Giro nel futuro, Zana porta il tricolore in vetta
Il campione d’Italia batte Pinot allo sprint, Roglic passa Almeida ma la maglia rosa resta a Thomas
di Angelo Costa
Sventola il tricolore in Val di Zoldo: il primo atto del Girone infernale che vale l’intero Giro va a Filippo Zana, il nostro campione nazionale. A 24 anni non solo vince un tappone, ma si prende pure la soddisfazione di battere un rivale illustre, il francese Pinot, sempre più predestinato alle sconfitte per il modo sconclusionato di correre. "E’ un’occasione che non capita sempre", dice il veneto allevato in casa nostra nel premiato college dei Reverberi: il suo nuovo team, l’australiana Jayco, l’occasione gliela offre dandogli via libera quando prende il largo la fuga di giornata, dove l’ha spedito per aspettare il leader Dunbar.
Con Zana, che in bacheca ha pure un podio al Tour baby, la maglia tricolore torna al successo sulle strade rosa sette anni dopo Nibali e i successi azzurri in questa edizione salgono a quattro: rispetto alle previsioni iniziali, neanche male.
Mentre l’Italia si gode un altro pupo, illudendosi che possa diventare prima o poi l’uomo da corse a tappe che le manca, il Giro si gode un altro confronto vero fra i tre tenori di classifica. A lanciare l’acuto stavolta è Primoz Roglic, il più atteso: costretto a difendersi sul Bondone, lo sloveno cancella dubbi e ipotesi sulla sua salute forzando il ritmo sulle rampe più cattive col suo ski-lift prediletto Kuss, a tratti il più palla di tutta la compagnia. Gli resiste il signore rosa Thomas, mentre Almeida ha il primo cedimento, che riesce a contenere con la sua invidiabile tenacia. Risultato: piccolo rimpasto in cima alla classifica, ma di definitivo non c’è ancora nulla.
Coi primi tre in classifica in appena 39 secondi, il Girone infernale propone oggi il secondo atto, il più severo di tutti: su e giù per cinque passi dolomitici, con 5.400 metri di dislivello, dalla diga del Vajont si arriva alle Tre Cime di Lavaredo, altra vetta che rievoca leggende e imprese. Festeggiati alla grande i 37 anni, Thomas punta lassù lo sguardo: "A quest’età dovrei essere già in spiaggia, invece sono ancora qui a giocarmela. Mi sento come al Tour che ho vinto, mi aspetta forse la giornata più terribile in carriera: fin qui tutti hanno avuto il loro momento difficile, l’unica cosa che mi auguro è continuare a star bene".
Ordine d’arrivo 18esima tappa Oderzo-Val di Zoldo: 1) Filippo Zana (Jayco) km 161 in 4h 25’ 12’’ (media 36,425), 2) Pinot (Fra) st, 3) Barguil (Fra) a 50’’, 4) Gee (Can) a 1’03’’, 5) A. Paret Peintre (Fra) a 1’24’’, 6) Frigo st, 7) Roglic (Slo) a 1’56’’, 8) Thomas (Gbr) st, 9) Almeida (Por) a 2’17’’, 10) Dunbar (Irl) a 2’32’’, 13) Caruso a 2’57’’.
La classifica: 1) Geraint Thomas (Gbr, Ineos) in 76h 25’ 51’’, 2) Roglic (Slo) a 29’’, 3) Almeida (Por) a 39’’, 4) Dunbar (Irl) a 3’39’’, 5) Caruso a 3’51’’, 6) Kamna (Ger) a 4’27’’, 7) Pinot (Fra) a 4’43’’, 8) Leknessund (Nor) a 4’47’’, 9) Arensman (Ola) a 4’53’’.
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