Tour, dopo la cronometro. La prima volta di Evenepoel,. Pogacar vince anche da secondo

Remco Evenepoel vince la crono al Tour de France, ma Pogacar resta inarrivabile in testa alla classifica. Il belga si avvicina alla maglia gialla, ma dovrà dimostrarsi sulle montagne. Altri tentano di infastidire il leader sloveno, mentre Julien Bernard regala emozioni sulle strade di casa.

di ANGELO COSTA -
6 luglio 2024
La prima volta di Evenepoel,. Pogacar vince anche da secondo

La prima volta di Evenepoel,. Pogacar vince anche da secondo

Scherzi da Tour: più felice il battuto del vincitore. Vero che Remco Evenepoel conquista da favorito la crono, vero anche che Pogacar concede al collega fenomeno pochi spiccioli e guadagna su tutti gli altri. A cominciare da Vingegaard, che prova a contenere il debito, ma continua a imbarcare tempo, come del resto Roglic: con tutto quel che ha passato, ci sta che il danese sia meno brillante del suo standard, ma un minuto e passa di ritardo dopo appena una settimana comincia a esser tanto.

Dall’esame in Borgogna, esce un verdetto previsto: Evenepoel, iridato della specialità, gioca benissimo il suo jolly, andando più forte dei rivali in salita e nel tratto finale di pianura. Così completa la sua collezione di tappe nei tre grandi giri, a dispetto di un attimo di panico: a due chilometri e mezzo dal traguardo, l’ex calciatore belga rallenta e saltella sulla bici perché ha l’impressione di aver forato.

"È pazzesco aver vinto anche al Tour. Mi sono divertito, sono andato al massimo dall’inizio alla fine, sono superfelice, anche se prima dell’arrivo mi sono spaventato pensando che la gomma mi avesse tradito. La classifica? Pogacar è inarrivabile, ma io vado avanti giorno per giorno con fiducia", il pensiero di Evenepoel, che si gode il privilegio di essere il più vicino di tutti alla maglia gialla. Di qui in poi il belga è chiamato a dimostrarsi da corsa anche sulle montagne, il vero punto interrogativo di questo suo primo assalto alla corsa francese.

Una settimana e il Tour è ben delineato: il pallino lo ha in mano Pogacar, agli altri tre l’ingrato compito di provare a infastidirlo. E’ nella posizione più comoda, lo sloveno, che tra l’altro ha due aiutanti come Ayuso e Almeida al quinto e al sesto posto: non deve attaccare, può giocare di rimessa. A tutti gli altri non resta che correre per il piazzamento nei dieci, da dove esce Ciccone, non certo un drago contro il tempo: anche questo era previsto. Meno previsto lo show di Julien Bernard, figlio d’arte, francese di Borgogna: sulle strade di casa trasforma la sua crono in una passerella fra due ali di tifosi, fermandosi per baciare moglie e figlio. Chiuderà a metà classifica, felice e contento: in fondo, vince anche lui.

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