Tutto il mondo di Ganna. I cani, la Nutella e i Lego Ecco come nasce il fenomeno SuperPippo

Dietro i sei titoli iridati vinti nell’inseguimento su pista ci sono l’amore della famiglia, i consigli del papà ex azzurro di canoa, la passione per la buona cucina e un carattere da campione: l’Italia del ciclismo è lui.

di ANGELO COSTA -
8 agosto 2023
I cani, la Nutella e i Lego  Ecco come nasce  il fenomeno SuperPippo

I cani, la Nutella e i Lego Ecco come nasce il fenomeno SuperPippo

di Angelo Costa

"Da fuori sembra tutto facile, vai in pista e vinci. E invece è l’esatto contrario: soffri e cerchi di fare tutto al meglio, di scontato non c’è nulla".

Nell’insostenibile leggerezza di essere Filippo Ganna c’è anche la forza di non sentirsi mai sicuri, nemmeno quando la storia dice che sei il più forte di tutti. E’ il segreto di un campione che, con cinque titoli già in bacheca, conquista il sesto facendosi bastare l’ultimo dei quattro chilometri dell’inseguimento, come domenica a Glasgow: "Me la sono vista brutta, quando ho capito di avercela fatta è stata una liberazione", la confessione dopo una rimonta che sconfina nel prodigio.

Nel ciclismo dei fenomeni, l’Italia può sventolare il suo: il fuoriclasse della velocità, l’uomo che accorcia il tempo e lo trasforma nell’infinito. Al pari dei Van der Poel e dei Pogacar, anche Ganna nei suoi territori è un dominatore che non tradisce: vederlo è uno spettacolo, registrarne i trionfi la diretta conseguenza. Nel ciclismo azzurro orfano di Nibali e senza talenti all’orizzonte è una rosa nel deserto, e non solo perché quel colore l’ha indossato spesso: per carattere non lo dirà mai, ma in questo momento l’Italia della bici è lui.

Sei titoli nell’inseguimento individuale, più quello col quartetto e i due nella crono: è il cammino iridato di un ragazzone di 27 anni che non ha la passione degli orologi, ma è il più bravo a regolarli. Al punto da essere l’unico nella storia a detenere contemporaneamente tutti i primati contro il tempo: quello dell’ora (56,792) stabilito nello scorso ottobre, quello sui 4 chilometri (3’ 59’’636) e quello dell’inseguimento a squadre (3’42’’032) valso l’oro del quartetto due anni fa a Tokyo, obiettivo rimesso in agenda per il 2024 a Parigi. Di bersagli ce n’è uno a breve: il titolo iridato nella crono di venerdì prossimo, sarebbe il decimo della sua invidiabile collezione. "E’ il grande traguardo di questa stagione", conferma Superpippo.

Fisico da granatiere, capace di spingere rapporti impossibili per ogni altro umano (domenica nelle qualifiche ha usato una corona grande da 66 denti, uno in meno rispetto al record dell’ora), Pippo Ganna è una pasta di ragazzo: vive ad Ascona, in Svizzera, ma spesso e volentieri torna nel suo Piemonte, a Vignone, nel Verbano, da mamma Daniela, papà Marco, ex atleta olimpico della canoa detto ‘il tedesco’ ("E’ tosto, leale, rispettoso: un uomo di regole") e dalla sorella Carlotta, alla quale è legatissimo, fidanzata del cronoman Sobrero. Velocissimo in bici, Superpippo nella vita fa prevalere l’ascendente pantofolaio: ama la quiete, le passeggiate, guardare serie tv e ascoltare buona musica. Ha due cani, Mia e Blu, e nei limiti dei suoi impegni sportivi è una buona forchetta: le grigliate di carne le prepara di persona sul barbecue, per l’arrosto, le crostate e il risotto si affida alla mamma. Nutella e tarte tatin i suoi peccati di gola, i videogiochi e le costruzioni con i mattoncini Lego l’immancabile ritorno all’infanzia.

Fidanzato con Alice, personal trainer di 25 anni ("Mi piace perché non mi tratta da Ganna, ma come Filippo"), operato agli occhi a inizio stagione, Pippo con la bici non ha avuto un amore a prima vista: provati basket e volley ("Ero mancino, mi mettevano con i più grandi e non mi divertivo"), al primo tentativo sui pedali voleva smettere per la fatica. Quando gli è tornata la voglia è diventato Superpippo Ganna, la Freccia tricolore, Top Ganna, il ciclista più veloce del globo, quello che domina crono e pista e che tanti vorrebbero vedere solo nelle classiche dopo il secondo posto all’ultima Sanremo. "Ringrazio tutti per i suggerimenti, ma preferisco ascoltare la mia testa e i miei tecnici: alla fine sulla bici ci sono io".

In tempi grami per l’Italia, è la vera fortuna.

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