Stretta finale fra crono e Alpi. Pogacar vuol già chiudere i conti: "Un buon allenamento per l’estate». Milan, tre è il numero perfetto

Il friulano della Lidl-Trek vince allo sprint a Cento grazie anche a un grande lavoro di squadra. Oggi la sfida contro il tempo, da Castiglione delle Stiviere a Desenzano. Domani si sale a Livigno.

di ANGELO COSTA -
18 maggio 2024
Pogacar vuol già chiudere i conti: "Un buon allenamento per l’estate". Milan, tre è il numero perfetto

Pogacar vuol già chiudere i conti: "Un buon allenamento per l’estate". Milan, tre è il numero perfetto

Preso atto del tris di Jonny Milan al festival della velocità, il Giro volta pagina e torna a occuparsi di faccende di classifica. crono e tappone alpino, questo prevede il weekend: menu per stomaci robusti. Con la facile previsione cha a digerirlo meglio di tutti sia Tadej Pogacar, pronto a tornare all’opera dopo una mezza settimana passata a cuccia: nel caso, la prospettiva di una terza settimana versione turistica più che agonistica non è campata in aria. Si comincia con la sfida al tempo, da Castiglione delle Stiviere a Desenzano, 32 chilometri e spiccioli piatti piatti, dove conta spingere e fare velocità: materia per il professor Ganna, che sulle strade rosa non vince una crono da tre anni. Materia anche per Pogacar, nonostante il padrone rosa si sforzi di far credere il contrario: di andar forte su tracciati simili l’ha già dimostrato.

"Rispetto a quella di Perugia, questa è più adatta agli specialisti, non a me. Di solito non mi esalto in tappe così, ma ho buone gambe e conto di farla bene. Non faccio molte crono durante la stagione, ogni opportunità va colta per fare un buon allenamento in vista dell’estate", è il pensiero con cui lo sloveno conferma di aver già sintonizzato le antenne sul Tour. E’ questo il miglior motivo che ha per chiudere i conti in questo fine settimana e risparmiare energie in vista della campagna di Francia: in fondo, è il progetto che l’ha spinto sulle nostre strade. Comunque vada l’esame sulla via del Garda, ci sarà poi da affrontare il primo tappone-one-one: domani è il giorno in cui si sale a Livigno, affrontando cinque montagne, le ultime tre di prima categoria, compreso il Mortirolo, per quanto dal versante meno cattivo. "E’ la monster stage (tappa mostruosa, ndr), la conosco bene: ci saranno distacchi ampi, se ci sarà maltempo verrà fuori una giornata durissima. Siamo pronti, non vedo l’ora", dice Pogacar, non nascondendo la voglia di tornare all’opera dopo aver fatto lo spettatore per troppo tempo.

Eppure il Giro, salendo dalla riviera romagnola all’Emilia su strade pianeggianti e perfette come un biliardo, non regala a Pogacar una giornata monotona: a 60 chilometri da Cento, l’alzarsi del vento spinge la Ineos a creare ventagli per rendere meno comodo il viaggio allo sloveno. "Era un’azione studiata sulle previsioni meteo, non certo improvvisata: la Ineos ha fatto un grande sforzo, ma non è successo nulla. Fin qui non c’è mai stata una giornata noiosa, in ogni tappa succede qualcosa, fra curve e vento anche oggi c’è stato da fare, ma alla fine ne usciamo soddisfatti. Stress? Non ne ho tanto, perchè ho accanto una squadra forte, che si occupa di me e mi regala tranquillità", il messaggio di Pogi prima del weekend che può sistemare definitivamente i connotati del Giro.

A credere che ci sia ancora un Giro sono i più vicini allo sloveno in classifica: ovviamente Martinez e Thomas, che ha l’aria di uno uscito da una spa e non di chi fra pochi giorni compirà 38 anni. Ma pure Tiberi e il suo prezioso consigliere Caruso, per quanto abbiano da tempo intuito quanto sia difficile mettere i bastoni fra le ruote a Pogacar. Magari la convinzione di tutti è una sola: che da qui in avanti, l’unico Giro ancora aperto sia quello per il secondo posto.

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