Narvaez a sorpresa, Pogacar può attendere

L’ecuadoriano si prende allo sprint la prima tappa a Torino davanti a Schachmann e allo sloveno. Oggi la salita al santuario di Oropa

di ANGELO COSTA -
5 maggio 2024
Narvaez a sorpresa, Pogacar può attendere

Narvaez a sorpresa, Pogacar può attendere

Primo verdetto minimo del Giro: Pogacar non viaggerà in rosa dall’inizio alla fine. Sai che dramma. A negargli primato e possibile record è un ecuadoriano, Jhonatan Narvaez, che sullo strappo cittadino di San Vito resta incollato al fenomeno sloveno insieme al tedesco Schachmann: per completare l’opera, batte entrambi in volata nel cuore di una Torino straripante di pubblico.

Per il sudamericano, 27 anni, campione nazionale, è il secondo centro in una tappa, dopo quella vinta quattro anni fa a Cesenatico.

E’ un risultato inatteso, ma se basta un record sfumato per pensare che Pogacar sia vulnerabile si può chiuder baracca. Tappa breve, salite corte, serbatoi pieni: ci sta che salti fuori l’outsider. A ben guardare, a uscire in attivo da una giornata così è proprio lo strafavorito, che come suo costume prova a dare spettacolo: più o meno guadagna su tutti i presunti rivali, pochi spiccioli su Thomas e quasi un minuto su Bardet, per citare i più gettonati alla vigilia. Non vince come avrebbe desiderato, ma nemmeno perde: è lì davanti, con la prospettiva di fare danni veri oggi sulla lunga salita di Oropa, più per indole sua che per le suggestioni legate a Pantani e alla sua storica rimonta un quarto di secolo fa.

Di suggestioni al primo giorno di scuola ne regalano i corridori italiani: quando il maestro sloveno li interroga in salita, sono in tanti a farsi trovar pronti. C’è l’atteso Tiberi col suo mentore Caruso, ci sono il pimpante Ganna e il Conci che non ti aspetti: magari barcollano un attimo, ma non affondano.

Più di tutti sorprende Giulio Pellizzari, il più giovane in Giro con i suoi vent’anni: mentre il capitano Pozzovivo aggiorna il conto delle sue innumerevoli cadute, il bimbo della premiata ditta Reverberi resta con facilità in prima fila, addirittura si prende il lusso di attaccare, poi si incolla a Pogacar quando lo sloveno apre il gas "perchè è il mio idolo e ho provato a seguirlo più con il cuore che con le gambe".

Comprensibilmente emozionato alla partenza, il pupo marchigiano corre senza paura: vederlo chiudere con i migliori sarà anche un verdetto minimo, ma per il nostro ciclismo vale come segnale di speranza.

Ordine d’arrivo prima tappa Venaria Reale-Torino: 1) Jhonatan Narvaez (Ecu, Ineos) km 140 in 3h 14’23’’ (media 43,214), 2) Schachmann (Ger) st, 3) Pogacar (Slo) st, 4) Baudin (Fra) a 10’’, 5) Conci st, 8) Tiberi, 10) Thomas (Gbr), 11) Ganna, 20) Pellizzari, 39) Bardet (Fra) a 57’’.

Classifica: 1) Jhonatan Narvaez (Ecu), 2) Schachmann (Ger) a 3’’, 3) Pogacar (Slo) a 6’’, 4) Baudin (Fra) a 16’’, 5) Caruso a 17’’, 6) Conci a 18’’, 9) Tiberi a 20’’, 35) Quintana (Col) a 107’’, 39) Bardet st.

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