Vuelta 2024, in dubbio Roglic a causa della frattura di una vertebra

Gli ulteriori approfondimenti effettuati dopo la caduta della tappa 12 del Tour de France 2024 hanno evidenziato un guaio osseo che andrà valutato entro il 17 agosto, giorno del via da Lisbona

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 luglio 2024
Primoz Roglic dopo la caduta del Tour de France 2024 (Ansa)

Primoz Roglic dopo la caduta del Tour de France 2024 (Ansa)

Roma, 24 luglio 2024 - I 'magnifici 4' del Tour de France 2024 ormai in archivio prima della tappa 13 avevano perso un pezzo: nessuno tra Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, che avrebbero composto il podio finale in quest'ordine, bensì Primoz Roglic, uno che con la Grande Boucle ha qualche conto in sospeso bello grosso. Colpa della caduta, tra l'altro la seconda di fila, occorsa nella frazione precedente, quella che all'apparenza avevano causato botte, escoriazioni e ferite ma nessuna frattura: apparenza smentita da ulteriori accertamenti che hanno invece evidenziato una frattura della vertebra L3.  

I dettagli

  A dichiararlo è stato proprio lo sloveno tramite un post su Instagram. "Sto lentamente tornando in bici e mi prenderò il mio tempo per riprendermi: poi vedrò dove mi porterà": è con queste parole che si chiude l'annuncio via social di Roglic, che tra le righe mette quindi in dubbio la sua partecipazione alla Vuelta 2024, al via il 17 agosto. Tutto per colpa di una caduta all'apparenza banale, causata da una distrazione di Alexey Lutsenko, che non aveva visto uno spartitraffico (mal segnalato, come molti sulle strade di Francia): lo sloveno riuscì a concludere quella tappa, scortato da tutta la Red Bull-Bora-Hansgrohe, lasciando sull'asfalto 2'27'' che, sommati al ritardo già accumulato, lo avrebbero di fatto già estromesso dalla caccia al podio. Caccia comunque relativa: dopo il secondo posto del 2020, quello beffardo frutto del sorpasso all'ultimo respiro effettuato da un allora semisconosciuto Pogacar nella cronoscalata de Planche des Belles Filles, l'unico modo per chiudere un cerchio per Roglic era salire sul gradino più alto. Anche quest'anno lo scenario è rimasto una chimera e probabilmente a prescindere dalla caduta e dal ritiro: troppo forte il Pogacar di oggi e troppo lontano dalla forma dei giorni d'oro il Roglic di oggi, che avrebbe ripiegato sull'isola felice della Vuelta, già vinta 3 volte (tra l'altro di fila, nel 2019, nel 2020 e nel 2021), per provare a ritrovarsi. L'occasione, alla luce della mancanza dei tre alieni Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel nella startlist, è ghiotta per Roglic e per tutti gli altri, gli 'umani' che per una volta 'rischiano' di lottare alla pari. Già, ma di chi si tratta? Detto del punto interrogativo sul nome dello sloveno, al via di Lisbona dovrebbero esserci il vincitore in carica Sepp Kuss, Lorenzo Fortunato, Antonio Tiberi, Richard Carapaz, Lenny Martinez, Cian Uijtdebroeks, Mattias Skjelmose, Giulio Ciccone, Einer Rubio, Enric Mas, Nairo Quintana, Mikel Landa, Isaac Del Toro, Adam Yates, Joao Almeida e Juan Ayuso. Tra scorie del Tour de France 2024, e forse anche delle Olimpiadi di Parigi 2024 e nomi assenti dalle scene da ben prima, in alcuni casi addirittura dal Giro d'Italia 2024, il parterre si presenta interessante ma ricco di incognite. A esse da oggi va aggiunto Roglic, la cui maledizione legata alla Grande Boucle continua a fare danni.

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