Giro d'Italia 2024, in calo il numero di italiani al via: appena 41

La startlist provvisoria della Corsa Rosa fotografa la difficile situazione del ciclismo azzurro, che si aggrappa principalmente a Tiberi per riemergere dalle ceneri

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
25 aprile 2024
Antonio Tiberi (Ansa)

Antonio Tiberi (Ansa)

Roma, 25 aprile 2024 - La prima parte di stagione, tra Classiche e prime corse a tappe, sembra aver restituito una ventata di leggero ottimismo al ciclismo maschile italiano, reduce da anni molto complicati a partire dal ritiro di Vincenzo Nibali. Eppure, la prima bozza di startlist del Giro d'Italia 2024 pare non ricalcare questa falsariga prefigurando uno scenario non esattamente roseo per i colori azzurri alla luce della netta diminuzione di corridori italiani presumibilmente al via.

I dettagli

La premessa è d'obbligo: da qui al 4 maggio, giorno della partenza da Venaria Reale, la situazione potrebbe cambiare per scelta tecnica delle varie squadre o, peggio ancora, per defezione di qualche corridore a causa di problemi fisici. Eppure, la fotografia a poco più di una settimana al via parla di appena 41 italiani al via della Corsa Rosa: qualora questa cifra fosse confermata, o magari addirittura peggiorata, si andrebbe quindi ad eguagliare un dato che non si vedeva dal 1930. Andando per gradi, un anno fa gli italiani al Giro d'Italia erano 51, in leggero rialzo rispetto ai 45 del 2022, ai 44 del 2018 e ai 43 del 2017, a testimonianza di un trend che dura da diversi anni e che affonda le sue radici in diversi mali del ciclismo nostrano. Pesa, su tutti, la mancanza ormai decennale di una squadra italiana nel panorama World Tour, con tutte le conseguenze del caso: la prima, la più lampante, è quella che vede i (pochi) talenti azzurri attuali spesso mortificati in squadre straniere da mansioni da comprimari o addirittura da gregari. Poi certo, la qualità stessa degli atleti, quasi come un cane che si morde la coda, non aiuta gli squadroni a investire intorno agli italiani, facendone il fulcro di un'intera formazione. In fondo, basti pensare al boom della Slovenia, terra in cui fino a pochi anni fa il ciclismo non aveva mai attecchito e oggi foriera di fuoriclasse del calibro di Tadej Pogacar, la stella più lucente attesa al via di Venaria Reale, o del vincitore in carica Primoz Roglic, senza dimenticare corridori di tutto rispetto come Matej Mohoric e Jan Tratnik. Eppure, come preannunciato, rispetto al recente passato qualcosa si muove. Merito di Antonio Tiberi, reduce da un ottimo Tour of the Alps 2024, chiuso al terzo posto, e di certo il più atteso di tutta l'esigua batteria azzurra almeno per quanto riguarda la classifica generale: il tutto senza dimenticare i vecchi leoni Damiano Caruso e Domenico Pozzovivo o le incognite in ottica graduatoria Filippo Zana, Marco Frigo, Davide Piganzoli, Lorenzo Fortunato e Lorenzo Milesi o i cacciatori di tappe come Filippo Ganna, Jonathan Milan, Andrea Bagioli, Alessandro De Marchi, Alberto Dainese e Matteo Trentin. A loro, o a qualche sorpresa nascosta tra le pieghe della startlist provvisoria, il compito di provare a risollevare le sorti del movimento azzurro, ben lontano dai numeri clamorosi, ad esempio, del 2001, con 97 azzurri al via, o addirittura del 1997, quando gli italiani al Giro erano ben 131.

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