Parigi-Roubaix, polemiche e pavè. Van der Poel cerca l’impresa, ma la nuova variante non piace:: "Così la corsa è più pericolosa»

Il campione del mondo non risparmia le critiche alla scelta di cambiare il percorso a pochi metri da Arenberg: "Questo è un imbuto con una curva a 180 gradi". L’Italia ci prova con Milan e Mozzato.

di ANGELO COSTA -
7 aprile 2024
Van der Poel cerca l’impresa, ma la nuova variante non piace:: "Così la corsa è più pericolosa"

Van der Poel cerca l’impresa, ma la nuova variante non piace:: "Così la corsa è più pericolosa"

C’è qualcosa d’antico nella Parigi-Roubaix, anzi di nuovo: la polemica che da giorni soffia sulla Regina delle classiche. Ad innescarla è stata la stravagante idea di infilare una chicane all’ingresso della Foresta di Aremberg, uno dei passaggi iconici nonché decisivi della corsa, per rallentare la velocità dei corridori: scelta talmente strategica da aver aumentato i rischi, anziché diminuirli. Anche perché gli organizzatori francesi, su richiesta del sindacato ciclisti e del suo presidente Adam Hansen, anziché una chicane come dio comanda si sono inventati "un imbuto con curva a 180 gradi", come dice un perplesso Van der Poel.

Proprio dal favoritissimo della classica del pavé è arrivata una pesantissima critica alla variante, chiaro segnale di una decisione presa all’insaputa degli atleti: "Ben vengano le soluzioni per migliorare la sicurezza, ma cambiare tanto per farlo non è una cosa giusta, oltretutto nella settimana che precede la gara: così serve solo a rendere il percorso più pericoloso", il pensiero dell’iridato. Dopo quanto accaduto al giro dei Paesi Baschi, augurarsi che il bollettino dei caduti non si allunghi è il minimo.

Al netto di un inedito che non piace a nessuno e che i puristi equiparano a uno sfregio (Moser, vincitore sui sassi francesi tre volte consecutive, ha reagito dicendo "allora asfaltiamo il pavé"), il vincitore uscente Mathieu Van der Poel è il candidato unico anche della Roubaix: per come ha dominato il Fiandre e perché, causa infortuni o scelte, i rivali più temibili non ci sono. Come una settimana fa, avrà tutti contro: da come li ha già conciati, non sembra per lui una preoccupazione. Qui lo spinge anche la possibilità di scrivere la storia: Fiandre e Roubaix in maglia iridata nello stesso anno è riuscito a vincerle soltanto una leggenda come Van Looy, oltre sessant’anni fa.

C’è il solito uomo in pole, ma nel lungo viaggio verso il nord della Francia (260 chilometri) con 56 chilometri di pavé distribuiti in 29 settori, non manca qualche alternativa: una potrebbe essere Philipsen, compagno di Vdp, secondo un anno fa e fresco vincitore della Sanremo, l’altro l’ex iridato Pedersen, ammesso che non sprechi energie come una settimana fa sulle pietre fiamminghe. Entrambi sono brutti clienti in caso di sprint: gli avversari faranno di tutto per seminarli. Così come faranno con Jonathan Milan, l’italiano più accreditato: ha taglia e passo per questo tracciato, il gioco di squadra potrebbe favorirlo. Dei nostri, occhio anche a Mozzato, sorpresa di Pasqua col secondo posto al Fiandre, un’incognita Bettiol, all’esordio in questa classica e reduce da un virus intestinale.

Diretta integrale Eurosport e RaiPlay dalle 10,30, Rai 2 dalle 15.

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