Tiberi entra nel Giro buono: "È un percorso adatto a me. Sogno un posto in top ten"

Il giovane talento azzurro è stato definito il nuovo Nibali: "Questo mi motiva. Voglio regalare una soddisfazione al maestro Caruso, poi proverò la Vuelta".

di ANGELO COSTA -
23 dicembre 2023
Tiberi entra nel Giro buono: "È un percorso adatto a me. Sogno un posto in top ten"

Tiberi entra nel Giro buono: "È un percorso adatto a me. Sogno un posto in top ten"

Roma, 23 dicembre 2023 – Prima ancora che per le prodezze in bici (diciottesimo alla Vuelta, migliore dei nostri in classifica), quest’anno Antonio Tiberi ha fatto notizia per un brutto episodio, avvenuto nel settembre 2022 a San Marino, dove risiede: appassionato di armi da tiro a segno, con un fucile ad aria compressa ha ucciso un gatto. A seguire pentimento e pubbliche scuse ("Ho sbagliato, è stato un gesto tremendamente stupido"), cambio di squadra (dalla Trek alla Bahrain), e punizioni assortite, come gli stipendi devoluti a un’ente di protezione animali.

Incidenti di percorso a parte, a 22 anni il ragazzo di Frosinone, già iridato nella crono da juniores, resta l’italiano su cui scommettere per il dopo Nibali, almeno nelle corse a tappe.

Tiberi, il peggio è alle spalle?

"Mi sono scusato e vergognato, pagando la pena prevista. Sono cresciuto nell’azienda agricola di famiglia, con tanti animali, gatti compresi: mai farei loro del male volontariamente. Ho commesso una stupidaggine, ora voglio far vedere chi sono in bici e giù dalla bici".

Cosa le ha insegnato questa vicenda?

"Quanto è facile che tutto cambi in un attimo. E quanto un personaggio più o meno conosciuto come me possa essere esposto alle critiche".

Nel suo 2023 c’è anche un’ottima Vuelta.

"Ho sofferto meno rispetto alla prima, pur non essendomi presentato al top per qualche acciacco precedente: strada facendo ho trovato un buon colpo di pedale e ho finito in crescendo".

Cosa ha capito in Spagna?

"Di aver la possibilità di diventare un vero uomo da corse a tappe: per puntare alla classifica bisogna fare tutto al cento per cento, dall’allenamento al resto".

E le classiche?

"Da piccolo dicevo che la gara dei miei sogni era la Roubaix. Poi da stagista ho corso la Freccia del Brabante in Belgio e ho capito che le classiche non sono il mio pane".

Che corridore è Tiberi?

"Un passista scalatore che va bene a cronometro".

E giù dalla bici?

"Uno con la passione per i motori, non a caso sono diplomato in meccanica: sono cresciuto aggiustando mezzi di ogni genere. Se si parla di tempo libero, la playstation ha un posto fisso".

Come nasce ciclista?

"A otto anni, vedendo una squadra di bambini allenarsi vicino casa: ho chiesto a mio padre Paolo, che è stato corridore, di farmi provare. Volevo usare la sua bici, troppo grande per me, poi zio Luigi, fratello di mamma Nadia, me ne ha regalata una per il compleanno e mi ha iscritto al Team Anagni. La prima gara è stata con i Giovanissimi: eravamo una dozzina, arrivai ultimo".

L’hanno già definita il nuovo Nibali, col quale spesso si allena: un peso o uno stimolo?

"Delle due è una motivazione, Vincenzo l’ho sempre ammirato. Ma ai paragoni non do troppo peso".

Ai big cosa ruberebbe?

"A Pogacar la serenità con cui affronta gli impegni importanti, a Van der Poel e Van Aert un po’ di energie, a Evenepoel la professionalità che mette in questo mestiere. Da tutti cerco di imparare".

Un difetto da eliminare in bici?

"Sono ancora troppo morbido quando è ora di muovermi in corsa: ci sto lavorando. Così come lavoro per diventare più costante e ostinato in allenamento".

E nella vita?

"La superficialità: a volte peso poco le cose, come purtroppo si è visto…".

Debutterà al Giro: contento?

"Non vedo l’ora. Ho visto il percorso, mi ispira, è adatto alle mie caratteristiche. Ma è anche il primo Giro, bisognerà prendere le misure".

Il veterano Caruso, suo compagno e tutor, ha detto: spero che Tiberi al Giro vada così forte da farmi tornare gregario.

"‘Con Damiano ho legato, siamo compagni di camera. Ha esperienza, anche una sua battuta nei momenti chiave si rivela un suggerimento prezioso. Al Giro spero di fargli questo regalo".

Tiberi, a fine 2024 sarà contento se…

"Intanto se andrà tutto liscio: vorrei arrivare al Giro senza guai, pronto come desidero. Sarei contentissimo di far bene sulle strade rosa, non dico la top 10 ma nei paraggi. Poi, se ci sarà l’occasione di fare la Vuelta, provare a migliorare anche lì".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su