Liegi-Bastogne-Liegi 2024 femminile, Brown beffa Longo Borghini
La piemontese anticipa la volata ma viene rimontata dall'australiana: terza Vollering. La dedica di Pogacar: "E' per mia suocera". L'onestà di Van Der Poel: "La caduta ha complicato i piani, ma non avevo le gambe per seguire Tadej"
Liegi (Belgio), 21 aprile 2024 - Mentre a livello maschile c'era stato il monologo di Tadej Pogacar, scattato a 35 km dal traguardo, la Liegi-Bastogne-Liegi 2024 femminile si decide in volata ed è un verdetto beffardo per l'Italia: Elisa Longo Borghini scatta ma viene rimontata all'ultimo da Grace Brown, dovendosi così accontentare del secondo gradino di un podio chiuso da Demi Vollering.
La cronaca
In realtà, allargando lo spettro all'intera giornata, la vittoria dell'australiana dell'FDJ Suez Futuroscope, che migliora così le piazze d'onore messe a referto nel 2020 e nel 2022, assume un'altra prospettiva alla luce della presenza nel drappello delle fuggitive, con la connazionale Sarah Gigante tra le più propositive. La corsa esplode a 40 km dal traguardo, quando proprio l'atleta dell'AG Insurance-Soudal si porta dietro un altro plotone di attaccanti che la Lidl-Trek a fatica riesce a rimontare su quella Cote de la Redoute già decisiva a livello maschile. Il resto lo fa la Cote de la Rouche-aux-Focons, dove si complica di nuovo lo scenario per le favoritissime: proprio una generosa Longo Borghini, seconda anche un anno fa, si incarica in prima persona dell'inseguimento che poi plasmerà il sestetto che si giocherà lo sprint di Liegi. Con tanti rimpianti proprio della piemontese, che però, al netto dell'amarezza iniziale, può godersi un altro risultato di prestigio e soprattutto una forma fisica che lascia ben sperare in vista del prosieguo della stagione.
Le dichiarazioni di Pogacar e Van Der Poel
Un paio di ore prima, sullo stesso traguardo, si era presentato in solitaria Pogacar e lo aveva fatto alzando le braccia e indicando il cielo. "Oggi è stata una giornata molto emozionante per me: ho pensato spesso a mia suocera, scomparsa due anni fa, e questo risultato è proprio per lei". Insomma, se a un fuoriclasse del genere si aggiungono motivazioni extra allora il risultato è a dir poco chiuso. "Il meteo, soprattutto nella prima parte, non ci ha aiutato. La squadra ha lavorato benissimo e io ho provato a fare lo stesso cercando di rimanere al sicuro e di non prendere freddo: è andata bene e sono felicissimo di aver vinto con la maglia di campione sloveno". Vittoria arrivata tra l'altro senza il telefonatissimo testa a testa con Mathieu Van Der Poel, fuori dai giochi fin da metà corsa a causa del lungo inseguimento fatto per chiudere il buco con la prima parte del gruppo in seguito a una caduta collettiva. Non solo: forse le gambe dell'olandese non erano neanche al top, ma nonostante ciò è comunque arrivato il podio. "Non so come abbia fatto ad arrivare terzo dopo quanto successo: mi stavo svestendo e ho visto il gruppo spezzarsi e a quel punto ho capito che la giornata per me sarebbe stata complicata. Sarò sincero: a prescindere, oggi era impossibile seguire Pogacar sulla Cote de la Redoute. I miei piani futuri per vincere questa corsa dovranno partire da queste riflessioni".
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