Tamberi, Fabbri e Iapichino show. Una Diamond league è per sempre
Hanno vinto la finale di Bruxelles: 2,34 per Gimbo, 22,98 con record italiano per Leo, 6,80 per Larissa
Non cancellerà la delusione olimpica, quella è un tatuaggio che brucia sull’anima dei tre campioni azzurri. Ma vincendo ieri sera a Bruxelles la finale della Diamond League Gianmarco Tamberi, Leonardo Fabbri e Larissa Iapichino hanno dimostrato che Parigi è stata una parentesi negativa arrivata nel momento peggiore.
Gimbo ha vinto la gara dell’alto saltando 2 metri e 34, la stessa misura che alle Olimpiadi è valsa il quarto posto all’altro azzurro Sottile, mentre Tamberi dopo una giornata indimenticabile in senso negativo tra flebo e pronto soccorso usciva a 2,27, sotto la Tour Eiffel. Ieri sera allo stadio intitolato a Re Baldovino ha dimostrato una volta di più che senza l’emergenza medica avrebbe potuto benissimo giocarsela, quella medaglia, e forse è stato meglio non aver fatto più di 2,34 perché il rimpianto sarebbe stato ancora maggiore.
Si è rialzato benissimo anche Leonardo Fabbri: il colosso fiorentino non si è limitato a vincere la gara del getto del peso, è arrivato a sfiorare quei 23 metri che in passato solo quattro atleti hanno superato. La sua prima vittoria nella finale di Diamond League porta anche il nuovo record italiano a 22,98, lanciato al primo tentativo, a pochi centimetri dal record europeo di 23,06 di Ulf Timmermann. Per Fabbri è stato il trentacinquesimo lancio stagionale oltre i 22 metri, battuto il primatista del mondo Ryan Crouser (22,79). "È una vita che sognavo questo Diamante – ha detto Fabbri – sapevo che l’unico modo per battere Crouser sarebbe stato sparare tutto al primo lancio, e così è stato. So di valere il record europeo, ma anche quello mondiale, e il prossimo anno ci proverò in ogni modo, con le persone splendide che ho intorno tutto è possibile".
Larissa era arrivata a un passo dal podio a Parigi, quarta: ieri ha preso il diamante saltando a 6 metri e 80, e al di là del risultato tecnico e sportivo, ha dimostrato che la rabbia è stata sbollita e la voglia di tornare a saltare verso il futuro c’è tutta. E il futuro è suo.
Doriano Rabotti
Continua a leggere tutte le notizie di sport su