Un’ora che diventa storia. La Bussi oltre il muro dei 50. Dominio azzurro con Ganna

La matematica Vittoria si riprende il record femminile abbattendo una soglia-mito. Un anno fa l’exploit di Pippo: l’Italbici balza davanti a tutti con talento e tecnologia.

di ANGELO COSTA -
15 ottobre 2023
La Bussi oltre il muro dei 50. Dominio azzurro con Ganna

La Bussi oltre il muro dei 50. Dominio azzurro con Ganna

Italia paese di poeti, santi e primatisti dell’ora. C’era una volta, e c’è tuttora, Pippo Ganna, che un anno fa sulla pista svizzera di Grenchen ha portato il limite oltre i 56 chilometri, a un passo dai 57. C’è adesso Vittoria Bussi, prima donna nella storia ad abbattere il muro dei 50 chilometri in sessanta minuti. A dire il vero, lei c’era anche prima: nel 2018 era stata la prima a superare la barriera dei 48, misura che per tre anni nessuna atleta ha migliorato. Anche allora, come stavolta, stessa pista (Aguascalientes, in Messico) e stessa marcia di avvicinamento: a differenza di SuperPippo, supportato da uno staff di ingegneri e lanciato dal primato di uno di questi che a tempo perso fa il pistard, Vittoria ha fatto tutto in autonomia, anche sotto l’aspetto economico: nei suoi assalti al primato, cinque anni fa ha investito tutti i suoi risparmi, stavolta si è autofinanziata con una raccolta fondi che le ha fruttato 12mila euro.

Del piemontese Ganna si sa tutto, vizi privati, pubbliche virtù e soprattutto ricco medagliere: a 27 anni, al record dell’ora abbina l’oro olimpico nel quartetto in pista a Tokyo, sei titoli iridati individuali e uno a squadre nell’inseguimento, due mondiali a cronometro, più sei tappe al Giro dove ha vestito la maglia rosa in due edizioni. Da anni è il più forte specialista contro il tempo in circolazione: delle gare che affronta, sono più quelle vinte che perse.

Della romana Bussi si conosce un po’ meno: a 36 anni, oltre ai due primati dell’ora, conta una vittoria su strada, un bronzo europeo nella staffetta mista, e un decimo posto nella crono mondiale a Imola. Collezione messa assieme in pochi anni, perché al ciclismo è arrivata ormai 30enne. Prima si è laureata in matematica, ha ottenuto un dottorato a Oxford in geometria algebrica derivata e successivamente incarichi di lavoro a Londra, dove ha iniziato a pedalare, e a Trieste.

"Poi, dopo la morte di mio padre, ho avuto la necessità di rivedere la mia vita: salendo in bici ho ritrovato il bisogno di stare con lui, insieme si correva a piedi", ha raccontato Vittoria prima del precedente record. Addio matematica, anche se le è tornata utile: non potendo contare su uno squadrone di tecnici come SuperPippo, ha contribuito in prima persona agli studi sull’aerodinamica e sulla tecnologia, perché non c’è nulla di più legato alla scienza di un record dell’ora. Prima Ganna, adesso di nuovo Bussi: un primato nel primato. Se poi l’Italia nel ciclismo diventasse padrona anche dopo un’ora, tanto meglio.

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