Vuelta 2024, il retroscena di Thomas sul no di Pogacar: "Vuole tenersi buona la squadra"

Nel suo podcast il gallese svela i reali motivi del forfait dello sloveno dalla caccia al Grande Slam: "Fare tre Grandi Giri è dispendioso, ma lui ce la farebbe con una gamba sola"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
25 luglio 2024
Tadej Pogacar e Geraint Thomas al Giro 2024 (Ansa)

Tadej Pogacar e Geraint Thomas al Giro 2024 (Ansa)

Roma, 25 luglio 2024 - Prima rivali, poi amici e quasi confidenti prima di tornare a sfidarsi in strada almeno per un'altra stagione: è la parabola di Geraint Thomas, che per ora non vuole saperne ancora di pensare al ritiro, e Tadej Pogacar, che negli ultimi anni tra Giro d'Italia e soprattutto Tour de France si sono ritrovati a più riprese a lottare per la classifica generale, con il secondo a prevalere sempre sul primo. Smessi (momentaneamente) i panni dei corridori, i due non sono nuovi a incontrarsi e confrontarsi sui temi di stretta attualità del ciclismo, che in questi giorni vede nel forfait dello sloveno dalle Olimpiadi di Parigi 2024 uno degli argomenti più battuti al punto da far scivolare in secondo piano la scelta, più o meno voluta e convinta, di rinunciare alla Vuelta 2024, al via il 17 agosto da Lisbona e per il momento oscurata dall'appuntamento a Cinque Cerchi.  

I dettagli

  Qui entra in gioco il gallese, ormai un mattatore davanti ai microfoni al punto di avere anche un proprio podcast (insieme al collega e compagno di squadra Luke Rowe, che invece ha già annunciato il ritiro a fine stagione). Proprio in questa sede, Thomas ha svelato un retroscena sull'imminente corsa spagnola che arriverebbe dritto dritto dalla bocca di Pogacar, intanto accolto come una star prima a Lubiana e poi a Komenda, il suo paese di appena 5279 abitanti. "Gli ho chiesto come mai non vada alla Vuelta e mi ha risposto che deve tenere dalla sua parte i compagni di squadra. In effetti, l'UAE Team Emirates ha tantissimi corridori forti e quindi lo capisco". Volendo fare nomi e cognomi, il riferimento va ai vari Adam Yates, Joao Almeida e Juan Ayuso, tutti gregari (di lusso) al Tour de France 2024 ma in Spagna pronti a lottare per la classifica generale ora che il proprio capitano ha deciso, più o meno di buon grado, di rinunciare alla caccia al Grande Slam, un risultato mai raggiunto finora da nessuno e che fino a qualche giorno fa solleticava l'appetito del fuoriclasse sloveno: fuoriclasse, sì, ma comunque consapevole dell'importanza nel ciclismo di mantenere buoni rapporti in gruppo e ancora di più nella propria squadra. "So bene che correre tre Grandi Giri al massimo livello costerebbe molte energie anche a uno come Pogacar, ma lui potrebbe farli su una gamba sola. Sappiamo però - continua Thomas - che il Mondiale sarà il suo vero grande obiettivo. Il percorso di Zurigo sarà simile a quello di Glasgow: molto difficile e non per tutti". Da qui, a detta del gallese, la scelta di rinunciare alle Olimpiadi. "Ho sentito dire di una protesta da parte di Tadej verso la propria Federazione per la mancata convocazione della sua fidanzata, ma sapendo quanto ci tiene alla maglia iridata io penso voglia davvero solo riposare un po' per avere ancora più energie per l'appuntamento più atteso".

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