Mondiali femminili di ciclismo 2023, Lotte Kopecky strepitosa. Ordine d'arrivo: italiane nelle retrovie

Sorride il Belgio, che spezza un incantesimo lungo 50 anni: completano il podio Demi Vollering e Cecilie Uttrup Ludwig. Silvia Persico migliore delle italiane, ma solo dodicesima

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
13 agosto 2023
Lotte Kopecky (Ansa)

Lotte Kopecky (Ansa)

Glasgow (Scozia), 13 agosto 2023 - La prova in linea femminile dei Mondiali di ciclismo 2023 incorona la favorita numero uno: Lotte Kopecky vince dopo aver resistito a un'intera giornata in cui tutte le altre rivali avevano provato a metterla all'angolo con diversi attacchi di vario genere. Niente da fare, con l'Olanda che stavolta non riesce a beffare il Belgio. Anzi: Annemiek Van Vleuten, all'ultima recita iridata in carriera, abdica (tra gli applausi) dopo essere stata vittima di ben due forature e Demi Vollering, alle prese con un percorso non proprio amico, è costretta ad accontentarsi della medaglia d'argento dopo aver battuto allo sprint Cecilie Uttrup Ludwig. Va ancora peggio all'Italia, che corre alla perfezione prima di esplodere letteralmente dopo uno dei tanti scatti di giornata: alla fine la migliore delle azzurre è Silvia Persico, solo dodicesima. Chi non si fa beffare è Kopecky, che riporta al Belgio un titolo che mancava da 50 anni, oltre a impreziosire ulteriormente il suo palmares personale dopo l'eccellente avventura anche in pista a coronamento di un anno tuttavia molto complicato sul piano personale. In contemporanea si assegna anche il titolo Under-23, che va invece a Kata Blanka Vas.  

La cronaca

A sorpresa non si presentano al via Chloé Dygert (Stati Uniti) e Katarzyna Niewiadoma (Polonia). C'è invece Eliska Kvasnickova (Repubblica Ceca), che è la protagonista del primo tentativo di fuga, che però ha vita breve. A questo punto cominciano gli scatti delle rappresentanti delle Nazionali favorite: all'attacco si lanciano infatti Ashleigh Moolman-Pasio (Sudafrica), Lizzie Deignan (Gran Bretagna), Juliette Labous (Francia), Elise Chabbey (Svizzera), Kata Blanka Vas (Ungheria), Mischa Bredewold (Olanda) e Sanne Cant (Belgio). Non c'è alcuna rappresentante dell'Italia, che si è fatta sorprendere: le azzurre, non a caso, provano a ricucire su una fuga pericolosissima e cercano di farlo con Soraya Paladin (Italia), senza tuttavia riuscire nell'impresa. A sorpresa su uno strappo Vas va in difficoltà e si pianta, abbandonando così la testa della corsa: a faticare è anche Marianne Vos (Olanda), mentre un'altra favorita di giornata del calibro di Marlen Reusser (Svizzera) prova a mettersi in proprio nell'inseguimento. Il ricongiungimento è nell'aria ma in realtà avviene grazie al forcing della Germania: il gruppo si ricompatta ma solo relativamente, perché nelle retrovie resta il drappello delle attardate in cui figura anche Vos. Anche questo gap viene colmato poco prima dell'ingresso nel circuito, dove a provare il primo scatto è Kim Cadzow (Nuova Zelanda): stavolta le big non lasciano spazio e chiudono subito. Tra le più vivaci c'è Lotte Kopecky (Belgio), la favorita numero uno: non a caso ogni suo attacco viene subito chiuso dalle altre, tra le quali spicca una Silvia Persico (Italia) molto attiva. A 80 km dal traguardo lo scenario è il seguente: nessuna atleta è riuscita a creare una fuga, ma i tanti scatti hanno scremato al massimo il gruppo principale.

Kopecky insiste proprio per ridurre ulteriormente il drappello delle superstiti: per la verità poche, anche a causa delle tante cadute di giornata. Anche Anna Henderson (Gran Bretagna) prova più volte a sorprendere il gruppo: missione che riesce a Elise Chabbey (Svizzera), che guadagna qualche secondo proprio nel momento in cui arriva la notizia del ritiro di Lorena Wiebes (Olanda). Curiosamente, l'Italia è, insieme all'Olanda, la squadra più rappresentata in ciò che resta del plotone, dal quale perde contatto Annemiek Van Vleuten (Olanda) a causa di una foratura.

Al comando della corsa resta Chabbey: alle sue spalle fatica a crearsi un inseguimento degno di tale nome e ciò fa il gioco anche di Van Vleuten, che infatti rientra. Elena Cecchini (Italia) scatta e fa il vuoto: una mossa che aiuta il resto della spedizione azzurra, che ovviamente si disinteressa all'inseguimento.

Il gruppo riprende Cecchini ma non Chabbey, il cui vantaggio arriva a toccare 1'30'': uno scenario che complica i piani di tutte le altre Nazionali, divise tra la voglia di ricucire uno strappo che sta assumendo connotati preoccupanti e la paura di farlo troppo presto, spianando la strada a qualche rivale. Elisa Balsamo (Italia) e Riejanne Markus (Olanda) provano a mettersi in proprio, ma niente da fare: nessuna riesce a fare il vuoto e tutto ciò fa il gioco di Chabbey, che viaggia in avanscoperta senza mostrare alcun segno di cedimento. L'unico modo per evitare la beffa diventa una sorta di alleanza tra le tre squadre favorite: Belgio, Olanda e Italia provano a organizzare un inseguimento collettivo per andare poi a giocarsi la vittoria. Ci prova Van Vleuten, tallonata subito da Persico e Kopecky. E Demi Vollering (Olanda) si fa finalmente vedere per la prima volta in giornata. A sorpresa scatta anche Reusser nonostante la presenza della compagna di squadra in avanscoperta: queste fiammate improvvise ma violente fanno male proprio a Chabbey, ma anche alle azzurre. La svizzera in realtà sopravvive a queste folate, mentre della spedizione italiana non c'è più traccia. La situazione non si sblocca e così Kopecky si impegna in prima persona nell'inseguimento alla testa della corsa: la belga non trova collaborazione e finisce per innervosirsi. Va ancora peggio a Van Vleuten, vittima della seconda foratura di giornata poco prima della fine del lungo attacco di Chabbey: il drappello in avanscoperta, quasi in segno di rispetto, rallenta l'andatura. La tregua dura poco e infatti ricominciano gli scatti: Vollering non riesce a replicare alle rasoiate di Reusser prima e Kopecky poi. L'olandese risponde con un moto di orgoglio e attacca in prima persona prima di essere rallentata dai crampi alla coscia sinistra. Cecilie Uttrup Ludwig (Danimarca) prova ad approfittare dell'eterna sfida tra Olanda e Belgio: Kopecky risponde prontamente prima di fare il vuoto su uno strappo. E' di fatto l'azione che indirizza la vittoria verso la grande favorita di vigilia, che si prende oro e maglia iridata: a completare il podio alle sue spalle sono Vollering e Ludwig, con la prima che batte la seconda allo sprint, mentre il titolo Under-23 va a Vas.

Ordine d'arrivo prova in linea femminile Mondiali di ciclismo 2023

1) Lotte Kopecky (BEL) in 4h02'12'' 2) Demi Vollering (NED) +7'' 3) Cecilie Uttrup Ludwig (DEN) +7'' 4) Marlen Reusser (SUI) +12'' 5) Christina Schweinberger (AUT) +34'' 6) Lizzie Deignan (GBR) +34'' 7) Elise Chabbey (SUI) +1'24'' 8) Annemiek Van Vleuten (NED) +2'48'' 9) Riejanne Markus (NED) +3'51'' 10) Mavi Garcia (ESP) +4'05''

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