Super Milan, la firma del gigante sul Giro. L’amico Ganna c’è: applausi e rimpianti

Ad Andora prima vittoria italiana, imperioso lo sprint del friulano: Pogacar in rosa controlla. Vingegaard torna in sella e spera nel Tour

di ANGELO COSTA -
8 maggio 2024
Super Milan, la firma del gigante sul Giro. L’amico Ganna c’è: applausi e rimpianti

Super Milan, la firma del gigante sul Giro. L’amico Ganna c’è: applausi e rimpianti

Con Pogacar che dopo tre tappe tira il fiato, tocca all’Italia. La prima gioia la regala Jonathan Milan, come da previsione: secondo il giorno prima, ad Andora il friulano sceglie il lato giusto per imporre il suo potentissimo sprint. Seconda vittoria al Giro, più la maglia ciclamino già conquistata un anno fa all’esordio: non male per il granatiere friulano che a 23 anni è sulla strada buona per entrare nell’élite della velocità.

"E’ la stessa emozione di un anno fa, quando vinsi per la prima volta, sempre il 7 maggio, stavolta davanti alla mia famiglia. La squadra ha fatto un lavoro superbo, io ho cercato di prender davanti la discesa e di partire al momento giusto", racconta Jonny Milan, dopo un finale griffato dal quartetto azzurro dell’inseguimento: lui vincitore, l’amicone Consonni esemplare apripista e prima ancora il ‘rivale’ Pippo Ganna ad aprire le danze sul capo Mele, a quattro dall’arrivo, con un attacco a sorpresa sfumato nel chilometro conclusivo. "Sarebbe stato bello vedere dove sarebbe arrivato Lamon…", scherza Superpippo, già in fuga in avvio di tappa, citando il quarto uomo d’oro di Tokyo.

Nel giorno in cui si conferma che l’Italia migliore arriva dalla pista, Pogacar se ne resta buono e lascia fare agli altri. Aver animato tre tappe su tre a inizio Giro ha diviso la tifoseria fra chi il fenomeno vuol goderselo sempre e chi invece lo accusa di sprecare energie e farsi nemici: a prescindere dalle opinioni, aver acceso un dibattito sulla corsa è un grosso merito. Di sicuro, con lui in Giro non ci si annoia mai: ai consigli altrui, lo sloveno preferisce la propria testa, quella di campione che non fa calcoli e, se gli scatta la voglia, va. Ci si aspettava che lo facesse anche su capo Mele, uno degli strappi della Sanremo, invece no: "Non ero in posizione buona per seguire Ganna, oggi ho fatto il bravo ragazzo", spiega nell’unico momento in cui si fa vedere, nelle interviste dopo gara. A colorare il suo giorno di serenità arriva la notizia che il suo grande rivale Vingegaard è tornato in bici un mese dopo lo schianto in Spagna e pedala con la speranza di andare al Tour: proprio quello che un campione vero come Pogacar si augura.

Ordine d’arrivo 4ª tappa Acqui Terme-Andora: 1) Milan (Lidl) km 190 in 4h 16’03’’ (media 44,523), 2) Groves (Nzl), 3) Bauhaus (Ger), 4) Kooij (Ola), 5) Merlier (Bel), 6) Ballerini, 8) Zanoncello, 10) Lonardi.

Classifica: 1) Pogacar (Slo) in 15h 19’05’’, 2) Thomas (Gbr) a 46’’, 3) Martinez (Col) a 47’’, 4) Uijtdebroeks (Bel) a 55’’, 5) Rubio (Col) a 56’’, 6) Fortunato a 1’07’’, 15) Conci a 1’44’’, 24) Tiberi a 2’50’’, 33) Pellizzari a 6’30’’.

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