Liegi-Bastogne-Liegi 2024, impresa di Pogacar. L'ordine d'arrivo
Lo sloveno scatta a 35 km dal traguardo e fa il vuoto: alle sue spalle, a 1'39'', un eccellente Bardet e Van Der Poel, che vince la volata del gruppo dopo una giornata trascorsa all'inseguimento
Liegi (Belgio), 21 aprile 2024 - La Liegi-Bastogne-Liegi 2024 chiude la stagione delle Classiche di primavera e lo fa con un'impresa dell'uomo più atteso: Tadej Pogacar scatta sulla Cote de la Redoute, quando al traguardo mancano 35 km, e si invola verso il bis del successo già raccolto nel 2021, ma all'epoca in volata. Stavolta lo sloveno, alla sesta Monumento vinta in carriera, ha il tempo di godersi la meritata passerella nella corsa che un anno fa, con una caduta, segnò inesorabilmente il resto della sua stagione. Alle sue spalle, a distanza di sicurezza, si completa il podio: sul secondo gradino sale un raggiante Romain Bardet alle prese con una seconda giovinezza, mentre sul terzo si vede Mathieu Van Der Poel, che vince lo sprint del gruppo. Per l'olandese una giornata non fortunatissima dopo una caduta che spezza il gruppo: l'inseguimento, complice il forcing dell'Israel-Premier Tech, è lungo e complicato e alla fine presenta il suo conto con le tante energie volate via al corridore dell'Alpecin-Deceuninck e a diversi altri protagonisti annunciati.
La cronaca
La fuga si forma praticamente al primo tentativo, nonostante i corridori all'attacco si aggreghino gradualmente: tra i primi a muoversi c'è Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), al quale si accodano Paul Ourselin, Fabien Doubey (Team TotalEnergies), Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty), Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Gil Gelders (Soudal Quick-Step), Loic Vliegen (Bingoal WB), Ivan Romeo (Movistar Team) ed Enzo Leijnse (Team DSM-Firmenich PostNL), mentre per Danny Van Der Tuuk (Equipo Kern Pharma) dopo un lungo periodo trascorso a bagnamaria non c'è nulla da fare. I battistrada affrontano la prima difficoltà altimetrica di giornata, la Cote de Bonnereue (2,5 km con una pendenza media del 12,3%), con un vantaggio di 3'25'': a passare per primo è Ourselin. Sulla Cote de Saint-Roch (1 km con una pendenza media dell'11,2%) invece scollina per primo il compagno di squadra Doubey, mentre intanto il gruppo comincia a erodere qualcosa. Poco dopo i -100 km al traguardo nella Doyenne fanno capolino le cadute: a terra finiscono William Junior Lecerf (Soudal Quick-Step), Toon Clynhens (Team Flanders-Baloise) e Chris Hamilton (Team dsm-firmenich PostNL). Non solo: una strettoia, complice la presenza di una moto e di un dosso, spezza il gruppo in due tronconi, pur senza grandi conseguenze sul piano fisico dei corridori. Nulla di rilevante, se non fosse che nel secondo drappello figura anche Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck) e che intanto l'Israel-Premier Tech accelera la propria andatura, avvicinandosi di colpo anche ai fuggitivi. La Cote de Mont Le Soie (1,8 km con una pendenza media del 6,6%) fa dilatare il gap tra il gruppo principale e quello del campione iridato, aiutato da Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck): tra gli attardati ci sono anche, tra gli altri, Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Romain Grégoire, Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Jesus Herrada (Cofidis) e Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe). Poco dopo prima della Cote de Wanne (2,9 km con una pendenza media del 4,6%) un problema meccanico ferma Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), che sulla Cote de Stockeu (1 km con una pendenza media del 12,7%) addirittura lancia il contrattacco: a replicare sono Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) e Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step). Poco prima della Cote de la Haute Levee (3 km con una pendenza media del 6,4%) Tiberi si stacca, mentre a ridosso della Col du Rosier (4,5 km con una pendenza media del 5,7%) i due drappelli si ripongono e la corsa si ricompatta, mentre poco prima della Cote de Desnie (1,6 km con una pendenza media del 7,5%) uno spartitraffico costa caro a Carlos Canal Blanco (Movistar Team), costretto al ritiro. La Col du Desnié, (1,6 km con una pendenza media del 7,5%) screma ulteriormente il gruppo: tra i tanti a fare l'elastico c'è anche Stephen Williams (Israel-Premier Tech), fresco vincitore della Freccia Vallone 2024, così come Soren Kragh Andersen (Alpecin-Deceunick). Non ci sono scossoni fino alla Cote de la Redoute (1,6 km con una pendenza media dell'9,4% e massima del 19%): una delle prime vittime è Romain Bardet (Team DSM-Firmenich PostNL), mentre Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) scatta, rintuzzato da Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che presto è costretto a cedere. Per lo sloveno, quando al traguardo mancano 35 km, parte una sorta di cronometro contro ciò che resta del gruppo, ormai inesorabilmente privo di un Van Der Poel oggi mai competitivo: alle spalle del battistrada non c'è accordo anche grazie alle azioni di disturbo di Marc Hirschi e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Ben Healy (EF Education-EasyPost) prova a uscire dall'impasse in prima persona: un redivivo Bardet si accoda all'irlandese e i due, raggiunti da Grégoire, riescono a erodere qualcosa a Pogacar. Agli inseguitori si aggancia anche Benoit Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team), ma il gap dalla testa della corsa lievita. Pogacar insiste nella sua azione sulla Cote des Forges (1,3 km con una pendenza media del 7,4% e massima del 13%) e sulla Cote de la Roche aux Faucons (1,3 km con una pendenza media dell'11% e massima del 16%): il tutto non senza essersi preso precedentemente diversi rischi in discesa. Alle sue spalle Bardet stacca Healy e gli altri ma paga un dazio di 1'40'' da Pogacar, oltre a doversi difendere dagli attacchi degli inseguitori, che però non hanno un grande accordo al punto da incassare la rimonta del drappello dov'è presente ormai da tanti chilometri Van Der Poel. Davanti Pogacar si gode la sua passerella vincente, seguito a distanza di sicurezza da un raggiante Bardet: per completare il podio manca solo la volata del gruppo, che premia Van Der Poel, che riesce a regalarsi un sorriso anche in una giornata non eccellente.
Ordine d'arrivo Liegi-Bastogne-Liegi 2024
1) Tadej Pogacar (UAD) in 6h13'48'' 2) Romain Bardet (DFP) +1'39'' 3) Mathieu Van Der Poel (ADC) +2'02'' 4) Maxim Van Gils (LTD) +2'02'' 5) Aurélien Paret-Peintre (DAT) +2'02'' 6) Mauri Vansevenant (SOQ) +2'02'' 7) Valentin Madouas (GFC) +2'02'' 8) Aleksej Lutsenko (AST) +2'02'' 9) Pello Bilbao (TBV) +2'02'' 10) Tom Pidock (IGD) +2'02''
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