Giro d'Italia 2024, ecco la marcia di Pogacar verso il 4 maggio

Lo sloveno, tra ricognizioni già fatte e altre in programma, studia nel dettaglio la Corsa Rosa, che il 4 maggio lo vedrà al debutto assoluto

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
23 aprile 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 23 aprile 2024 - Dalla Strade Bianche 2024 alla Liegi-Bastogne-Liegi 2024: la primavera delle Classiche si è aperta e chiusa nel segno di Tadej Pogacar, pronto adesso a tuffarsi nel Giro d'Italia 2024. Anzi, in realtà l'avventura dello sloveno nella Corsa Rosa, in un certo senso, è già cominciata grazie a una serie di ricognizioni che denota la fame e il perfezionismo di un fuoriclasse assoluto della bicicletta.  

I dettagli

 'ormai breve marcia di avvicinamento al 4 maggio, giorno del via da Venaria Reale, proseguirà a Montecarlo, dove è rientrato in auto insieme alla fidanzata Urska Zigart, Michael Matthews e Davide Formolo, ma il corridore dell'UAE Team Emirates il suo studio nei confronti di una corsa inedita lo ha già fatto. Studio che, per la precisione, ha riguardato la tappa dello sterrato di Rapolano Terme e le due cronometro, visionate insieme alla squadra: discorso analogo per le strade di Livigno e Andora, oltre a Prati di Tivo, ascesa già scalata (e conquistata) ai tempi della Tirreno-Adriatico 2021. Non è finita qui: a ridosso della partenza del Giro d'Italia, per la precisione il prossimo 2 maggio, Pogacar e compagnia pedaleranno lungo la Venaria Reale-Torino che inaugurerà l'edizione, mentre la ricognizione sul Monte Grappa, per motivi logistici, non è stata possibile. Un aiuto arriverà da Fabio Baldato, uno dei direttori sportivi dell'UAE Team Emirates del raggiante general manager, nonché capo della gestione sportiva, Joxean Fernandez Matxin. "Quando sei il migliore al mondo migliorare non è facile, ma penso che finora in stagione, sotto ogni punto di vista, abbiamo visto il Pogacar più forte di sempre": parole non esattamente rincuoranti per gli avversari dello sloveno, che curiosamente finora in carriera ha gareggiato soltanto una volta a maggio (nel 2019, da neoprofessionista, al Giro di California). Dunque, anche un fuoriclasse assoluto ha le sue incognite da risolvere e lo farà anche grazie all'aiuto di un'UAE Team Emirates sempre più forte e competitiva, come emerso anche nelle Classiche. Domenica scorsa è stato encomiabile il lavoro di Domen Novak, gregario perfetto che proprio con il forcing imposto al gruppo alla Liegi-Bastogne-Liegi potrebbe essersi meritato il rinnovo fino al 2027: andrà ancora meglio all'astro nascente Isaac Del Toro, che ha rinnovato addirittura fino al 2029. Segnali di forza dell'UAE Team Emirates, che si riserva il talentino messicano per il Tour de France: al Giro d'Italia, a meno di ribaltoni dell'ultim'ora, al via ci saranno Mikkel Bjerg, Rafal Majka, Felix Grossschartner, Rui Oliveira, Juan Sebastian Molano, l'uomo addetto alle volate, e Vegard Stake Laengen, il sostituto dell'infortunato Jay Vine. Oltre appunto al duo sloveno composto da Novak e Pogacar, gregario e capitano in vista della Corsa Rosa, un appuntamento inedito per Tadej. Ma forse neanche tanto alla luce delle diverse ricognizioni fatte e di quelle che verranno per l'uomo che finora in carriera, nei Grandi Giri, è sempre salito sul podio anche nella 'peggiore' delle versioni.

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