Tadej, la sesta ciliegina arriva sul Grappa

Pogacar decolla a pochi chilometri dall’arrivo, riprende Pellizzari e vince, regalando pure la borraccia a un bambino. Oggi finale a Roma

di ANGELO COSTA -
26 maggio 2024
Tadej, la sesta ciliegina arriva sul Grappa

Tadej, la sesta ciliegina arriva sul Grappa

Ciliegiona finale sul Giro: come da lui stesso annunciato, Pogacar la mette sul Grappa. Gli danno fastidio solo un tifoso maleducato che lo tocca e i fumogeni rosa di un pubblico da Tour: dell’elenco, non fanno parte gli avversari. Previsto, atteso, scontato che fosse, è comunque lo show del Migliore: grazie Tadej per esserti consegnato alla leggenda dando spettacolo in ogni occasione, non da ragioniere.

Sarà anche noioso ricordarlo, ma sei tappe al primo Giro le aveva centrate solo Merckx. Con una differenza che interessa solo gli storici: il belga è stato in rosa dal primo all’ultimo giorno, lo sloveno dal secondo in poi (e il primo gli è rimasto sullo stomaco). Quisquilie, direbbe Totò: qui conta non solo quanto vince il cannibale di oggi, ma come vince. Anche sul Grappa bellezza e cattiveria si fondono: i numeri uno sono questi, non si accontentano della vittoria di misura, vanno sempre per la goleada.

Bisogna aspettare l’ora degli ascolti tv più alti per vedere il fenomeno manifestarsi. Alla cima della storica montagna, colma di sloveni, mancano sei chilometri scarsi quando Pogacar, che da un po’ scalpita, finalmente decolla: prima della vetta riprende il meraviglioso bimbo Pellizzari, che guida la tappa già dal primo passaggio, lo saluta e da lì in poi si preoccupa solo di non sprecare energie in salita e di non rischiare in discesa fino al traguardo. È talmente rilassato da regalare sul Grappa un gesto virale per i social: ricevuta la borraccia da un massaggiatore, la passa subito a un giovanissimo tifoso che gli corre accanto.

"Volevo onorare maglia rosa e pubblico, impressionante per il calore. Non esistono vittorie facili, in tre settimane ho avuto qualche problema di allergia, sono felice perché vedo che ogni anno miglioro, è stato uno dei miei giri più belli", racconta lo sloveno col ciuffetto dopo aver calato il sipario su un Giro messo al sicuro in meno di una settimana, rifinito con distacchi storici (meglio di Adorni nel 1965), e dopo aver aggiornato il conto della sua stagione: nei 13 successi in trenta giorni ci sono anche la Strade Bianche e la Liegi, sbranate entrambe, in attesa di infilarci il Tour e la doppietta per cui si è presentato qui.

Dietro questo Pogacar che si inchina al pubblico sul traguardo, prima di baciare la fidanzata Urska, il Giro non cambia fisionomia.

Ordine d’arrivo 20ª tappa Alpago-Bassano del Grappa: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) km 184 in 4h 58’23’’ (media 36,999), 2) V. Paret Peintre (Fra) a 2’07’’, 3) Martinez (Col) st, 4) Tiberi, 5) Rubio (Col), 6) Pellizzari, 7) Thomas (Gbr).

Classifica: 1) Tadej Pogacar in 76h 20’51’’, 2) Martinez (Col) a 9’56’’, 3) Thomas (Gbr) a 10’24’’, 4) O’ Connor (Nzl) a 12’07’’’ , 5) Tiberi a 12’49’’, 6) Arensman (Ola) a 14’31’’, 7) Rubio (Col) a 15’52’’, 11 Zana a 23’59’’, 12 Fortunato a 26’44’’.

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