Tutti contro Van Der Poel. Fiandre, Mathieu per il tris:: "Questa corsa mi si addice». Pedersen spera nell’impresa

Nella classica monumento belga l’olandese si è già imposto due volte. Fra VdP e la storia proverà a infilarsi il danese, primo alla Gand Wevelgem. L’Italia si affida al ritrovato Bettiol, vincitore nell’edizione di cinque anni fa.

di ANGELO COSTA -
31 marzo 2024
Fiandre, Mathieu per il tris:: "Questa corsa mi si addice". Pedersen spera nell’impresa

Fiandre, Mathieu per il tris:: "Questa corsa mi si addice". Pedersen spera nell’impresa

Fra rinunce e incidenti, il giro delle Fiandre ha perso un po’ di pezzi: su tutti Pogacar, vincitore un anno fa, e lo sfortunato Van Aert, uno dei più seri candidati al successo. Resta solo Van der Poel, che in ogni caso sarebbe stato il grande favorito: ora lo è ancor di più, nel senso che gli altri possono vincere, lui può solo perdere.

Nella corsa che per i belgi vale come la Pasqua anche quando non lo è sul calendario, per Van per Poel parla il curriculum: in cinque apparizioni conta due vittorie, due secondi posti e un quarto all’esordio. Trovarsi senza avversari all’altezza non gli rende più facile il compito, né gli cambia il programma: correre per vincere è nel dna di un fenomeno che nelle 15 classiche monumento affrontate ha raccolto quattro vittorie e altrettanti podi e solo una volta non ha chiuso nei primi dieci.

"Il Fiandre mi si addice, ci sono molti scatti e salite in rapida successione: è una gara aggressiva, per questo la adoro. Mi spiace che Van Aert e Stuyven si siano fatti male, vorrei che i migliori fossero sempre in gara: non so se avrò più pressione, vincere non sarà facile, come comportarmi lo deciderò in corsa’, racconta Van der Poel, che in caso di successo diventerebbe il settimo di sempre a fare tris e il sesto a imporsi in maglia iridata.

Fra VDP e la storia proverà a infilarsi più di uno sfidante: su tutti il danese Pedersen, pur uscito ammaccato dalla caduta costata caro a Van Aert, ma con l’entusiasmo di chi ha appena battuto Van der Poel alla Gand-Wevelgem. Ci credono anche l’americano Jorgenson, promosso proprio dall’assenza del compagno Van Aert, e lo sloveno Mohoric, focalizzato sulle pietre fiamminghe fin dall’inverno. Dei nostri il più credibile è Alberto Bettiol, vincitore cinque anni fa: pure lui è reduce da un capitombolo, ma il morale ritrovato fra Milano-Torino e Sanremo potrebbe rivelarsi un’arma decisiva. Alla categoria sorprese si propongono i combattivi Albanese, Milan e Mozzato, e il veterano Trentin.

Tutti contro Van der Poel: è il tema scontato di una classica dura e affascinante, unica nel contorno (oltre un milione i belgi distribuitI su strade e viottoli di campagna). In 271 chilometri il Fiandre (diretta Raisport e Eurosport dalle 9,50) propone 17 muri da scalare, più altri sette tratti in pavè, con il doppio passaggio finale fra Vecchio Kwaremont e Paterberg a far da giudice supremo: facile che la corsa si decida lì, ammesso che il fenomenale Vdp non voglia scrivere la storia con un numero da leggenda.

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