha fatto sentire tutto il suo calore alla corsa rosa, trepidando per gli attacchi di Roglic e aspettando la maglia rosa di Leknessund, mantenuta per soli 8".

E centinaia di persone erano anche sulla salita dei Cappuccini, scegliendo di vivere lì i momenti salienti ed emozionanti di questa prima volta rosa per la bella località marchigiana che ha dovuto aspettare 106 edizioni per vestirsi di rosa. Un Giro che fin dalla mattina è stato accolto a festa dal paese (video), consapevole di essere protagonista di una grande giornata da tenere negli annali.

Giorno storico per Fossombrone

Arrivando già poco prima di mezzogiorno, infatti, si potevano già vedere i tifosi e gli appassionati che si erano dati appuntamento nei pressi del traguardo, chi in bici cercando di emulare i corridori nel duro tracciato finale e chi invece, aveva preferito già accomodarsi vicino allo striscione d'arrivo per essere certo di non perdersi il posto migliore.

Un'attesa resa ancor più piacevole dagli allettanti punti ristoro che rallentavano i più golosi. Una città che si è vestita di rosa presentandosi subito alla carovana con un grande striscione a spiegare a tutti il sentimento della giornata di chi in questi luoghi ci abita: "Con le Cesane e i Cappuccini si ritorna ai sogni di bambini".

E' alle 12.30 che il pubblico ha il primo sobbalzo. "No!!! Solo il Covid poteva fermare Ganna", è stata l'espressione di un tifoso a 400 metri dal traguardo appena è arrivata la notizia che il Top Gun italiano della crono stamattina ha dovuto alzare bandiera bianca per il covid, proprio alla vigilia della cronometro romagnola che aveva già perso anche Giovanni Aleotti.

Girando in paese è tutto un susseguirsi di biciclette messe sui balconi e vestite di rosa, signore sui balconi tra fiori e palloncini, e anche chi, fuori dal proprio negozio ha deciso di mettere le maglie rosa ricordando i grandi che hanno vinto il Giro lasciandone una vuota per il trionfatore di questa edizione.

La sfilata con abiti d’epoca

Che questo sia un momento storico per la città di Fossombrone lo testimonia anche l'imbattersi nel gruppo in abiti del 1559 che sfilerà poco prima del passaggio della corsa. Hanno voluto vivere a pieno ogni momento, e fin dalle 13 iniziare a passeggiare lungo il viale tra gli appassionati in bicicletta, unendo modernità e storia, trovando nel Giro un ottimo gregario capace di tirare la volata anche al loro carnevale storico di Fossombrone, in programma il 26,27 e 28 maggio.

Con poi la bella sfilata storica del gruppo in costume d'epoca, degli sbandieratori e dei musici, il territorio ha saputo cogliere a pieno la ghiotta occasione della vetrina internazionale della corsa rosa. Sono le 14 e il clima inizia a diventare sempre più rosa con l'arrivo della pedalata Mediolanum ricca di campioni e personaggi.

C’è anche Justine Mattera

"Che bella giornata - ha detto Alessandro Ballan, ex campione del mondo - un bel percorso nelle Marche che mostra la salita molto dura dei Cappuccini". E non si è tirata indietro da foto e autografi la bella e sportiva Justine Mattera (video). "Non conoscevo ancora queste salite bellissime - ha detto sorridente a traguardo sapendo che è la prima volta qui della corsa rosa - grazie al sindaco per aver voluto questa tappa, Fossombrone la meritava".

Ma la festa del Giro non è solo al traguardo perché ad animare la zona di Piazza Alighieri è 'Giroland' e le sue attrazioni. E' infatti in uno degli stand che ci si può fermare davanti alla storia ed emozionarsi. Esposti infatti, antichi 'Garibaldi', il libro che viene dato agli addetti ai lavori, corridori, squadre e giornalisti mostrando la sua evoluzione e facendo viaggiare dalle illustrazioni disegnate fino all'attuale edizione. E' davanti alle maglie rosa esposte a fianco, che ci si ferma, capaci silenziosamente di raccontare storia, imprese, fatica e il tempo che passa, testimoniato dai segni: tutti ad ammirare quella di Fiorenzo Magni del 1951, quella di Eddy Merckx del 1968, di Visentini del 1986, di Hampsten dell'88.

Le bici storiche

A rapire l'attenzione sono anche due particolari biciclette: la Colnago gioiello edizione limitata in soli 50 esemplari ricoperta in foglia d'oro e la Colnago Mexico oro, lanciata all'inizio degli anni settanta per celebrare il record dell'ora di Merckx. Una passeggiata nel villaggio che dà anche la possibilità a tanti cittadini di Fossombrone e ai turisti, di arrivare vicinissimi al Trofeo Senza Fine, l'ambito premio che viene consegnato al campione che riuscirà a mettere la firma finale sulla 106esima edizione della corsa rosa. Più passa il tempo più anche la corsa si fa vicina.

Ecco la carovana

E' allo scoccare delle 15.15 che finalmente si affaccia la carovana, accolta tar vetrine rosa, palloncini, biciclette, ruote, fiori ma tutto rigorosamente rosa. Intanto nei pressi del traguardo a concedersi a foto ed autografi sono anche il commissario tecnico della nazionale Daniele Bennati, l'ex campione del mondo Alessandro Ballan e Sonny Colbrelli, ultimo vincitore italiano della Roubaix che aveva fatto stare tuttto il mondo del cilsimo col fianto sospeso quando al Giro della Catalogna dell'anno scorso un arresto cardiocircolatorio aveva fatto temere il peggio.

Campioni che anche a Fossombrone, si sono distinti per la disponibilità e vicinanza ai tifosi come solo il ciclismo ne è maestro. Ormai però è tempo di vivere davvero la corsa dove i professionsiti del pedale stanno dando spettacolo, rapendo gli occhi sui maxischermi.

Il pubblico è sempre più intrepida attesa di vederli passare in questa ultima parte di gara che annuncia un finale spettacolare. E' l'elicottero a far capire che ormai gli eroi di questi muri marchiani sono vicini e il primo a farsi applaudire è l'irlandese Ben Healy (EF), incitato dalle persone assiepate alle transenne.

Applausi però, anche per il gruppo all'inseguimento della lepre, attardato di 1'12'' e con dentro Warren Barguil (Arkea Samsic), la maglia tricolore Filippo Zana (Jayco AlUla), Mattia Bais (Eolo Kometa), Derek Gee (Israel Premier Tech) e Carlos Verona (Movistar) e la consapevolezza che ora si dovrà rimettere qualche peccato al cospetto del Cappuccini, una salita che detterà legge.

La gara entra nel vivo

Il resto del plotone, con i big, latita e si fa attendere ma il pubblico è già attento, ovviamente alla ricerca di poter scorgere anche per un solo istante, la maglia rosa ma anche Roglic ed Evenepoel che tra poco se le suoneranno o Albanese che ai 100 metri dal traguardo aveva piazzati i suoi tifosi.

Il passaggio termina dunque con un uomo solo al comando, un piccolo gruppo inseguitore, il plotone alle spalle fratturato in tanti piccoli gruppi che non fanno altro che accendere ancora di più l'anima dei tifosi a traguardo. Giusto uno sguardo alla linea dell'arrivo e la carovana del Giro svolta a destra, rilanciandosi verso il Cappuccini.

Gli atleti sono passati ma il Giro non si ferma mai, alza la carica e il volume. Lo fa con l'arrivo della carovana pubblicitaria, una festa che fa ballare e allungare le mani oltre le transenne per prendere i tanti gadget che la corsa rosa regala, dalle banane ai cappellini.

Giusto il tempo al pubblico per rifiatare e ricaricare le pile per accogliere nuovamente il passaggio dei corridori, cercando di scorgere sui loro visi i segni dopo la conoscenza col Cappuccini, Monte delle Cesare, un'ultima preghiera sul Cappuccini, e sapere chi sarà il primo a scrivere il suo nome a Fossombrone.

Anche il cielo, seppur tentato, resiste dal non benedire il tracciato. E mentre gli schermi mostrano Healy costruire l'impresa di una vita, il pubblico sussulta all'attacco di Roglic sul quale cerca invano di chiudere Evenepoel e la maglia rosa Leknessund. Un altro attacco di Roglic infiamma ancor di più anche i tanti sulla salita, vestita dei colori dei centinaia di tifosi che vedono rimanere in dietro la rosa.

La vittoria di Healy

Intanto al traguardo è tempo di festa e ad annuciare l'arrivo di Healy è l'applauso delle persone che, da lontano, si fa sempre più vicino accompagnandolo in questa cavalcata trionfante. Fossombrone ed Healy non si dimenticheranno mai più l'un l'altro: per la città è suo il primo nome rosa e per il 22enne Haley, anche il vanto di essere il più giovane irlandese a vincere una tappa al Giro.

Qualche minuto di distacco e a farsi largo è un trio che chiude con il secondo posto di Derrek Gee, il tricolore della maglia di Zana che completa il podio. Ma la corsa incalza, e ora il palcoscenico è tutto per Roglic che ha lasciato indietro la maglia rosa, Evenepoel e con sè, solo Geoghegan e Thomas.

Il pubblico è trepidante e accompagna sulla linea del traguardo le pedalate di questi campioni come un battito di un unico cuore. A pagare dazio sono Evenepoel che perde altri 17" e Leknessund che però per soli 8" riesce a mostrarsi in maglia rosa anche a Fossombrone in festa.

La classifica di tappa (Terni-Fossombrone)

1) Ben Healy (Irl) in 4h44'24« 2) Derek Gee (Can) a 1'49» 3) Filippo Zana (Ita) st 4) Warren Barguil (Fra) st 5) Carlos Verona (Spa) a 2'12« 6) Mattia Bais (Ita) a 2'37» 7) Toms Skujins (Let)) a 3'51« 8) Alessandro Tonelli (Ita) a 3'56» 9) Oscar Riesebeek (Ola) a 4'00« 10) Tao Geoghegan Hart (Gb) a 4'34» 11) Primoz Roglic (Slo) st 12) Geraint Thomas (Gb) st 13) François Bidard (Fra) a 4'41« 14) Jay Vine (Aus) a 4'48» 15) Joao Almeida (Por) st 16) Damiano Caruso (Ita) st 17) Jack Haig (Aus) st 18) Eddie Dunbar (Irl) st 19) Remco Evenepoel (Bel) st.

Classifica generale

1) Andreas Leknessund in 33h52'10” 2) Remco Evenepoel a 8” 3) Primoz Roglic a 38” 4) Joao Pedro Almeida a 40” 5) Geraint Thomas a 52” 6) Tao Geoghegan Hart a 56” 7) Aurelien Paret-Peintre a 58” 8) Aleksandr Vlasov a 1'26” 9) Damiano Caruso a 1'39” 10) Lennard Kamna a 1'54”.

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